La televisione svizzera per l’Italia

Effetto MasterChef sulla scuola italiana

wikimedia/Gigillo83

di Giorgio Di Pietro, Lavoce.info

Cresce il numero degli aspiranti cuochi

Negli ultimi anni si è assistito a un boom di iscrizioni agli istituti professionali di enogastronomia e ospitalità alberghiera. Nell’anno scolastico 2014-2015 il numero di iscritti è salito a più di 52mila (il 9,3 per cento del totale nazionale), segnando un incremento di circa 10mila studenti rispetto all’anno scolastico 2011-2012. L’indirizzo professionale enogastronomia e ospitalità alberghiera è oggi secondo solo al liceo scientifico nelle scelte dei ragazzi italiani dopo le scuole medie.

A cosa si deve attribuire l’aumento di interesse da parte dei giovani verso questo indirizzo? Certamente le buone prospettive occupazionali che offre hanno un ruolo importante. Tuttavia, è anche probabile che il moltiplicarsi di programmi televisivi di cucina possa aver contribuito all’aumento delle iscrizioni. Esistono varie teorie sociologiche – come cultivation theory e wishful identification – che spiegano come la televisione possa incidere sui comportamenti e le scelte degli adolescenti.

Dalla tv alla scuola

Lo show televisivo culinario che potrebbe avere fluito di più sulle scelte scolastiche dei ragazzi è sicuramente MasterChef.

Il format nasce in Inghilterra nel 1990, ma è stato successivamente adottato in molti altri paesi. È sbarcato in Italia nel 2011 e, nonostante sia trasmesso da un canale a pagamento, nelle sue cinque stagioni ha avuto un successo crescente. La puntata finale della quinta stagione è stata vista da 1 milione 398mila telespettatori con il 5,81 per cento di share.

Il programma promuove e valorizza la professione del cuoco, mettendone in risalto gli aspetti positivi (ad esempio, la creatività) e allo stesso tempo occultandone alcuni aspetti negativi (ad esempio, lunghi orari di lavoro). MasterChef può anche creare uno spirito di emulazione tra i giovani che vorrebbero raggiungere la stessa fama e lo stesso successo dei cuochi giudici dello show. Inoltre, è possibile che molti telespettatori nel corso delle puntate si immedesimino sempre di più nei concorrenti aspiranti cuochi fino ad arrivare a condividerne sogni e aspirazioni professionali.

In un mio recente lavoro (http://ftp.iza.org/dp9804.pdfCollegamento esterno) provo a stabilire empiricamente se e in che misura l’aumento delle iscrizioni agli istituti professionali di enogastronomia e ospitalità alberghiera possa essere spiegato dal grande successo televisivo di MasterChef.

A tale fine, costruisco un modello statistico dove cerco di isolare l’effetto di MasterChef, separandolo da quello esercitato da altri fattori concomitanti con la messa in onda dello show. Ad esempio, la programmazione di MasterChef è avvenuta in un periodo in cui si registrano migliori opportunità lavorative nel settore della ristorazione ed entrambe le circostanze possono avere concorso al boom delle iscrizioni agli istituti professionali di enogastronomia e ospitalità alberghiera. Se non si tenesse conto di questo secondo elemento, il suo effetto verrebbe erroneamente attribuito alla influenza esercitata da MasterChef, che finirebbe così per essere sovrastimata. Nel modello econometrico, tra i fattori esplicativi, oltre all’audience media di MasterChef, sono state quindi inserite variabili che considerano la situazione occupazionale attuale e le aspettative per il futuro dei diplomati in enogastronomia e ospitalità alberghiera: ad esempio, numero di occupati e numero di aziende nel settore della ristorazione e assunzioni programmate dalle imprese nel futuro.

I risultati della mia ricerca indicano che MasterChef ha influito sulle scelte scolastiche dei ragazzi italiani. Secondo le stime del modello, un aumento di un punto percentuale dell’audience media di MasteChef si rifletterebbe in una crescita della proporzione dei ragazzi di terza media che vogliono iscriversi agli istituti professionali di enogastronomia e ospitalità alberghiera che varia da 0,25 a 0,35 punti percentuali. Per capire meglio questi valori si può fare un esempio. Se nel 2015 circa 100mila telespettatori in più avessero visto MasteChef, le domande di iscrizione a questo tipo di scuola superiore sarebbero aumentate di un numero tra 611 e 853.

La conclusione del mio studio mette in evidenza l’importante ruolo che la televisione può svolgere nell’orientare i giovani al mondo del lavoro. Potrebbe servire a far cambiare la percezione che i ragazzi hanno di certe occupazioni. In particolare, la televisione potrebbe promuovere soprattutto scelte professionali (come quella di un lavoro nel settore della ristorazione) che prevedono un percorso scolastico in cui la formazione didattica in aula ha come complemento e supplemento una esperienza pratica.

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