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Cuba Real: un’idea con molte prospettive

Andrea Büchel di fronte a un manifesto all'Havana. Erwin Dettling

L'agenzia elvetica Cuba Real Tours è un attore importante del settore turistico cubano. All'Havana abbiamo incontrato la svizzera Andrea Büchel, dal 2007 sull'isola caraibica.

L’ufficio di Andrea Büchel si trova nello storico edificio Bacardi dell’Havana. Nello stabile in stile art deco del 1930 – appartenuto al noto fabbricante di rum – c’è la sede operativa di Cuba Real Tours, un’agenzia turistica svizzera attiva sull’isola da dieci anni.

La storia del legame tra Andrea Büchel e Cuba inizia con un viaggio. L’operatrice turistica viene a sapere da un’amica che la Cuba Real Tours dell’Havana sta cercando una persona specializzata in viaggi.

«Il termine per presentare la candidatura era già scaduto», racconta la giovane espatriata a swissinfo.ch. «Mi sono comunque annunciata e ho ottenuto il posto. Ho avuto pochissimo tempo per decidermi a lasciare la Svizzera». Da allora sono trascorsi tre anni. All’epoca Cuba Real Tours contava 15 impiegati, oggi sono più di una trentina, compresi i collaboratori in Svizzera.

Andrea si è dovuta adattare alle particolarità dell’industria turistica cubana e alle sue regole estremamente severe. Regole che concernono anche la sfera privata. «Ogni volta che voglio andare all’estero devo richiedere un’autorizzazione delle autorità. Le procedure possono durare tre settimane. Non è possibile partire da un giorno all’altro».

Caro è meglio

A Cuba, Andrea Büchel si è resa conto che la mentalità degli operatori turistici locali può essere assai diversa da quella delle agenzie partner in Europa. Un divario prontamente sfruttato da Cuba Real Tours.

«I nostri clienti dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Austria – e recentemente anche dall’Inghilterra – sono consapevoli che siamo un po’ più cari, ma possono contare sul fatto che i nostri programmi funzionano».

Vent’anni dopo l’apertura di Cuba verso l’esterno, il settore turistico continua ad essere soggetto ad inconvenienti, rammenta Andrea Büchel. «Dobbiamo segnalare e confermare più volte le nostre prestazioni ai partner cubani. Si va dal bus che trasporta i turisti al servizio negli hotel più rinomati, che deve soddisfare le pretese dei nostri clienti più esigenti».

I viaggiatori che desiderano un soggiorno di lusso si aspettano da noi «un programma autentico, che non possono trovare altrove», sottolinea la giovane espatriata. «Vogliono vivere la speciale atmosfera di Cuba: economia zoppicante da una parte, lusso dall’altra, senza dimenticare il socialismo e la gioia di vivere caraibica. Un’atmosfera che non si ritrova in nessun altro Paese dell’America latina».

Ponti culturali

Il successo di un viaggio di lusso dipende anche dagli accompagnatori locali, i quali sono tenuti a presentare ai turisti la visione rivoluzionaria ufficiale del governo e la realtà del Paese.

«Dobbiamo spiegare ai nostri clienti che oltre alla guida che li accompagna dall’Europa è necessario avere anche una guida locale. Se quest’ultima si limita a svolgere il proprio lavoro in ambito puramente turistico, può rivelarsi un arricchimento per il viaggio. Altrimenti rischia di guastare il programma».

Nel corso del suo soggiorno cubano, Andrea Büchel ha potuto constatare quanto sia importante disporre, nel settore turistico, di un team misto di persone.

All’Havana Cuba Real Tours impiega una decina di dipendenti europei e una quindicina di cubani. Quest’ultimi non sono scelti dall’agenzia turistica, bensì dallo Stato, conformemente al profilo richiesto.

Gli impiegati locali di Cuba Real Tours non sono soltanto dei ponti tra le diverse culture, annota Andrea Büchel. «In particolare fuori dalla capitale dispongono della giusta rete di contatti. Ciò può essere d’aiuto ad esempio in caso di problemi col cibo. Fuori città si mangia infatti soltanto quello che si trova al mercato: riso, fagioli, pollo e pesce. Alimenti che non sono forzatamente quelli che abbiamo previsto per i nostri clienti».

Apertura positiva

A Cuba è impossibile non rendersi conto, direttamente o indirettamente, dell’embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti 50 anni fa.

«Cuba non è un paradiso del consumismo. Mi capita di trovare dello spray insetticida per combattere le formiche che ho in casa. Poi, per magari sei mesi, non se ne trova più. Ma le formiche rimangono. Lo stesso vale per la carta igienica: quando è disponibile ne facciamo una scorta per i periodi “di magra”».

Come si sta sviluppando il turismo cubano, sempre che si stia sviluppando? L’impressione di Andrea Büchel è duplice: «Sentiamo spesso parlare di grandi progetti, di cui però ho visto ben poco. Abbiamo la possibilità di fare delle proposte per migliorare il settore: le regole su come gestire il turismo sono comunque fissate dalle autorità».

C’è un detto che dice: “Cuba deve aprirsi al mondo e il mondo deve aprirsi a Cuba”. Il settore turistico è però pronto a una tale apertura? È in grado di accogliere masse di turisti dall’estero?

«Un’apertura sarebbe positiva per il turismo. Ci sarebbe allora una corsa per accaparrarsi le camere. Ad ogni modo – conclude Andrea Büchel – nessuno sa con certezza se un’apertura porterà a un turismo di massa dagli Stati Uniti».

Erwin Dettling, Havana, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento di Luigi Jorio)

L’agenzia turistica svizzera è stata creata da Reto Rüfenacht nel 2000.

Nello spazio di dieci anni è diventata l’agenzia di viaggio privata più grande di Cuba.

La sede operativa si trova nella capitale Havana, mentre gli uffici amministrativi sono a Baden, in Svizzera.

Cuba Real Tours impiega una trentina di persone (25 all’Havana).

Nel 2009 l’agenzia ha assistito 7’500 turisti europei.

Nei primi sei mesi del 2010 circa 1,4 milioni di turisti hanno visitato Cuba.

Le autorità responsabili del settore turistico hanno comunicato un calo del numero di turisti dall’Europa (Spagna: -16,4%; Italia: -8,1%; Inghilterra: -4,8%; Canada: -2,1%).

Sono invece aumentati i turisti provenienti da Russia (+25%), Argentina (+10,5%), Perù, Brasile, Cile e Venezuela.

Dal 1. maggio 2010 gli stranieri che si recano a Cuba devono dimostrare che la loro assicurazione viaggio e malattia copre anche eventuali costi medici a Cuba.

È quindi consigliabile portarsi appresso la polizza assicurativa, la carta della propria cassa malati oppure un documento che attesti la conclusione di un’assicurazione viaggio.

Chi non può presentare questi documenti deve stipulare un’assicurazione presso la società di assistenza cubana Asistur.

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