Sono entrate in vigore il 1° ottobre le nuove norme che agevolano l’espulsione degli stranieri condannati per reati gravi (omicidio e lesioni gravi, reati sessuali e contro il patrimonio gravi). La legge, che dà seguito all’iniziativa dell’Unione democratica di centro (UDC) accettata in votazione popolare nel 2010, non comporterà il rimpatrio automatico di coloro che si macchieranno di violazione del codice penale.
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swissinfo.ch e rsi.ch (TG del 2.10.2016)
Nel caso che i tribunali ritengano di applicare la cosiddetta clausola di rigore, non vi sarà l’allontanamento del cittadino straniero. Questo tipo di valutazione deve tenere conto della situazione personale del reo, così come dell’interesse pubblico e privato che in tal senso possono portare alla rinuncia dell’espulsione.
Pur essendo una fattispecie eccezionale i margini interpretativi si preannunciano ampi. Per questo motivo i procuratori pubblici svizzeri hanno chiesto una giurisprudenza univoca e chiara da parte delle varie corti cantonali e un’interpretazione restrittiva delle norme.
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