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Passaporto svizzero più vicino per gli stranieri di terza generazione

Le due camere del parlamento sono favorevoli alla naturalizzazione agevolata degli stranieri di terza generazione che risiedono in Svizzera. La decisione finale spetterà però al popolo.

I giovani stranieri di terza generazione, ossia quelli nati e cresciuti in Svizzera, dovrebbero poter beneficiare di una procedura agevolata di naturalizzazione. Con 22 voti contro 21 e grazie al voto preponderante del suo presidente Claude Hêche, il Consiglio degli Stati (camera alta) si è pronunciato giovedì in favore di un’iniziativa parlamentareCollegamento esterno in tal senso della consigliera nazionale socialista Ada Marra.

Attualmente la legge sulla cittadinanzaCollegamento esterno non contempla alcuna agevolazione per i giovani stranieri, ad eccezione degli anni di permanenza in Svizzera tra i 10 e i 20 anni di età che contano il doppio. La revisione legislativa, che entrerà in vigore prossimamente, non prevede grandi cambiamenti (gli anni che contano il doppio sono quelli compresi tra gli 8 e i 18 anni e la durata minima del soggiorno deve essere di dieci anni).

I cantoni hanno però la facoltà di prevedere condizioni agevolate per gli stranieri di terza generazione. Con la riforma prevista, tale prerogativa diventerebbe di competenza della Confederazione. I cantoni che concedono già facilitazioni potranno comunque continuare a farlo.

Da notare che il Consiglio degli Stati si è pronunciato soltanto sul principio. La sua commissione delle istituzioni politiche – che aveva respinto la naturalizzazione agevolata, adducendo che la riforma provocherebbe un eccessivo carico amministrativo – dovrà riprendere l’esame del dossier nel dettaglio.

Secondo la proposta di modifica della legge sulla cittadinanza, gli stranieri di terza generazione non diventerebbero comunque automaticamente svizzeri. Per poter beneficiare della naturalizzazione agevolata i giovani candidati al passaporto rossocrociato dovranno essere integrati e titolari di un permesso di dimora o di domicilio. Inoltre, anche i loro genitori e i loro nonni dovranno avere legami stretti con il paese.

Se la riforma dovesse superare lo scoglio dell’esame parlamentare (la camera bassa l’ha approvata nel marzo scorso), l’ultima parola spetterebbe al popolo, visto che è necessaria una modifica costituzionale è necessaria.

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