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Redditi dei manager: il grande dibattito comincia ora

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Le discussioni sul ruolo delle aziende parastatali – FFS, Posta e Swisscom – contrassegnerà la politica svizzera nei prossimi anni. Come prima cosa, il Parlamento vuole chinarsi sui redditi dei dirigenti di queste aziende.

Il dibattito sul servizio pubblico contraddistinguerà la politica svizzera nei prossimi anni. Lo ha confermato la stampa domenicale il giorno stesso della votazione federale sull’iniziativa popolare “A favore del servizio pubblico”: senza attendere il verdetto delle urne, partiti e gruppi d’interesse hanno presentato nuove rivendicazioni nei confronti delle aziende parastatali. Le imprese federali sono criticate sia da sinistra che da destra. Al centro delle discussioni figurano questi due interrogativi: in che ambito devono operare le aziende parastatali e quali campi di attività vanno lasciati ai privati?

Cosa significa “servizio pubblico” 

In Svizzera quando si parla di servizio pubblico s’intende generalmente l’approvvigionamento di base della società o nelle regioni periferiche. Il servizio pubblico dovrebbe mettere a disposizione di tutti delle prestazioni, ad esempio a livello di trasporti (FFS e rete stradale), erogazione (elettricità, acqua, trasmissione di dati), media (SSR), smaltimento (rifiuti e acqua), educazione (scuole, infrastrutture sportive), divulgazione della cultura e del sapere (archivi, biblioteche, musei), tempo libero (spazi verdi) e via dicendo. 

Lo storico Jakob Tanner definisce il servizio pubblico sulla base di tre peculiarità: accesso per tutti, uguale qualità per tutte le classi sociali e le regioni, e prezzo ragionevole. A suo avviso, il servizio pubblico fa parte della storia svizzera e costituisce quindi un elemento d’identificazione importante. 

L’iniziativa “A favore del servizio pubblico” concerneva aziende alle quali la Confederazione ha assegnato un mandato di approvvigionamento di base. Questo mandato non riguarda la SSR, la quale non è un’impresa federale, ma un’associazione di diritto privato, che non si prefigge scopi di lucro. 

I politici dei partiti borghesi vorrebbero porre dei limiti alle attività delle imprese federali. Le aziende parastatali dovrebbero lasciare nelle mani delle società private tutte le attività che queste ultime potrebbero svolgere. “I campi di attività delle imprese federali dovrebbero essere chiaramente limitati”, ha dichiarato Hans-Ulrich Bigler, in un’intervista al giornale domenicale “Schweiz am Sonntag”. Secondo il deputato del Partito liberale radicale e direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), le aziende parastatali approfitterebbero eccessivamente dei loro privilegi, ciò che genera una concorrenza iniqua tra Stato e economia. 

Questa “distorsione iniqua” del mercato è “particolarmente forte” in Svizzera. Anche Stefan Meierhans, incaricato della sorveglianza dei prezzi, invita i politici nella “NZZ am Sonntag” a reagire all’intensa battaglia che ha caratterizzato questa votazione. A detta di Meierhans, l’intenso dibattito sorto in vista del voto va considerato come una “forte espressione di malcontento da parte della popolazione”. Il sorvegliante dei prezzi sollecita quindi la Confederazione a prelevare un utile minore presso la Posta e Swisscom. Il servizio pubblico dovrebbe inoltre essere reso più efficiente con una maggiore concorrenza. 

La sinistra chiede di rivedere i redditi dei manager 

Politici di sinistra intendono invece fissare dei limiti ai salari dei dirigenti delle aziende federali. In Parlamento sono in sospeso diverse proposte in tal senso. Già domani il deputato socialista Corrado Pardini vuole inoltrare una proposta per limitare ad un massimo di 500’000 franchi all’anno le retribuzioni nelle aziende che appartengono per oltre metà alla Confederazione, ha annunciato il “Sonntagsblick”. 

Secondo il giornale domenicale, Pardini “toccherebbe una corda sensibile nella popolazione – e presso i suoi colleghi a Berna. Una vasta alleanza, da destra a sinistra, sosterrebbe questa proposta”. Anche il presidente del Partito socialista, Christian Levrat, invita il governo a intervenire: “Ad esempio, esigendo che non vi siano più aumenti dei salari dei dirigenti nei prossimi cinque anni”, ha dichiarato Levrat al domenicale “Schweiz am Sonntag”. 

Le retribuzioni dei manager delle aziende parastatali sono considerate inaccettabili anche dalla federazione sindacale Travail.Suisse. I politici devono far conciliare meglio il livello salariale dei dirigenti con il mandato di servizio pubblico delle imprese federali, sostiene Travail.Suisse in un comunicato. Oltre a ciò, secondo la federazione sindacale, i servizi dovrebbero essere migliorati nelle regioni periferiche.

Bisogna fissare un tetto massimo ai salari dei manager di FFS, Posta e Swisscom?

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Traduzione di Armando Mombelli

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