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“Félicitations, grand-maman!”

Parole di elogio della stampa svizzera per la nomina di Micheline Calmy-Rey swissinfo.ch

"Congratulazioni, nonna!", così la stampa svizzera si rallegra della nomina di Micheline Calmy-Rey, mettendo in risalto questa particolarità della neoeletta.

Solo la destra dell’UDC è fuori dal coro unanime di complimenti.

Commenti entusiastici si leggono nella “Tribune de Genève” che titola l’articolo del suo caporedattore “tutte le ragioni di esultare”. Il quotidiano loda il fatto che il Parlamento abbia finalmente accettato a tutti gli effetti un cantone, quello di Ginevra, così diverso dagli altri.

La Svizzera internazionale, urbana, aperta al mondo continuerà ad essere rappresentata in governo, scrive il giornale di Ginevra.

Il quotidiano romando si sofferma anche sul ruolo dell’Unione democratica di centro. Il partito socialista ha portato bene a termine l’operazione “elezione Calmy-Rey” ma l’UDC ha dominato la mattinata a livello politico e mediatico.

Per “Le Temps” l’elezione di mercoledì ha dimostrato la determinazione dell’UDC nel suo ruolo d’opposizione. Il giornale ricorda a questo proposito i recenti attacchi del presidente del partito Ueli Maurer contro il consigliere federale UDC, Samuel Schmid e l’ottimo risultato realizzato dal candidato del partito Toni Bortoluzzi.

Questo “inasprimento” della linea dell’UDC obbligherà il governo ad abbandonare la sua linea difensiva e ad assumere un atteggiamento più fermo, pur restando collegiale. Sarà questa la nuova sfida per la neo-eletta consigliera federale, scrive “Le Temps”.

Competenza e sensibilità

La “Aargauer Zeitung” si sofferma invece sulla personalità delle neo-eletta, che definisce un “nuovo tipo” di consigliera federale: una donna che unisce competenza e sensibilità umana, grande esperienza professionale e la “normalità” di una donna che è anche madre e nonna.

E che dire delle rivendicazioni dell’UDC? Per il quotidiano argoviese, il partito non deve meravigliarsi se non ha amici in Parlamento: sono troppi infatti i colpi che continua a distribuire a destra e a sinistra, attaccando anche il proprio consigliere federale.

Più critico degli altri quotidiano romandi, “24heures” scrive che era più importante che in governo fosse rappresentata la minoranza romanda e urbana: la scelta della personalità politica era secondaria. Il giornale sottolinea anche che l’influenza dei “sette” sugli sviluppi politici del Paese è meno grande di quanto si pensi.

Anche per la “Neue Zürcher Zeitung” le considerazioni regionali e politiche hanno avuto la meglio sulla personalità delle due candidate, entrambe valide. La NZZ dimostra comprensione per la richiesta di un secondo seggio in governo, da parte dell’UDC.

L’autorevole quotidiano di Zurigo deplora invece le dichiarazioni dei vari esponenti del partito davanti alle telecamere, allo scopo di mobilitare potenziali elettori. L’affermazione che “l’UDC è esclusa dal governo” getta una falsa luce sulla recente “riappacificazione” del partito con il suo consigliere federale, Samuel Schmid.

Il futuro dell’UDC

“Vive la Suisse” titola il “Tages Anzeiger” il suo commento di fondo. Anche il grande quotidiano zurighese afferma che più che aver scelto una candidata eccellente, il governo, i partiti hanno dimostrato di saper assumere una posizione precisa. I socialisti sono tornati ad essere un partito “d’azione”.

Democristiani e liberali non si sono lasciati tentare dai richiami dell’UDC e quest’ultima ha ribadito il suo ruolo di partito perennemente all’opposizione.

Per quanto riguarda le rivendicazione dell’Unione democratica di centro, il “Tages Anzeiger” scrive che il partito deve prima rispettare alcune condizioni: accettare di fare una politica consensuale, abbandonare il suo atteggiamento “distruttivo” nei confronti degli altri partiti, nelle campagne elettorali e proporre un candidato aperto alla collaborazione con gli altri.

Le analisi della Svizzera italiana

Il “Corriere del Ticino”, nel suo commento in prima pagina si sofferma sulle 44 schede bianche, quelle dell’UDC, inserite nell’urna. Un fatto inabituale durante un’elezione in Consiglio federale.

Le rivendicazioni dell’UDC, secondo il più grande quotidiano ticinese, hanno pesantemente condizionato l’elezione di mercoledì. Così, la strategia messa a punto dai vertici del PS è andata in porto senza difficoltà.

Per il Corriere, l’Assemblea federale ha scelto soprattutto di dare qualche mese in più di vita alla claudicante formula magica, fare in modo che l’UDC non rafforzi la sua responsabilità in governo e consolidare il centro.

Nel suo commento all’elezione, La Regione sottolinea che l’UDC avrebbe potuto davvero scombussolare la situazione facendo confluire le proprie schede bianche sull’altra candidata, Ruth Lüthi. Ma il partito, secondo la commentatrice, era troppo intento a svolgere il suo ruolo di vittima della formula magica.

Anche il Giornale del Popolo si sofferma, più che sulla personalità della nuova consigliera federale, sull’atteggiamento del partito di Ueli Maurer. Il tentativo dell’UDC di dimezzare il partito socialista, rafforzando il centro-destra, è fallito.

Il centro si è ricompattato e popolari democratici e liberali-radicali hanno collaborato, per non urtare i socialisti. La crisi del partito radicale è servita a mobilitare il partito per portarlo a soccorrere addirittura l’antagonista di sempre.

Un bel quadretto davvero, conclude il Giornale del Popolo.


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