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“Fase rossa” in Ticino

Il blocco del traffico si è reso necessario dopo le colonne chilometriche di mercoledì Keystone Archive

Le tratte del San Gottardo e del San Bernardino rimarranno chiuse per i camion fino a venerdì a mezzogiorno. Da giovedì alle 9.30 tutti gli autocarri provenienti da sud sono bloccati dalla polizia ticinese.

Nel traffico di transito attraverso la Svizzera è stata introdotta per la prima volta la cosiddetta “fase rossa”. Gli autotrasportatori che giungono in Svizzera sono informati della situazione alla dogana di Chiasso. Hanno quindi la possibilità di tornare indietro, di attendere la fine del blocco in un’area di sosta in territorio ticinese o di scegliere un’altra strada. Violazioni del divieto sono punite con la detenzione o con una multa.

La misura si è resa necessaria, dopo che mercoledì la colonna di autocarri a sud del tunnel del Gottardo aveva raggiunto i 15 chilometri. Circa 500 camionisti hanno dovuto passare la notte nei loro automezzi nelle aree di sosta in Leventina (Ticino) e lungo l’autostrada. Anche di fronte al tunnel del San Bernardino i tempi di attesa sono stati di parecchie ore.

Alla dogana di Chiasso la situazione è relativamente tranquilla. Giovedì mattina circa 70 camion attendevano le operazioni di sdoganamento. Secondo un portavoce del posto di frontiera Chiasso-Brogeda, molti camionisti hanno preferito fare marcia indietro.

Ufficio delle strade sorpreso

L’Ufficio federale delle strade (Ustra) non era stato informato preventivamente della misura. Il portavoce Michael Gehrken ha inoltre rilevato che la misura avrebbe dovuto essere ordinata già mercoledì pomeriggio. In questo modo le aree di attesa avrebbero potuto essere sgombrate già prima di sera, secondo quanto previsto dal sistema di regolamentazione del traffico. “Non si tratta però di una critica”, ha aggiunto Gehrken, “bisogna prima fare delle esperienze con il sistema.”

Per l’Ustra, il dosaggio del traffico non sarebbe ancora regolato in modo ottimale a sud delle Alpi, poiché mancano aree di attesa ben definite e i camino possono proseguire fin quasi all’imbocco del tunnel.

“Un caos senza pari”

Dure critiche sono giunte invece dall’associazione svizzera dei camionisti Astag, che si occuperà della questione nella riunione dei delegati di venerdì. Il vicedirettore dell’Astag, Hanspeter Tanner, ha parlato di un “caos senza pari”. La sua associazione non sarebbe stata informata correttamente. L’attuale situazione dimostrerebbe l’inefficienza del sistema di dosaggio. “La fase rossa non risolve il caos, anzi, lo aggrava”, afferma Tanner.

“Il blocco è illegale”

La decisione della polizia ticinese è stata male accolta in Italia. Giorgio Colato, presidente della Federazione degli autotrasportatori italiani (FAI) della provincia di Como ha criticato la pessima politica d’informazione svizzera. Alla FAI nessuno avrebbe mai spiegato cosa ci si dovesse aspettare dalla cosiddetta “fase rossa”.

Il blocco delle tratte autostradali alpine sarebbe irragionevole e illegale. Dopotutto la Svizzera si è espressa in favore della libera circolazione delle merci, ha aggiunto Colato. Per ovviare al caos sull’autostrade, Colato consiglia alla Svizzera di vietare di nuovo il transito degli autocarri da 40 tonnellate. “Fino al 31 dicembre 2000, quando sulle strade svizzere circolavano solo i camion da 28 tonnellate, non c’erano problemi.”

swissinfo e agenzie

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