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2002: La prima nonna in governo

Keystone

Micheline Calmy-Rey è stata scelta dal Parlamento per succedere a Ruth Dreifuss in Consiglio federale.

La socialista ginevrina vuole impiegare anche la sua esperienza di madre e nonna in favore di una politica attenta alle famiglie e alle persone sfavorite.

Mercoledì 4 dicembre, ore 10 e 21 minuti: una donna con un completo rosso e un dolcevita bianco entra nella sala dell’Assemblea federale a Berna. È una figura fragile, che si muove con passi decisi verso la tribuna degli oratori.

245 parlamentari, quasi tutti in piedi, l’accolgono con un applauso. Gli occhi della Svizzera sono puntati su di lei.

“Mi ha avete accordato la vostra fiducia. Porto con me le mie origini, la mia cultura francofona, la mia vita di madre e di nonna, il mio impegno a fianco di tutti coloro che sono sfavoriti. Impiegherò tutte le mie capacità, la mia esperienza, tutta la mia forza al servizio del mio Paese”.

Con una voce fragile, e nel contempo decisa, Micheline Calmy Rey comincia a svelare se stessa alla Nazione, le sue radici e i suoi legami, i suoi obbiettivi e le sue speranze.

Dichiara di accettare la sua elezione in seno al Consiglio federale e poi, senza alzare la mano, promette di “rispettare la Costituzione federale, salvaguardare l’unità nazionale, difendere i diritti dei cittadini e adempiere scrupolosamente le sue funzioni”.

Micheline Calmy-Rey, 57 anni, è stata appena scelta per succedere alla collega socialista Ruth Dreifuss. È solo la quarta donna che entra nel governo svizzero. Dal 1948, vi hanno già preso posto 102 uomini.

Per una Svizzera federale e aperta

“La vostra scelta non può che rallegrare la mia città. Ginevra, culla della Croce rossa, sede delle Nazioni unite e di numerose altre organizzazioni internazionali. Ginevra, aperta sul mondo e desiderosa di rinforzare i suoi legami con la Confederazione”.

Micheline Calmy-Rey è ginevrina, rappresentante di una città e di un cantone che difendono, quasi per tradizione, la visione di una Svizzera cosmopolita, moderna e urbana. Una Svizzera, spesso minoritaria, che si batte contro un’altra parte del paese allergica ad ogni apertura sul mondo, a qualsiasi cambiamento “troppo rapido”.

In Consiglio federale porterà con sé anche la volontà di far conoscere e riconoscere le minoranze, le differenze culturali. “Sono per una Svizzera federalista, multiculturale e plurilingue. Questa è la nostra ricchezza”.

Il senso del socialismo

La nuova consigliera federale non nasconde le sue origini vallesane. Del Vallese, dove ha trascorso i primi 20 anni della sua vita, dice di portare con sé lo spirito tenace e testardo.

E, probabilmente, anche una certa sensibilità per le zone meno favorite. “Una politica regionale, attiva e attenta alla realtà delle zone di montagna e di frontiera, sarà parte integrante del mio impegno politico”.

Un impegno politico che Micheline Calmy-Rey intende porre innanzitutto al servizio delle persone più deboli: “Per me è questo il senso del socialismo. Non sopporto le ingiustizie”. Una vena sociale eredita probabilmente dal padre, ferroviere e sindacalista.

Vuole mettere inoltre in campo la sua esperienza di madre e di nonna per ottenere una politica familiare “degna di questo nome”. Ha imparato da molto tempo a conciliare famiglia, politica e lavoro.

Un colpo di aspirapolvere contro lo stress

La “quarta” donna entra nel Consiglio federale con buon capitale di simpatia e di consensi. Appena 10 anni fa, l’elezione di Ruth Dreifuss aveva fatto seguito ad uno scontro frontale tra i socialisti e gli altri tre partiti di governo.

Micheline Calmy-Rey ha invece ottenuto il sostegno di radicali e popolari democratici. Perfino dall’Unione democratica di centro, che ha cercato di sbarrarle la strada, sono giunte parole di riconoscimento, per aver ridotto la spesa pubblica ginevrina.

Micheline Calmy-Rey ha riequilibrato i conti di Ginevra, cantone ricco ma finanziariamente disastrato. Ha dimostrato un buon senso dell’equilibrio anche all’interno dell’esecutivo cantonale, sul filo del consenso tra il volere del suo partito e il potere della maggioranza.

Riuscire a mantenersi in equilibrio all’interno del Consiglio federale sarà alquanto più difficile e stressante. La prova del fuoco si avrà già nei prossimi 9 mesi: la campagna per le elezioni federali di ottobre si preannuncia particolarmente arroventata.

“Per dimenticare lo stress, prendo in mano l’aspirapolvere”, ha dichiarato recentemente Micheline Calmy-Rey. A Palazzo federale l’aspetta parecchia polvere da aspirare.

Armando Mombelli, swissinfo

4 dicembre 2002: il Parlamento elegge Micheline Calmy-Rey in Consiglio federale.
Dal 1° gennaio sostituirà la collega di partito Ruth Dreifuss, che abbandona la carica dopo quasi 10 anni di attività.
Micheline Calmy-Rey, la quarta donna che accede al governo svizzero, assumerà le redini del Dipartimento degli affari esteri.

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