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A Cremona, a bordo di una chiatta

Il capitano Afro Covelli ai comandi della chiatta swissinfo.ch

A Cremona ho viaggiato per un paio d’ore su di una chiatta commerciale: abbiamo trasportato 360 tonnellate di sabbia.

Il capitano ha un nome che pare uscito da un’avventura di Corto Maltese. Afro Covelli è marinaio d’acqua dolce da 40 anni: ha cominciato guidando rimorchiatori a 16 anni! Oggi trasporta materiale interte estratto da una cava che si trova su di un’isoletta del Po.

“Nel Po ci facevo il bagno da ragazzo”, ricorda Afro. Nel tratto in cui lo naviga lui, negli ultimi anni, oltre ad essere molto inquinato, è spesso anche in secca, ma mai come quest’anno.

Lo osservo durante la navigazione che Afro deduce un po’ dai segnali, un po’ dallo scandaglio, ma soprattutto dall’esperienza. Per tutto il viaggio resta teso con lo sguardo, aggirando rami affioranti sulla superficie scura dell’acqua e cercando di non uscire fuori dallo stretto spazio di manovra.

Compito non facile, se si pensa che a pieno carico i ponti dell’imbarcazione vanno sott’acqua per il peso. Oggi non riusciamo a riempire completamente la barca. “Questa è la secca del secolo”, si lamenta Afro sconsolato, che intuisce che fra pochi giorni la navigazione sarà bloccata.

Per lui è chiaro che non si tratta solo di siccità e di inverni poveri di neve. L’acqua scorre in un alveo diverso da prima. “Basterebbe ritoccare i bassi fondali di poco e ripulire il fondo dai tronchi”.

Secondo Afro, i trasporti commerciali sul fiume andrebbero incrementati, perché sono i più ecologici ed economici: “E così si toglierebbe un bel po’ di traffico pesante dalle strade.” Il Po in effetti si presterebbe molto bene alla navigazione.

In quanto a pendenza longitudinale e portata, apparentemente è secondo solo al Volga, al Danubio e al Reno. Ma la navigazione fluviale, in epoca moderna, è poco utilizzata in Italia, complici anche le lobby di costruttori di auto e autostrade.

“Il fiume ha dato da mangiare a tanta gente e nonostante tutto è ancora bellissimo, dice Afro, che lancia un appello alle generazioni future: “Ripulite il Po e rendetelo più navigabile!”.

swissinfo, Raffaella Rossello, Cremona

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