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A Davos niente simboli tibetani

Il primo ministro cinese Wen Jiabao non vedrà neanche a Davos alcuna traccia che gli ricordi il Tibet: la polizia cantonale grigionese ha infatti sequestrato dalla vetrina di un negozio di souvenir una bandiera tibetana.

La gerente del negozio ha dichiarato giovedì al notiziario regionale della radio DRS che mercoledì mattina, prima dell’apertura, le forze dell’ordine le hanno intimato di allontanare dalla vetrina scritti del Dalai Lama, libri di preghiera e emblemi tibetani. Anche la trasmissione «Rundschau» della televisione svizzerotedesca ha riferito dell’episodio.

Nonostante la donna abbia proceduto a far sparire gli oggetti dalla vetrina, la polizia le ha spiegato che li avrebbe comunque sequestrati. Dopo molte discussioni la gerente del negozio è riuscita a ottenere che i libri rimangano visibili, mentre la bandiera le è stata confiscata.

Mercoledì circa 200 manifestanti pro-tibetani si erano riuniti nei pressi della stazione di Davos per chiedere a Wen Jiabao il rispetto dei diritti umani in Tibet. La riunione autorizzata dalle autorità grigionesi si era svolta pacificamente.

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