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A sinistra spunta un partito

Riuscirà il nuovo movimento a trovare simpatizzanti anche tra le file della sinistra moderata? Keystone Archive

È il Movimento per il socialismo (Mps), che si pone su posizioni critiche nei confronti dell'attuale Partito socialista svizzero. Il congresso di fondazione si terrà in giugno.

L’iniziativa, annunciata martedì con una conferenza stampa a Berna, parte da ambienti alternativi sindacali, antiglobal e femministi, che si raccolgono attorno a movimenti come Attac ed a pubblicazioni come Solidarietà di Bellinzona e “*À l’encontre” di Losanna. “Scopo principale dell’Mps”, ha spiegato Giuseppe Sergi di Solidarietà, “è quello di «rifondare il movimento operaio» e la sinistra in generale.

Contro il neoliberismo capitalista

Ciò che i promotori dell’Mps rimproverano al Ps svizzero è di essere «solidale con un nuovo ordine imperiale sotto l’egida degli Stati Uniti, con l’aiuto dell’Onu, dell’Omc, della Banca mondiale e dell’Fmi». In altri termini, si ritiene che la sinistra ed il movimento sindacale siano complici del neoliberismo capitalista.

In concreto, per quanto concerne la Svizzera – ha detto Sarah Schilliger di Attac – «i sindacati e il Pss sono stati i più fedeli alleati del Consiglio federale e dell’Ubs nel permettere di portare a termine l’operazione Fenice (relativo al caso Swissair, ndr), il più grande scandalo sociale dell’ultimo decennio». Altri esempi sarebbero quelli del socialista Benedikt Weibel, che avrebbe gestito le Ffs come un’impresa privata, e il socialista Ulrich Gygi, che starebbe ristrutturando la Posta «a passo di carica, liquidando la rete di uffici postali e i diritti dei salariati, e preparandone la privatizzazione».

Critiche ai consiglieri federali e al sindacato

Anche il consigliere federale socialista Moritz Leuenberger viene accusato di orchestrare «questo regresso senza precedenti dei servizi pubblici in Svizzera»; e la sua collega Ruth Dreifuss fa «ingoiare, in nome del male minore, concessioni su concessioni in materia di pensioni e assicurazione malattia». E secondo Sergi, «le organizzazioni sindacali non rappresentano più degli strumenti adeguati per difendere gli interessi dei salariati». Non lo sono più né da un punto di vista quantitativo (l’Uss non organizza nemmeno il 10 per cento dei lavoratori), né da un punto di vista quantitativo (mancano proposte socio-politiche alternative).

La conclusione è che occorre rifondare il movimento operaio. Sarebbe «un’esigenza logica e psicologica», poiché un crescente numero di persone comincia a capire che occorrono mezzi («controllabili democraticamente») per far valere la propria dignità sui luoghi di lavoro e nella società.

Le ragioni d’essere dell’Mps

Da qui il bisogno di ricostruire un sindacalismo di classe in Svizzera, che trovi «la propria ragione d’essere nel conflitto fondamentale fra capitale e lavoro, tra salariati e padroni». Un’altra necessità sarebbe quella di «meglio capire che cosa succede nel mondo», per cui occorre informare e informarsi per esprimere la propria solidarietà a chi lotta nel mondo contro gli effetti della mondializzazione del capitale, come avviene in Argentina.

Prudenza e modestia

L’Mps ha già previsto un calendario di proprie attività, la prima delle quali sarà una dimostrazione di solidarietà con l’Argentina (“casserolasos global”), che si terrà il 23 marzo. In giugno vi sarà il congresso di fondazione dell’Mps. Ma anche se non si sa ancora quali forme l’Mps prenderà, «occorre prudenza e modestia» – ha detto conciliante Giuseppe Sergi – «per un movimento che deve dialogare con le altre organizzazioni della sinistra».

Quanto alle ambizioni elettorali in vista delle elezioni federali del 2003, i promotori dell’Mps hanno risposto che «si vedrà». “Bisogna ” ha precisato ancora Sergi , «considerare le chance elettorali nel quadro di un processo di rafforzamento del movimento operaio».

Silvano De Pietro

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