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ABB: cifre rosse e voglia di chiarezza

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Il gruppo tecnologico è nelle cifre rosse e taglia posti di lavoro. Ora si vuole far chiarezza su versamenti milionari attribuiti ad ex-dirigenti.

Le perdite di ABB si sono rivelate maggiori del previsto, perciò la compagnia ha deciso che non verranno versati i dividendi agli azionisti: i problemi che attraversa la compagnia hanno mandato segnali negativi agli investitori, già resi insicuri dall’andamento dell’economia mondiale, specialmente negli ultimi mesi.

Secondo ABB, le denunce negli USA contro l’uso di amianto e altri fattori eccezionali hanno inciso sul conto economico.

Il gruppo elvetico-svedese ha tuttavia registrato vendite per 23,726 miliardi di dollari, pari a un aumento del 3 %. Calcolato in monete locali, l’aumento del giro d’affari è pari all’8 %, indica mercoledi un comunicato.

Necessità di chiarimenti

ABB vuol far luce anche sui pagamenti fatti agli ex dirigenti. Il gruppo passa al setaccio in particolare alcune somme da capogiro ricevute in passato da Percy Barnevick e Göran Lindahl e fa sapere che esigerà la restituzione del denaro ricevuto indebitamente.

Secondo gli attuali amministratori, Barnewick avrebbe ricevuto 148 milioni di franchi come contributi pensionistici alla sua partenza. I versamenti a Lindahl, fino a fine 2000 responsabile del gruppo, raggiungerebbero invece gli 85 milioni.

Misure draconiane

Joergen Centerman, amministratore delegato e presidente del gruppo elvetico-svedese dal gennaio scorso, si è trovato nel ruolo poco invidiabile di dover ristrutturare un gigante industriale che occupa a livello mondiale 160mila persone.

Nel luglio scorso Centerman si rese conto che bisognava reagire prontamente, dopo che i profitti netti erano calati del 76% nel primo semestre, in confronto allo stesso periodo nel 2000. Quindi annunciò la soppressione di 12mila impieghi e in ottobre spiegò che il programma di riduzione dei costi, visto il calo delle commesse, andava accelerato.

Inoltre Centerman avvertì che non ci sarebbero stati profitti per il 2001, a causa del rallentamento della crescita economica e aggiunse che l’ABB intendeva ridurre il proprio debito, passando da 6,27 miliardi di dollari ad un miliardo di dollari prima della fine dell’anno.

Il colpo finale sono state le denunce negli Stati Uniti in relazione all’uso di asbesto: 470 milioni di dollari (800 milioni di franchi) hanno dovuto essere assicurati come protezione contro le denunce.

I giudizi degli analisti

Alcuni analisti ritengono che il prezzo attuale delle azioni ABB e la qualità del nuovo management dovrebbero servire da incoraggiamento agli investitori; altri ritengono che il prezzo delle azioni ABB sia addirittura sopravvalutato.

Certermann, secondo molti, ha ancora parecchia strada da fare per convincere i mercati che la ABB – un tempo considerata una delle migliori compagnie europee -non ha imboccato il viale del tramonto.

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