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Aborto: verso un sì alla soluzione dei termini

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Secondo un sondaggio, gli svizzeri sono per la soluzione dei termini proposta da governo e parlamento e contro l'iniziativa "per madre e bambino".

Mancano soltanto una decina di giorni all’appuntamento con le urne del 2 giugno. Per chi non si è ancora fatto un’opinione nel dibattito sull’interruzione volontaria di gravidanza, il tempo comincia a stringere.

Un sondaggio realizzato dall’istituto GfS su mandato della SRG SSR idée suisse, mostra come le opinioni siano variate di poco nell’ultimo mese.

Contattate dal 13 al 17 maggio, 1’255 persone, sparse nell’insieme del paese, sono state invitate ad esprimersi sul tema. Il 63% è a favore della soluzione dei termini, che, in sostanza, depenalizza l’aborto nei primi tre mesi della gravidanza. Il 24% si dichiara contrario. Gli indecisi sono il 13%.

Rispetto ai dati scaturiti da un identico sondaggio realizzato un mese fa, i risultati variano di pochissimo: 1% in meno nel campo del sì, 1% in più in quello del no.

Iniziativa rifiutata

La stabilità contraddistingue anche il risultato concernente il secondo oggetto in votazione: l’iniziativa popolare “per madre e bambino”, che propone di vietare e punire l’aborto prevedendo eccezioni soltanto se la vita della futura mamma è in pericolo.

Il risultato in questo caso è meno netto. Il 57% del campione intervistato rifiuta l’iniziativa (+ 1% rispetto ad un mese fa); il 31% la sostiene (- 2%); gli indecisi passano dall’11% al 12%.

Queste piccole variazioni non sono tuttavia significative. Sono infatti stati considerati solo coloro che hanno effettivamente espresso l’intenzione di andare a votare, ciò che implica un margine d’errore del 3.5%.

Barriera alpina

Romandia e Svizzera tedesca sembrano intenzionate a votare in modo simile. I romandi accettano la soluzione dei termini con addirittura il 78% di sì, mentre ad est della Sarine tale percentuale è del 66%. Lo scarto è maggiore con la Svizzera italiana. A sud delle Alpi, il sì (42%) e il no (41%) sono praticamente in parità.

Altro elemento marcante è l’appartenenza politica. Gli intervistati d’area socialista sono i principali sostenitori della soluzione dei termini (76%) e i più contrari all’iniziativa popolare (71%).

La depenalizzazione dell’aborto la spunta comunque anche nei campi dell’UDC (64%) e del PDC (45%), due partiti che si sono pur sempre espressi per il no.

Parole d’ordine PDC non seguite

Il doppio no proposto dei democristiani sembra avere qualche problema a passare anche a livello di base. Solo il 12% delle persone di quel partito si dicono pronte ad immettere nell’urna due rifiuti. Sull’insieme del campione contattato, tale percentuale si riduce al 6%.

La scissione è chiara anche per quel che riguarda le persone praticanti (di qualsiasi confessione) e non. Tra coloro che dichiarano di recarsi tutte le settimane in chiesa, solo il 34% accetta la soluzione dei termini. Mentre ben il 71% di chi non ci va mai, o lo fa una sola volta all’anno, voterà sì.

Infine, va segnalato lo strano comportamento del 12% del campione che esprime un doppio sì alle due proposte completamente contradditorie l’una con l’altra. Secondo l’istituto GfS è questo il segnale che parte delle opinioni sono ancora in costruzione.

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