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Accordo firmato ma la ratifica sarà difficile

Un accordo che secondo certi politici svizzeri equivale a un diktat imposto dalla Germania Keystone Archive

Svizzera e Germania hanno firmato l'accordo aereo sui voli all'aeroporto di Zurigo-Kloten. La ratifica in parlamento resta incerta.

Qualunque sia l’esito dei dibattiti parlamentari in programma l’anno prossimo, una prima misura anticipata entra in vigore già venerdì: il divieto di sorvolare il territorio tedesco tra le 22.00 e le 06.00. Dalla fine del mese, con l’inizio dell’orario invernale, gli aerei che atterrano o decollano da Kloten dovranno evitare di sorvolare la fascia meridionale della Germania nei fine settimana, tra le 20.00 e le 09.00.

Il punto cruciale dell’accordo firmato giovedì a Berna, che prevede una riduzione dei sorvoli del sud della Germania da 154 mila a 100 mila all’anno, dovrebbe entrare in vigore nel febbraio del 2005.

L’accordo è stato firmato a mezzogiorno dall’ambasciatore tedesco a Berna Reinhard Hilger e dal direttore dell’Ufficio federale dell’aviazione civile André Auer. Inizialmente si prevedevano le firme del ministro dei trasporti Moritz Leuenberger e dall’omologo tedesco Kurt Bodewig. Quest’ultimo si è però scusato, invocando una seduta del parlamento tedesco.

Nuova tornata di negoziati per Swissair

Intanto è continuato anche giovedì il tormentone della Swissair. Un esito positivo per la creazione di una nuova compagnia aerea è «nel campo del possibile». I Consiglieri federali Moritz Leuenberger, Kaspar Villiger, Pascal Couchepin e rappresentanti dell’economia si sono accordati su questa formulazione, al termine di una nuova tornata d’intensi negoziati.

Le due parti hanno ribadito la volontà di trovare una soluzione fattibile, sebbene il tempo incalzi, ha precisato il portavoce del Dipartimento federale delle finanze (DFF) Daniel Eckmann. Le parti condividono il punto di vista secondo cui il finanziamento dev’essere garantito da Confederazione, grandi banche ed economia. La decisione definitiva è comunque attesa solo lunedì prossimo.

Le discussioni si sono concentrate sulla variante che prevede 26 voli a breve e media distanza, nonché 26 voli a lunga distanza (intercontinentali), con «piccole variazioni». Questa soluzione comporterà una richiesta finanziaria per 4 miliardi di franchi, compreso un rafforzamento dei fondi propri variante tra 800 milioni e 1,5 miliardi. Eckmann non ha citato né i nomi delle imprese, né l’entità dei fondi promessi durante questa riunione. «Le impresepotrebbero sentirsi obbligate se si divulgasse il loro nome e le somme promesse», ha aggiunto Eckmann.

Lunedì i responsabili della nuova compagnia dovranno aver stabilito il piano di volo per i cinque prossimi mesi, ossia fino alla fine di marzo. Intanto, proseguono i contatti, parallelamente anche con i cantoni di Ginevra e di Basilea e i rispettivi aeroporti. Le banche cantonali non hanno partecipato all’incontro di giovedì.


swissinfo e agenzie

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