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Airolo in crisi da un anno

Il collegamento del San Gottardo non è importante soltanto su scala svizzera od europea. Lo è anche a livello locale. Ma chi ha storicamente beneficiato dell'asse di transito ora ne è penalizzato.

A colloquio con Mauro Chinotti, sindaco di Airolo.

“Un quarto d’ora dopo l’incidente del 24 ottobre, il paese era coperto da una coltre di fumo nero. La gente mi chiedeva: è pericoloso? Dobbiamo chiudere le finestre? Io non sapevo cosa dire”. Mauro Chinotti ricorda l’angoscia di quel giorno per la gente di Airolo.

“Per 58 giorni la strada è stata chiusa, poi c’è stato il sistema di dosaggio e le relative congestioni che la popolazione si è praticamente trovata sotto casa”. Airolo in effetti è costruito longitudinalmente rispetto all’autostrada.

Le colonne di camion ed i conseguenti disagi hanno invaso l’intero paese. “Clacsonate, rumori e inquinamento anche durante la notte, praticamente fin nel giardino di casa”.

“Eravamo centrali”

“Viviamo soprattutto di turismo di giornata. Ad esempio il 70% dei clienti delle funivie provengono da oltre Gottardo”. E l’ultima stagione, a causa dello scarso innevamento e delle difficoltà viarie, è stata da dimenticare.

Negli anni ottanta si era puntato su una strategia di sviluppo basata sulle vie di comunicazione. “Disponiamo di paesaggi stupendi ed il nuovo tunnel del San Gottardo ci rendeva velocemente accessibili: gli assi principali passavano di qui”, dice il sindaco.

Ora, paradossalmente, sono proprio gli stessi assi di transito l’origine dei problemi. Congestione, inquinamento e calo dei turisti. “La situazione ci sta rovinando. Non avendo più garanzia di mobilità, sono pochi coloro che ancora ci raggiungono. E il villaggio si svuota”.

Un collegamento fragile

“Sappiamo da 20 anni che il collegamento è fragilissimo. Il nostro comune è perciò favorevole al raddoppio: per la sicurezza, la manutenzione, la garanzia di mobilità “. A breve termine le richieste di Airolo sono comunque altre.

“Chiediamo un monitoraggio dei fumi che fuoriescono dai cunicoli d’aerazione del tunnel ed una semicopertura dell’autostrada che ci scorre davanti a casa. Il tutto non perché ci consideriamo speciali. Vorremmo soltanto mantenere vivibile il nostro comune”, conclude Mauro Chinotti.

Marzio Pescia, swissinfo

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