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Alptransit: il granito comincia a tremare

La testa di una delle 4 fresatrici che scaveranno 50 dei 57 chilometri di galleria. alptransit.ch

Le nuove gigantesche fresatrici, entrate in azione nella galleria sotto il Gottardo, daranno un colpo spettacolare di acceleratore ai lavori di scavo.

Il più lungo traforo ferroviario del mondo è ormai diventato un polo di attrazione per pubblico e media di tutto il mondo.

“L’Alptransit sta suscitando un crescente interesse anche da parte di giornalisti che provengono da oltre Oceano” fa notare Dario Ballanti, responsabile della comunicazione al portale sud della gallerie di base del San Gottardo.

Nelle ultime due settimane, l’emittente americana Discovery Channel ha filmato i lavori di realizzazione di quello che diventerà il più lungo tunnel del mondo. Pochi giorni prima, un’altra troupe televisiva americana aveva raccolto le immagini della sfida geologica del secolo.

Oltre ai giornalisti, tra cui numerosi tedeschi, l’Alptransit incuriosisce sempre di più anche il pubblico, svizzero e straniero. “Fino a 1500 persone al mese visitano i cantieri a sud del Gottardo”, conferma Dario Ballanti.

Per soddisfare questo interesse, alle entrate dei tunnel sorgeranno dall’anno prossimo dei veri e propri centri di esposizione, in cui vengono illustrate le componenti umane, economiche, ambientali, tecniche e geologiche dell’opera. Oltre ad offrire posti di lavoro, l’Alptransit si sta rivelando anche un magnete turistico per la regione.

La più grande talpa del mondo

Il cantiere più affascinante delle Alpi, si è arricchito da alcuni giorni di un’altra attrazione: la TBM S-210, la più grande fresatrice del mondo, lunga 400 metri e pesante 3000 tonnellate. La potente talpa meccanica, composta di 90’000 pezzi, può scavare fino a 40 metri al giorno e dovrebbe avanzare ad una media quotidiana di 18 metri.

Dopo una fase di “riscaldamento”, le quattro S-210 dovranno assumersi le fatiche più pesanti dei lavori di scavo: 50 dei 57 chilometri delle due gallerie di base del Gottardo saranno forati dalle fresatrici. I chilometri rimanenti di roccia verranno polverizzati mediante esplosivi, a partire dal cunicolo centrale di Sedrun.

Per far funzionare questo complesso macchinario tedesco basta un solo pilota, con l’assistenza di una ventina di operai. Relativamente poco, se teniamo conto che ad ognuno dei due portali lavorano circa 500 persone, impiegate giorno e notte al ritmo di tre turni quotidiani.

Finora, tra cunicoli, gallerie di raccordo e pozzi sono già stati scavati una ventina di chilometri. Ma di questi, solo poco più di 2 chilometri faranno parte della futura galleria di base.

“Per il momento i lavori di scavo procedono normalmente e i sondaggi geologici non hanno portato cattive sorprese”, comunica Dario Ballanti. I problemi più grossi sorgeranno quasi sicuramente tra alcuni anni, quando i minatori incontreranno la temibile Sacca di Piora, che promette rocce molli e molta acqua.

L’aria, il nemico numero uno

Le nuove fresatrici permetteranno di ridurre al minimo l’impiego di esplosivi e di garantire il miglior margine possibile di sicurezza. Finora, “soltanto” due incidenti mortali hanno funestato i lavori.

Grazie ai progressi della tecnica, oggigiorno il pericolo numero uno è probabilmente costituito dall’aria: la temperature che possono sfiorare i 40 gradi, il tasso di umidità che si situa sul 90 % e le emissioni di gas, polveri e altre sostanze nocive per la salute.

“Già oltre un secolo fa, per la costruzione della prima galleria ferroviaria del Gottardo, molti minatori erano morti in seguito a malattie di tipo tropicale, dovute ad un’aria malsana, troppo umida e calda” rileva Dario Ballanti. Imponenti impianti di aerazione vengono quindi utilizzati oggi per garantire una qualità dell’aria entro i limiti legali.

Indifferenti a questi problemi, le nuove fresatrici hanno cominciato a far tremare il granito. Già tra 6 anni dovrebbero incontrarsi al centro della galleria, sotto Sedrun.

Armando Mombelli, swissinfo

Nel 1998 il popolo svizzero ha approvato la realizzazione di due nuove trasversali ferroviarie alpine nord-sud (Alptransit).
Le opere più importanti di questo progetto sono la galleria del San Gottardo (57 km) e quella del Lötschberg (34 km).

La nuova galleria di base del San Gottardo – tra Erstfeld (UR) e Bodio (TI) -dovrebbe venir aperta nel 2014.
Il traforo permetterà di attraversare le Alpi ad un’altitudine di 500 metri e di accorciare il percorso attuale di 40 chilometri.
Le capacità di trasporto delle merci dovrebbero praticamente venir raddoppiate (attualmente 120 treni e 20 milioni di tonnellate).

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