Anno eccezionale per il commercio estero svizzero
Esportazioni e importazioni hanno registrato lo scorso anno tassi di crescita a due cifre. Il commercio estero svizzero ha così raggiunto i livelli più alti di tutti i tempi.
Il boom ha riguardato soprattutto le esportazioni. Con un aumento del 13%, queste hanno registrato la crescita più elevata da quasi 30 anni a questa parte.
La bilancia commerciale si è chiusa nel 2006 con il surplus più ampio mai registrato nel commercio estero svizzero, quasi 12 miliardi di franchi. Il saldo attivo dell’anno precedente aveva sfiorato gli 8 miliardi di franchi. Il risultato è dovuto soprattutto alle enormi eccedenze nel settore chimico, ha indicato giovedì l’Amministrazione federale delle dogane (AFD).
Sia le esportazioni che le importazioni sono cresciute nominalmente di oltre il 10%. Le esportazioni sono aumentate del 12,9%, superando la quota di 177 miliardi di franchi. È dal 1977 che le esportazioni non registravano tassi di crescita così elevati, ha fatto sapere l’Amministrazione federale delle dogane (AFD). La crescita reale, calcolata tenendo conto del rincaro, è stata del 9,1%.
Crescita in tutti i settori
Tutti i settori orientati all’esportazione hanno approfittato di questa annata eccezionale. Due terzi delle industrie hanno registrato una crescita tra il 10% e il 20%.
Con una crescita di un quinto, l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco ha condotto le danze, sorretta dal boom nella vendita di bevande. La metallurgia e l’industria chimica sono cresciute di circa un settimo, superando largamente i loro risultati dell’anno precedente.
Principale esponente dell’industria d’esportazione, la chimica è stata sorretta soprattutto dal settore farmaceutico, che ha generato 6,3 miliardi di franchi in più rispetto al 2005. Al contrario, i prodotti agro-chimici sono caduti di circa il 20%.
Le vendite all’estero hanno registrato aumenti tra il 9,8% e il 12% negli strumenti di precisione, l’industria delle materie plastiche, l’orologeria, l’industria delle macchine e l’elettronica.
In questo settore, secondo peso massimo delle esportazioni elvetiche, le macchine per l’industria della carta e delle arti grafiche registrano un’evoluzione positiva marcata, pari a circa un quinto. Le telecomunicazioni sono invece diminuite di un terzo. L’industria dell’abbigliamento ha aumentato la sua cifra d’affari del 7,5%.
Paesi in transizione in primo piano
Dal punto di vista geografico, le esportazioni sono cresciute su tutti i mercati, in proporzioni che superano spesso il 10%. Con un balzo in avanti del 30%, i paesi in transizione sono chiaramente al primo posto. Le vendite in Unione europea, principale sbocco della produzione elvetica, sono cresciute dell’11,3%.
Le esportazioni verso la Russia, l’Ucraina, la Romania e l’India sono progredite fra il 34,7% e il 46,7%. Sopra la media anche le vendite in Corea del sud, Emirati arabi, Messico e Brasile. Le vendite in Germania sono cresciute di quasi il 15%.
Dal canto loro, le importazioni sono progredite in termini nominali dell’11% a oltre 165 miliardi. Si tratta dell’aumento più sensibile dal 2000. L’aumento reale è stato del 5,6%.
Un grande peso sulle importazioni l’ha avuto il petrolio. Si spiega così il boom delle importazioni dal Kazakhstan. Anche Russia e Nigeria hanno visto raddoppiare le loro esportazioni verso la Svizzera.
swissinfo e agenzie
Commercio estero in miliardi di franchi (aumento rispetto all’anno precedente)
Esportazioni:
2005: 156,977 (+ 7,3%)
2006: 177,195 (+ 12,9%)
Importazioni
2005: 149,094 (+ 8,8%)
2006: 165,540 (+11%)
Esportazioni 2006 dei quattro settori con i tassi di crescita più alti (crescita rispetto all’anno precedente, volume d’esportazioni in miliardi di franchi)
1. Alimentari e generi voluttuari:
+ 20,5%; 4,861 miliardi di franchi
2. Metallurgia:
+ 15,1%; 13,423 miliardi di franchi
3. Industria chimica:
+14,8%; 62,969 miliardi di franchi
4. Meccanica di precisione:
+12,0%:12,876 miliardi di franchi
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