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Apre il mercato e …chiudono i garages?

La liberalizzazione del mercato dell'auto porterà nuova concorrenza swissinfo.ch

La liberalizzazione del mercato dell’automobile in Svizzera, in vigore dall’anno prossimo, porterà ad un'ulteriore diminuzione dei prezzi.

I rivenditori temono tuttavia per il loro futuro. Numerose imprese non hanno ancora stipulato alcun contratto con gli importatori.

1 gennaio 2005. È questo il termine del periodo transitorio concesso ai costruttori di automobili per adattarsi. Più di un anno dopo l’entrata in vigore della legge nei paesi dell’Unione Europea (UE) nell’ottobre 2003, anche la Svizzera si prepara a liberalizzare il mercato dell’automobile. Un’apertura sicuramente ben accetta da una parte, ma che crea scontento dall’altra.

L’origine dello “scompiglio” risale all’autunno del 2002. Anticipando la liberalizzazione lanciata nell’UE, la Commissione della Concorrenza (Comco) aveva emanato una serie di raccomandazioni riguardanti sia la vendita di auto, sia le importazioni parallele di pezzi di ricambio.

La Comco ha così deciso di seguire la politica dell’UE, il principale partner commerciale della Svizzera.

In teoria era previsto che, dall’anno prossimo, si sarebbe potuto acquistare un’automobile in un centro commerciale. Ma non sarà il caso. L’Unione professionale svizzera dell’automobile ha già infatti tastato il terreno presso i grandi distributori – tra cui Migros, Coop e Manor – e a nessuno interessa lanciarsi in questo mercato. Al momento, solo il gruppo di distribuzione bernese Loeb vende automobili, le Smart.

La rabbia non condivisa dei concessionari…

“È il caos. I problemi giuridici sono lungi dall’essere risolti. Tutto è destabilizzato”, dichiara John Schopfer, presidente dell’Unione friburghese dei garagisti. Lo stesso Schopfer non ha ancora un contratto per il 2005 con il suo importatore.

Il suo omologo vodese Pierre Jenni concorda sulle difficoltà attuali della situazione, anche se esclude un futuro nero: “Si sta attraversando il momento più delicato della liberalizzazione. Mancano informazioni concrete. Tuttavia il numero delle imprese non dovrebbe diminuire, contrariamente a quanto scaturito da uno studio di una società di consulenza, secondo cui il 40% delle autorimesse sono condannate da qui al 2010”.

Ancor meno allarmista è Enrico Camenisch, presidente della sezione ticinese dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA): “Ci sarà sicuramente una ristrutturazione ed una concentrazione dei concessionari delle marche più importanti. Aumenteranno le possibilità, ma non si può generalizzare. Ogni rivenditore dovrà valutare quali sono i settori nei quali può essere più efficace e competitivo”.

“Credo che i garagisti debbano essere… meno garagisti e più imprenditori. La stessa cosa succede per tante altre professioni che, in un’epoca di liberalizzazione dei mercati, devono essere pronte ad affrontare nuovi concorrenti”, aggiunge Camenisch.

… e la gioia unanime dei consumatori



Il Touring Club Svizzero (TCS) ha già rilevato un abbassamento dei prezzi, sia per le automobili nuove che per i pezzi di ricambio. Per il portavoce del TCS Joël Grandjean, il fenomeno si spiega con due ragioni: “Da una parte abbiamo i costruttori che stanno armonizzando i prezzi al livello europeo. Dall’altra assistiamo all’apparizione di una concorrenza nuova, scaturita dalla modifica delle reti di distribuzione dei pezzi di ricambio e del mercato delle riparazioni”.

La federazione romanda dei consumatori (FRC) invita i clienti a paragonare le diverse offerte del mercato. “Molte marche, come per esempio Ford, Seat e Chrysler, hanno cominciato a fare delle offerte molto vantaggiose”, afferma Françoise Michel, collaboratrice presso la FRC.

Non si bara sul prezzo



La revisione della legge sui cartelli proibisce agli importatori di auto di prescrivere ai garagisti il prezzo di vendita. Coloro che contravverranno a tale norma saranno sottoposti a sanzioni.

“La pratica di prezzi obbligatori e raccomandati, utilizzati da quelli che operano nel settore automobilistico, e di prezzi fissi o minimi, era già contraria alle disposizioni emesse dalla Comco nell’autunno 2002”, spiega Olivier Riesen, responsabile del dossier automobile alla Comco.

“Fino ad ora, i trasgressori rischiavano poco ed al massimo incorrevano in una semplice constatazione di illegalità delle loro pratiche. Ciò che cambierà con la nuova legge sui cartelli, che entrerà in vigore il 1 aprile, è che potremo, in caso di infrazione, punire direttamente i colpevoli», aggiunge Riesen.

La multa potrà essere pari al 10 % del fatturato realizzato in Svizzera negli ultimi tre anni di esercizio. Le nuove disposizioni non proibiscono tuttavia le liste dei prezzi in generale, a condizione che restino indicative.

swissinfo e agenzie

La decisione dell’Unione Europea (UE) di liberalizzare il mercato dell’automobile, del servizio dopo-vendita e la forniture dei pezzi di ricambio, era stata presa nell’autunno 2002.

Entrata in vigore nell’ottobre 2003 nell’UE, lo sarà solo dal gennaio 2005 in Svizzera.

Così facendo, si vuole evitare che la Svizzera, già di per sè cara, diventi ancor più un’isola di prezzi elevati per le automobili.

circa 5’200 i garages in Svizzera
nel 2002, il fatturato era di 27,8 miliardi
4,1 milioni i veicoli in Svizzera

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