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Aria di ammodernamento nei partiti borghesi

I delegati del PPD votano una proposta all'assemblea ad Altdorf. Keystone

I partiti popolare democratico (PPD) e liberale radicale (PLR) si sono riuniti sabato per la prima volta in assemblea dopo le elezioni federali dello scorso ottobre.

In vista della campagna elettorale del 2011, le due formazioni borghesi modernizzarsi all’interno e adottare posizioni chiare rispetto all’Unione democratica di centro (UDC).

Le elezioni del parlamento svizzero, che hanno poi portato in dicembre all’esclusione dal governo di Christoph Blocher, sono appena state archiviate e la nuova legislatura è appena iniziata, ma sia il PPD sia il PLR sembrano impazienti di andare avanti, senza perdere tempo. Entrambe le formazioni al centro dello scacchiere politico elvetico, infatti, affilano già le armi in vista delle elezioni del 2011.

Per affinare le strategie i delegati democristiani si sono dati appuntamento sabato ad Altdorf, nel cantone di Uri, mentre quelli radicali si sono ritrovati a Rapperswil, nel cantone di San Gallo. Le due assemblee si sono anche espresse su temi in votazione federale il prossimo 24 febbraio.

Il PLR vuole riposizionarsi con disciplina e unità

I delegati liberali radicali hanno convenuto che il partito dovrà riposizionarsi e dare prova di maggiore disciplina per poter vincere le elezioni federali del 2011. In particolare il PLR cercherà di rafforzare l’unità interna e concentrare gli sforzi.

Rivolgendosi all’assemblea, il presidente del PLR Fulvio Pelli ha sottolineato la necessità di “capire” perché il partito abbia perso le elezioni di ottobre. Questo riorientamento esigerà una maggiore disciplina. “Troppi dissidenti sono venuti a sputare nel nostro piatto”, “non possiamo continuare così nei prossimi quattro anni”, ha proseguito il deputato ticinese.

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Partito liberale radicale (PLR)

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Imparare dagli errori

Il vicepresidente Léonard Bender, presentando un’analisi sulle ultime elezioni federali, ha dal canto suo ribadito che il PLR non commetterà più, in futuro, gli stessi errori che lo hanno penalizzato lo scorso ottobre.

“Si impara dagli errori e il PLR ha imparato molto in questi ultimi anni”, ha dichiarato Bender: oggi il partito si deve mostrare unito e deve focalizzarsi su alcuni singoli temi. Prima di tutto – ha affermato il vicepresidente – bisognerà riavvicinarsi ai liberali (PLS), assieme ai quali il “polo liberale” raggiungerebbe il 18% dell’elettorato, piazzandosi alle spalle del PS. “Il nostro obiettivo è di superare i socialisti in occasione delle elezioni federali del 2011”, ha detto il vallesano.

Anche per l’altra vicepresidente, Gabi Huber, il PLR deve seguire una linea comune per poter tornare a figurare tra i vincitori. “Il nostro partito ha una licenza per vincere”, ma per arrivarci “dobbiamo compattarci e concentrare le nostre campagne elettorali su temi precisi”, ha affermato.

Il PPD vuol dare nuova linfa a un centro forte

Unità dottrinale, centralizzazione e professionalizzazione sono i pilastri su cui il PPD fonda la sua strategia in vista delle elezioni federali del 2011: i punti sono riuniti in un documento denominato “Plan Scipio” (“Piano Scipione”), adottato senza opposizione dall’assemblea dei delegati.

Il documento programmatico prevede che le sezioni cantonali collaborino più strettamente, parlando “ad una sola voce”. Entro la fine dell’anno dovranno modificare il loro programma allineandolo a quello del PPD nazionale. Sarà infatti il PPD svizzero a dirigere la campagna elettorale 2011, con la collaborazione delle varie sezioni.

Il PPD continua ad essere un partito “borghese” ha ribadito il presidente Christoph Darbellay, cercando di rassicurare la destra del paese, scossa dal terremoto dell’estromissione di Christoph Blocher dal governo.

“Noi siamo il centro”, ha sostenuto Darbellay, aggiungendo che “assieme al Partito evangelico e ai Verdi liberali abbiamo formato un terzo blocco che si oppone ai poli di sinistra e di destra”. Ad ogni modo – ha aggiunto – questi tre partiti di centro resteranno “indipendenti”.

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Partito popolare democratico (PPD)

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“Dichiarazione di Altdorf”

I democristiani hanno anche approvato all’unanimità la “Dichiarazione di Altdorf”, un documento programmatico per i prossimi quattro anni. Tra i punti centrali della politica del PPD figura anche il problema legato all’immigrazione.

In tema di sicurezza interna, la “Dichiarazione di Altdorf” chiede anche un aumento degli effettivi della polizia: concretamente abbiamo bisogno di ulteriori 3000 poliziotti, ha affermato Darbellay.”Non tolleriamo le situazioni al di fuori della legge”: secondo la dichiarazione, “la sicurezza, la rettitudine, il coraggio civile, la tranquillità e l’ordine devono guadagnare posizioni di rilievo nella nostra scala di valori”.

Raccomandazioni di voto per il 24 febbraio

Sia i delegati del PPD, sia quelli del PLR hanno bocciato l’iniziativa popolare “contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni
turistiche”, che sarà in votazione popolare il prossimo 24 febbraio. I PPD raccomandano invece all’elettorato svizzero di accettare l’altro oggetto che sarà sottoposto a scrutinio federale lo stesso giorno, ossia la riforma dell’imposizione delle imprese, contro la quale lo schieramento rosso-verde ha lanciato il referendum.

swissinfo e agenzie

Il prossimo 24 febbraio gli svizzeri dovranno pronunciarsi su due oggetti.

Si tratta della riforma dell’imposizione delle imprese, combattuta con un referendum dalla sinistra e dell’iniziativa popolare “contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche”.

Il primo è sostenuto da un comitato borghese, composto di rappresentanti PPD, PLR, UDC, liberali e Verdi liberali.

L’iniziativa popolare, lanciata dall’ecologista Franz Weber e depositata nel novembre 2005, è osteggiata dai partiti borghesi. Essa propone l’iscrizione nella Costituzione di un nuovo articolo per proteggere le zone turistiche dai rumori causati dagli aerei con motori a reazione. Gli oppositori argomentano che ciò non consentirebbe più alla Svizzera di proteggere efficacemente il proprio spazio aereo.

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