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Asilo: l’iniziativa dell’UDC con il vento in poppa

Oltre il vetro, la terra d'asilo: un centro profughi in Svizzera Keystone

Da un sondaggio rappresentativo risulta che il 57% dei cittadini oggi voterebbe per l'iniziativa sull'asilo dell'UDC.

Gli oppositori dell’iniziativa hanno tempo tre settimane per tentare di far cambiare idea ai fautori di una politica più restrittiva.

All’inizio di ottobre l’Istituto di ricerche politiche GfS ha interpellato 1’300 persone sull’iniziativa dell’Unione democratica di centro. Il 24 novembre gli elettori si pronunceranno infatti a favore o contro una politica d’asilo più restrittiva.

I fautori dominano

Se si votasse oggi e calcolando con un’affluenza alle urne del 42%, un quarto dei votanti sarebbe contro l’iniziativa, il 57% sarebbe favorevole e il 20% sarebbe ancora incerto.

In questo modo l’iniziativa raccoglie potenzialmente la maggioranza. Tuttavia, è molto probabile che gli incerti si esprimano alla fine per il no. I fautori dell’iniziativa si situano al centro-destra dello scacchiere politico. Gli oppositori appartengono alla sinistra o non aderiscono ad alcun partito.

Per ottenere la maggioranza sarà determinante l’ampiezza del consenso in campo borghese fino al giorno delle votazioni. Si sa, per esperienza, che gli spostamenti più consistenti si registrano al centro.

Formazione e età

Le posizioni si distinguono molto l’una dall’altra a seconda della formazione dell’intervistato. I fautori hanno in genere una formazione scolastica e culturale inferiore a quella degli avversari.

Anche l’età è indicativa: le persone anziane, i pensionati sono in generale a favore, i giovani contro l’iniziativa.

Per quanto riguarda il sesso, gli esperti del GfS non hanno notato alcuna differenza spiccata. Anche il luogo di residenza degli interpellati non è stato determinante.

Critiche all’attuale politica d’asilo

La critica principale mossa ai responsabili è quella dei costi. Il 76% degli elettori ritiene che siano troppo alti. Inoltre questi responsabili non avrebbero sotto controllo il fenomeno dell’entrata in Svizzera di questi richiedenti l’asilo. Anche l’espulsione di rifugiati indesiderati non verrebbe applicata in modo coerente, affermano i critici.

I sostenitori della linea dura nei confronti dei rifugiati hanno indubbiamente tratto profitto dalla recente entrata in Svizzera di numerosi gruppi di Rom e dal recente dibattito sui richiedenti l’asilo africani, che hanno commesso un crimine.

È un impressione confermata anche da Brigitte Hauser-Süss, capo dell’informazione del’Ufficio federale dei rifugiati. “Ma proprio reagendo rapidamente, come abbiamo fatto nel caso dei Rom, possiamo dimostrare la nostra capacità d’intervento. Il consenso per l’iniziativa UDC potrebbe perciò diminuire.”

“L’iniziativa dell’UDC promette soluzioni semplici ma nel campo della lotta alla criminalità non fa alcuna proposta concreta”, osserva dal canto suo Jürg Schertenleib, portavoce dell’Aiuto svizzero ai rifugiati.

Gli argomenti degli avversari

Il 44% degli interpellati ritiene invece che l’approvazione dell’iniziativa segenerebbe la fine della tradizione umanitaria della Svizzera.

Anche Jürg Schertenleib la pensa in questo modo: “Nel caso di un sì, la Svizzera sarebbe l’unico Paese al mondo la cui costituzione contiene un divieto di accoglienza per rifugiati”.

Inoltre, un terzo degli interrogati è del parere, come del resto anche il Consiglio federale, che l’iniziativa non sia realizzabile nella pratica. Il 40% pensa che alcune rivendicazioni dell’UDC siano comunque già contenute nella revisione della legge sull’asilo.

No alle iniziative popolari

L’esperienza insegna che 9 iniziative su 10 vengono respinte in votazione popolare, a livello federale. Inoltre, queste iniziative, generalmente raccolgono più consensi all’inizio che non il giorno del voto.

Questo perché all’inizio di una campagna i fautori sono molto più motivati e perché l’opposizione cresce nel corso della campagna. Entrambi gli effetti possono creare uno spostamento di voti fra il 10 e il 30%.

Primi bilanci

Le questioni legate all’asilo e ai rifugiati vengono trattate in tutta l’Europa in modo critico. Basti pensare all’inasprimento delle disposizioni d’entrata dell’Unione europea.

Questo primo sondaggio riflette analoghe tendenze anche in Svizzera. L’immagine dell’attuale politica d’asilo nel nostro Paese non è particolarmente positiva. Cambierà qualcosa in futuro? Lo sapremo il 24 novembre.

Per Brigitte Hauser-Süss, una cosa è certa: “Prendiamo molto sul serio il sondaggio. Ma siamo convinti di poter ancora rovesciare il risultato.”

swissinfo

Il sondaggio è stato effettuato dall’ 1 al 10 ottobre. 1282 cittadini rappresentativi di tutto il Paese sono stati interpellati per telefono sull’iniziativa sull’asilo in votazione il 24 novembre.

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