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Assicuratori, una nuova percezione del rischio

Alla sede del grande riassicuratore svizzero regna l'ottimismo per il futuro Keystone

Secondo Swiss Re, il settore assicurativo può affrontare il 2002 con ottimismo. Aumenteranno le polizze e i premi.

L’attacco terroristico dell’11 settembre alle torri gemelle di New York ha “cambiato radicalmente la percezione del rischio” alla Swiss Re, la compagnia di riassicurazione, che tuttavia rimane ottimista sulla ripresa nel 2002 dell’economia mondiale e del settore assicurativo.

A pronunciare questa valutazione sulle conseguenze degli eventi dell’11 settembre, è stato Michel Liès, membro della direzione generale di Swiss Re, nell’aprire mercoledì un incontro con i giornalisti dedicato al panorama dei rischi ed alle prospettive dell’economia e delle assicurazioni. Dall’inizio di quest’anno, le tariffe dei premi nel campo delle assicurazioni “non-vita” hanno ripreso a salire, stimolate dalla tornata di rinnovi 2000/2001. Questo fatto segue una lunga fase di premi bassi e di deboli risultati tecnico-assicurativi. Il trend viene d’altronde rafforzato dal rallentamento della crescita nel settore “vita”, a causa della debolezza dei mercati finanziari.

Gli avvenimenti dell’11 settembre sono quindi intervenuti nel corso di un anno già segnato da una notevole volatilità dei mercati finanziari, aggravando il senso d’insicurezza e stimolando la domanda di assicurazioni. “La significativa quantità di nuovi mezzi fluiti sul mercato non basta però a colmare la falla aperta dai danni provocati dall’11 settembre. Ci aspettiamo perciò che la crescita si acceleri nel 2002 e che gli utili crescano nel settore “non-vita””, ha detto Thomas Hess, direttore della divisione ricerca economica e consulenza di Swiss Re.

In ogni caso – ha proseguito Hess- se la percezione del rischio per noi è cambiata, ciò vuol dire che “dobbiamo ora rivedere le ipotesi di fondo nel nostro settore d’attività”. In concreto, ciò significa che “gli assicuratori devono fortemente preoccuparsi di migliorare la propria struttura dei costi. Ciò vale attualmente più per gli assicuratori “vita” che per quelli “non-vita”, che al momento approfittano di premi più alti”.

Lewis Phillips, analista presso Fox-Pitt, la banca d’investimenti londinese di Swiss Re, ha pronosticato una buona annata 2002 per le azioni assicurative. Il motivo è che soprattutto l’11 settembre ha provocato nel settore “non vita” un drastico aumento dei premi. Il mondo assicurativo avrebbe ricavato da questo tragico avvenimento una più forte consapevolezza dei nuovi rischi. Anche Phillips prevede che, al contrario, il settore assicurativo “vita” subirà un indebolimento sui mercati finanziari.

Swiss Re è una delle maggiori compagnie mondiali di riassicurazione e dispone di 70 uffici in 30 paesi. Il volume lordo dei premi incassati nel 2000 ha raggiunto i 26,1 miliardi di franchi; l’utile dopo le imposte è stato di 3 miliardi di franchi. La compagnia viene valutata da Standard & Poor’s con “AAA”, da Moody’s con “Aaa” e da A.M. Best con “A++” (Superior).

Silvano De Pietro

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