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Battaglia agricola contro il libero scambio

Pur non ripetendo le leggendarie gesta di Arnold von Winkelried, migliaia di contadini svizzeri sono affluiti sabato nella storica località di Sempach per sferrare una battaglia contro l'accordo di libero scambio agricolo tra Svizzera e Unione Europea (UE).

Davanti alla cappella che celebra la famosa battaglia nella località lucernese tra la fanteria confederata e la cavalleria asburgica, il 9 luglio 1386, agricoltori e produttori di latte provenienti da ogni angolo del Paese hanno espresso preoccupazione e collera di fronte alla “inaccettabile situazione che regna sul mercato del latte e in generale nel settore dell’agricoltura”.

Muniti di corni delle Alpi, campanacci, bandiere e striscioni, i partecipanti all’ “insurrezione” – 10mila secondo gli organizzatori, ossia l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), l’Unione svizzera dei contadini e la Federazione svizzera dei produttori di latte – hanno adottato una risoluzione in cui chiedono al governo di presentare un decreto urgente che istituisca il controllo della quantità di latte sulla base del diritto privato, controllo effettuato dai produttori e vincolante per tutti.

L’esecutivo federale è inoltre esortato ad abbandonare immediatamente i negoziati in vista di un accordo di libero scambio agricolo con l’UE.

Negli scorsi mesi il prezzo del latte è calato in media del 30%. Ciò è dovuto – stando ai manifestanti – al fatto che i contadini sono stati privati della possibilità di adeguare la produzione alla domanda. Il Dipartimento federale dell’economia e l’Ufficio dell’agricoltura “sono corresponsabili delle eccedenze e dei prezzi che minacciano l’esistenza di migliaia di famiglie di contadini”.

swissinfo.ch e agenzie

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