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Berna vuole riformare Corte diritti umani

La Svizzera ha fissato questa riforma fra le priorità della sua presidenza semestrale del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa. A tal fine, intende organizzare una conferenza internazionale.

Obiettivi e priorità della Confederazione nella funzione presidenziale, dalla metà di novembre 2009 alla metà di maggio 2010, sono stati illustrati, lunedì a Berna, dalla ministra degli affari esteri Micheline Calmy-Rey al segretario generale del Consiglio d’Europa Terry Davis.

In una conferenza stampa al termine dell’incontro, la responsabile della diplomazia elvetica ha rilevato l’importanza della posta in palio. L’obiettivo è duplice: occorre rendere la Corte più accessibile e più efficace.

Attualmente gran parte dei ricorsi depositati alla Corte europea dei diritti umani sono irricevibili, ha osservato Davis.

Per far fronte all’aumento delle domande, il Consiglio dei ministri nel 2004 ha adottato il “protocollo 14” che consente un funzionamento migliore. Esso è stato ratificato da 46 dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa: solo la Russia manca ancora all’appello. Davis ha espresso l’auspicio che la Svizzera riesca a convincere Mosca ad allinearsi.

È la prima volta da quando è stato nominato, nel 2004, che il segretario generale ha effettuato una visita di lavoro in Svizzera.

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