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Blocher si oppone al ritorno di una «politica illusoria»

Per Christoph Blocher, in futuro bisognerà continuare a contenere la spesa pubblica e a lottare contro l'indebitamento Keystone

Il consigliere federale Christoph Blocher ritiene che dalla sua entrata in governo la politica elvetica abbia ritrovato i valori tradizionali che hanno garantito il successo della Svizzera.

Secondo il ministro di giustizia, le elezioni federali del 2007 confermeranno se il popolo intende proseguire o meno con una politica liberale conservatrice.

Il consigliere federale Christoph Blocher ha stilato giovedì un bilancio soddisfacente degli utlimi tre anni del governo.

Dalla sua entrata nell’esecutivo nel dicembre 2003 – ha sottolineato – nella politica elvetica si è verificato un ritorno ai valori tradizionali che in passato hanno garantito il successo della Svizzera.

«Ciò ha permesso negli ultimi tre anni di realizzare i primi progressi e l’esito delle elezioni dell’autunno 2007 ci dirà se si continuerà con questa politica liberale conservatrice», afferma un comunicato che riferisce della conferenza stampa che l’esponente dell’Unione democratica di centro (UDC) ha tenuto giovedì all’Uetliberg, sopra Zurigo.

L’alternativa – ha indicato il ministro di giustizia – sarebbe un ritorno «alla politica degli anni Novanta che fu caratterizzata dalla perdita del senso della realtà». Una politica «illusoria» che avrebbe favorito l’ascesa dell’UDC a primo partito del paese.

Rinascita dei valori fondamentali

Secondo Blocher, con la nomina a consigliere federale di un secondo esponente dell’UDC il parlamento ha eseguito il mandato dell’elettorato svizzero che chiedeva un cambiamento della politica in seno al Consiglio federale.

Dal 2004 – ha detto Blocher – la politica federale è infatti determinata da nuove priorità: riduzione delle spese, confronto aperto sui problemi reali, nessun tabù nei confronti degli abusi (come ad esempio nel settore dell’asilo o dell’Assicurazione invalidità).

A suo parere, si possono già vedere i primi successi dell’aria nuova che soffia in politica: stabilizzazione della quota d’incidenza delle spese pubbliche; l’adesione all’Unione europea non è più un obiettivo strategico del Consiglio federale; la politica ha ricuperato il senso della realtà; i problemi sono discussi e in parte affrontati concretamente; la capacità di trattare i conflitti è stata migliorata.

Inoltre – ha segnalato il consigliere federale – sia nella società che nella politica, c’è stata una rinascita dei valori fondamentali della Svizzera quali la neutralità, l’indipendenza e l’autodeterminazione.

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Unione democratica di centro (UDC)

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Le riforme avanzano

Blocher ha poi accennato al buon avanzamento del processo di riforma del suo Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), con il quale intende contribuire alla tutela e alla promozione della piazza economica svizzera.

«Anche il grande progetto «Riforma giudiziaria» è a buon punto», si legge nella nota del DFGP. Gli aspetti centrali (unificazione della procedura civile e penale) entreranno presumibilmente in vigore dopo il 2010.

Per ciò che concerne il settore dell’asilo, il DFGP rileva che i risultati ottenuti con le misure adottate (soprattutto il blocco dell’aiuto sociale nel caso di decisioni di non entrata in materia) dimostrano che siamo sulla strada giusta: l’attrattiva della Svizzera è calata per i rifugiati senza validi motivi d’asilo. La nuova legge sull’asilo – accettata con il 68% dei consensi durante la votazione popolare di settembre – apporterà ulteriori vantaggi.

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Consiglio federale

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Consiglio federale è il Governo svizzero. È composto da sette membri, chiamati consiglieri federali, che ogni quattro anni vengono eletti oppure confermati dalle due Camere del Parlamento riunite (Assemblea federale). Ogni consigliere federale è responsabile, in qualità di ministro, di un Dipartimento. Ogni anno, uno dei sette membri del Governo è nominato presidente della…

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Anno elettorale cruciale

Per il futuro, Blocher ha osservato che non bisognerà lasciarsi abbagliare dalla buona congiuntura economica attuale. Occorrerà invece «tener alta la pressione sulla quota d’incidenza delle spese pubbliche e lottare contro l’indebitamento».

In vista delle elezioni federali di autunno, Blocher sottolinea che gli aventi diritto al voto dovranno esprimersi su una domanda cruciale: approvare il rilancio dei valori tradizionali che hanno garantito il successo della Svizzera oppure ritornare alla politica lontana dalla realtà degli anni Novanta?

Interrogato sulla sua eventuale candidatura parallela in Consiglio nazionale (camera bassa), Blocher ha risposto che la questione era ancora «aperta»: sebbene non ne abbia l’intenzione, si candiderebbe nel caso di in cui gli altri partiti intendessero escludere l’UDC dal governo.

Atteggiamento «legittimo»

Reagendo al discorso del ministro di giustizia, il vicepresidente del Partito popolare democratico Dominique de Buman ha dichiarato che «Blocher confonde il bilancio del suo dipartimento con quello del governo. Ma non spetta però a lui tracciare il bilancio del Consiglio federale». De Buman accusa inoltre Blocher di disprezzare i colleghi di governo.

I rappresentanti degli altri principali partiti non vedono invece alcun inconveniente maggiore al fatto che Blocher faccia il punto della situazione. Per il presidente socialista Hans-Jürg Fehr si tratta addirittura di un atteggiamento «legittimo», sebbene si tratti chiaramente di una strategia elettorale. In merito al contenuto, Fehr parla di «stupidaggini»: «Le lotte della sinistra non hanno mai nuociuto alla Svizzera».

La presidente dei Verdi, Ruth Genner, aggiunge che non è una novità che si tenti di rappresentare la sinistra come un pericolo. Blocher vorrebbe in questo modo discreditare i Verdi in vista delle elezioni.

Gabriele Huber, vicepresidente dei radicali, riconosce dal canto suo nell’avvenimento del giorno «lo stile personale» di Blocher.

swissinfo e agenzie

Le prossime elezioni federali si svolgeranno il 21 ottobre 2007.

Durante le ultime elezioni, il 19 ottobre 2003, l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) si è profilata quale primo partito del paese. Un successo che l’ha spinta a chiedere un secondo seggio in Consiglio federale.

Il 10 dicembre 2003, Christoph Blocher è stato eletto nel governo, portando così a due il numero di esponenti dell’UDC nell’esecutivo nazionale. Ciò ha portato all’abbandono della cosiddetta Formula magica, la ripartizione dei sette seggi governativi tra i quattro principali partiti politici del paese in base alla loro forza elettorale, in vigore dal 1959.

Blocher è responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia dal 1. gennaio 2004. Dal 1977 al 2003 è stato presidente della sezione zurighese dell’UDC. È stato deputato in Consiglio nazionale (camera bassa) dal 1979 al 2003.

Blocher, che nel 1984 è entrato in possesso del pacchetto azionario maggioritario della ditta EMS Chemie, è tra gli svizzeri più ricchi del paese.

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