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Blocher si separa dalla sua azienda

Christoph Blocher e i suoi successori: la figlia Magdalena, amministratrice delegata, e Dieter Klug, Presidente del CA Keystone Archive

Il nuovo ministro della giustizia ha regolato i suoi interessi economici prima di entrare in governo. I figli sono i nuovi proprietari dell’industria chimica Ems.

Un’assemblea straordinaria degli azionisti ha convalidato il passaggio e l’arrocco nella direzione aziendale.

Christoph Blocher si è separato dalla sua partecipazione alla società chimica, distribuendola ai suoi quattro figli. Il neoeletto nel Consiglio federale ha dunque regolato i possibili conflitti d’interesse un giorno prima di accedere al suo mandato.

Dopo numerose speculazioni e critiche, seguite all’elezione del tribuno e industriale zurighese, l’impresa Ems-Chemie a Domat/Ems (Grigioni) volta dunque pagina.

Dopo la sua elezione in Consiglio federale, lo scorso 10 dicembre, Blocher aveva fatto capire che ci sarebbe voluto del tempo prima di trasmettere la sua partecipazione maggioritaria ai figli.

Le scopo era di evitare una pressione fiscale troppo elevata. Secondo i calcoli di alcuni esperi in totale i figli dovrebbero versare 10 milioni di franchi di imposte. La questione delle tasse è stata «decisamente esagerata», ha detto all’ats Paul Maier, presidente del consiglio di amministrazione di Emesta.

Fugate le reticenze, un’assemblea straordinaria degli azionisti ha dunque avvallato il piano di successione. L’accordo, trovato con i figli e la moglie Silvia, è ritenuto dai coinvolti «corretto».

Divisione in famiglia

Dal 1983, Christoph Blocher deteneva il 73 per cento dell’azienda specializzata nella produzione di polimeri e nella consulenza tecnica legata alla produzione di materiali plastici.

La ramificazione della proprietà è a due livelli: il 60 per cento delle azioni è controllata attraverso la holding Emesta, di cui Blocher era proprietario al 100%; il rimanente 13 per cento direttamente in azioni della holding Ems-Chemie.

Dopo i chiarimenti legali, che hanno fugato i timori del nuovo ministro della giustizia, c’è stata la scelta salomonica: la proprietà è stata distribuita in modo uguale ai suoi quattro figli. I quattro ottengono una parte in regalo, mentre un’altra parte l’acquistano.

Ognuno possiede così il 3,25 per cento di Ems e il 25 per cento d’Emesta. L’ex pacchetto di azioni del politico UDC ha un valore di quasi due miliardi di franchi.

La figlia nuova delegata

Già all’indomani della sua elezione in Consiglio federale, Christoph Blocher aveva consegnato la direzione di Ems-Chemie alla figlia 34enne Magdalena Martullo-Blocher. Con l’avvallo di tutti gli azionisti, da 1° gennaio, la figlia succederà al padre come amministratrice delegata.

Magdalena Martullo-Blocher non sarà però contemporaneamente anche presidente del consiglio di amministrazione (CdA), come lo è stato il padre per circa 20 anni. Separando le cariche, alla testa dell’organo di controllo aziendale ci sarà il tedesco Dieter Klug, intimo di Blocher e attivo nell’azienda da anni.

La nuova amministratrice delegata sarà però la sostituta di Reich nel CdA. Nel consiglio è rappresentato inoltre Markus, il secondogenito della famiglia Blocher.

Svolta nella carriera

Recentemente Blocher ha confessato che da quando è entrato alla Ems nel 1969 non sapeva neanche leggere un bilancio. Quindici anni più tardi rilevava l’impresa evitando che fosse venduta a General Electric.

Adesso, dopo aver profondamente ristrutturato l’azienda, abbandona il timone per assumere un ruolo nel governo nazionale. La soluzione scelta per il trapasso non sorprende gli osservatori, ma supera le necessità imposte dal mandato.

La decisione, ha comunicato l’interessato, è stata presa «anche se non vi era nessun obbligo legale» per evitare conflitti d’interesse e «essere degno di fiducia in quanto consigliere federale».

Se infatti un consigliere federale non può curare interessi esterni, non è obbligato a separarsi dai propri averi privati. La delega ad altri dei ruoli esecutivi, per esempio con il modello anglosassone del «blind trust», sarebbe stata sufficiente.

Il fatto però che Blocher fosse l’azionista di maggioranza di un’azienda tanto importante sembra aver avuto il soprappeso. Con oltre il 70% del capitale – si è fatto notare a più riprese – non si può parlare di un semplice investimento dei propri risparmi. Con la cessione, il caso è dunque chiso

swissinfo e agenzie

Blocher imprenditore:

– Christoph Blocher, figlio di un pastore protestante, nasce l’11 ottobre 1940 a Sciaffusa. Dopo una formazione da contadino, consegue la maturità e studia diritto.

– Alla fine del 1968, entra come consulente legale nel gruppo chimico Ems, dove compie una rapida carriera: nel 1971 diventa vice-direttore, nel 1973 presidente della direzione e nel 1979 delegato del consiglio d’amministrazione.

– Nel 1983, Blocher assume il controllo del gruppo, con l’aiuto dell’allora Società di banca svizzera (SBS), di cui è consigliere d’amministrazione dal 1981.

Blocher politico:

– Christoph Blocher inizia la sua carriera politica nel parlamento studentesco di Zurigo. Nel 1974, Blocher viene eletto nel consiglio comunale di Meilen.

– Dal 1975 al 1980 è membro del parlamento cantonale di Zurigo. E nel frattempo, nel 1977, assume anche la presidenza dell’UDC zurighese che trasforma radicalmente da partito del ceto medio a nazional-conservatore.

– Nel 1979 si lancia nella politica nazionale ed è eletto deputato alla camera bassa del parlamento.

– Il 10 dicembre 2003 è eletto in governo. Dal 1° gennaio 2004 è ministro della giustizia.

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