Dopo la ministra dell'economia Doris Leuthard, anche il presidente della Confederazione Hans Rudolf-Merz ha preso posizione domenica sul sistema di retribuzione dell'UBS, invitando alla cautela.
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L’UBS non ha più bisogno di aiuti statali: la banca è stata in grado di migliorare il suo bilancio, guadagnando un maggiore margine di azione. Lo sostiene il consigliere federale Hans Rudolf-Merz in un’intervista alla SonnntagsZeitung.
«Attualmente la quota del capitale proprio dell’istituto supera l’11%, quella del Credit Suisse addirittura il 13%, valori superiori allo standard internazionale». A poco più da una settimana dalla pubblicazione dei risultati dei due principali istituti di credito svizzeri, Merz allontana dunque la possibilità di un ulteriore aiuto pubblico.
Solo in casi estremi – come il fallimento simultaneo dei grandi colossi automobilistici americani ed europei – le banche svizzere potrebbero trovarsi nuovamente in difficoltà, precisa il ministro svizzero.
Sui bonus versati ai dipendenti, il ministro delle finanze ha aggiunto che il volume della quota variabile dei salari è calato dell’80% rispetto al 2009, quando era di 10 miliardi di franchi. Il consigliere federale invita dunque a non denigrare l’UBS, una strategia che porterebbe soltanto a indebolire maggiormente la piazza finanziaria elvetica.
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