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Cade la testa del Sonntagsblick

Mathias Nolte dirigeva il quodiano domenicale da sei mesi Keystone

In seguito al caso Borer dimissiona con effetto immediato Mathias Nolte, caporedattore del «SonntagsBlick».

Il rapporto di fiducia tra lui e la direzione del gruppo è venuta a mancare, si legge in un comunicato della Ringier. Ha deciso di lasciare il gruppo anche la corrispondente da Berlino, Alexandra Würzbach, autrice degli articoli sul «caso» Borer.

Le dimissioni sono da mettere in relazione alle ultime rivelazioni di Djamila Rowe, l’estetista 34enne che ha affermato di essere stata pagata dalla Ringier per inventarsi una relazione con l’ex ambasciatore svizzero a Berlino, Thomas Borer.

Borer, ora consulente per le aziende che operano fra Germania, Svizzera e Stati Uniti, era stato richiamato a Berna in seguito allo scandalo ed aveva poi deciso di abbandonare la carriera diplomatica. Le dimissioni di Borer avevano provocato molte reazioni dispiaciute in Germania, dove con la moglie Schawne Fielding, aveva riscosso parecchio successo, non solo a livello professionale, ma anche nell’ambiente del jet-set.

Un codice più etico

Il Blick è come noto il primo giornale per tiratura in Svizzera, ma come tutta la stampa scritta risente della crisi. Da una parte la densità di pubblicazioni e la concorrenza con altri media (e soprattutto con i giornali gratuiti) spingono sempre più i giornali popolari a cercare di aumentare le vendite con i cosiddetti “scoop” o con campagne mirate contro determinate persone o gruppi.

A cadere sotto la falce del Blick erano fino a pochi anni fa soprattutto gli stranieri e gli allenatori di calcio. Ma con il caso Borer il Blick ha toccato davvero il fondo.

“L’unico aspetto positivo dell’affare Borer” dichiarava Michael Ringier in un’intervista al Bund ” è che dovremo rafforzare la qualità della nostra offerta: contenuti, compiti, preparazione giornalistica dovranno essere ridiscussi”. Ed ecco che la prima conseguenza è stata tirata.

D’ora in avanti anche un giornale da “Boulevard” come il Blick starà molto più attento a ciò che pubblica. Lo spazio in cui opera questo tipo di giornalismo è un terreno scivoloso e come diceva Michael Ringier nella stessa intervista, il Blick ha fatto questa volta una brutta caduta.

Dimissioni doppie

Con le sue dimissioni, indica la nota di Ringier, il 49enne Nolte vuole risparmiare ulteriori danni al gruppo. Egli non soltanto lascerà il domenicale ma anche il gruppo Ringier. Lo sostituirà ad interim l’attuale responsabile del settore giornali, il 42enne Bernhard Weissberg, già caporedattore del «SonntagsBlick» in passato.

Anche Alexandra Würzbach, la corrispondente da Berlino della Ringier, ha chiesto le dimissioni, “Per contribuire a calmare le acque”. La Würzbach si è difesa dalle accuse della Rowe e ha già ottenuto una misura provvisoria. Un tribunale della capitale tedesca ha proibito mercoledì alla Rowe di ripetere pubblicamente di essere stata pagata dalla Würzbach e dall’editore Michael Ringier per inventarsi una storia d’amore con l’ex ambasciatore svizzero a Berlino. Se la donna non si atterrà alla decisione del tribunale rischia una pena pecuniaria disciplinare fino a 367’500 franchi o una pena detentiva disciplinare fino a sei mesi.

L’ombra dei tribunali americani

L’ex ambasciatore Thomas Borer ha minacciato di attaccare Ringier davanti ai tribunali americani. Mercoledì sera ha dichiarato alla televisione privata tedesca RTL che sta vagliando questa possibilità. A suo avviso Ringier deve ricevere una «lezione». Sua moglie, ha sostenuto l’ex diplomatico, in primavera ha subito un aborto spontaneo a causa della vicenda.

swissinfo e agenzie

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