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Calmy-Rey e Lüthi candidate ufficiali per la successione di Ruth Dreifuss

Il sorriso delle due prescelte: Micheline Calmy-Rey (a sinistra) e Ruth Lüthi Keystone Archive

Il gruppo parlamentare socialista alle Camere ha scelto: le candidate ufficiali alla successione di Ruth Dreifuss sono la ginevrina Micheline Calmy-Rey e la friburghese Ruth Lüthi.

Le due Consigliere di Stato sono state designate venerdì 15 novembre.

La decisione è stata presa dopo una riunione del gruppo, durata cinque ore. I 58 membri hanno dunque seguito le raccomandazioni del comitato direttore, secondo cui chi succederà a Ruth Dreifuss “dovrà essere una donna e una romanda”.

La consigliera di Stato ticinese Patrizia Pesenti, la presidente dell’Assemblea federale Liliane Maury Pasquier (GE) e il consigliere agli Stati Jean Studer (NE) sono stati esclusi dalla lista ufficiale.

“Abbiamo scelto le due migliori in una rosa di cinque candidature veramente molto buone”, ha dichiarato alla stampa la presidente del gruppo socialista Hildegard Fässler.

Dopo aver interrogato i cinque candidati cantonali, il gruppo socialista ha optato con 37 voti contro 9 e 3 astenuti per una duplice candidatura. I voti minoritari erano in parte per una triplice candidatura e in parte per una singola.

Entrambe al primo turno

Sono quindi bastati due turni per la scelta delle due candidate, ha sottolineato Hildegard Fässler. Al primo turno, Calmy-Rey è stata nominata con 28 voti, su una maggioranza assoluta di 25 e una partecipazione al voto di 49 deputati. Ruth Lüthi ha ottenuto 9 voti, Patrizia Pesenti 6, Maury Pasquier 5 e Jean Studer 1.

Per la seconda candidatura ufficiale Ruth Lüthi ne ha ottenuti 33 su una maggioranza assoluta di 25. Hanno partecipato al voto 48 deputati. Anche in questo caso Pesenti ne ha raccolti 6, come Maury Pasquier, e Studer 3.

Hildegard Fässler ha precisato che la presidente del Consiglio nazionale Liliane Maury Pasquier ha già comunicato di non essere a disposizione per la corsa al Consiglio federale.

Più restia Patrizia Pesenti, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni immediatamente dopo la seduta. Solo il lunedì seguente, dopo un colloquio con il partito cantonale ha reso ufficialmente noto il suo ritiro dalla corsa.

Determinante la qualifica

Per la “nomination” è stata determinante la qualifica dei candidati, ha dichiarato Hildegard Fässler, interrogata sui motivi della bocciatura della candidata ticinese.

Fässler ha insistito sul fatto che Micheline Calmy-Rey e Ruth Lüthi “sono le più qualificate e quelle che dispongono del profilo politico che meglio si addice”. Il gruppo socialista ritiene che Ruth Lüthi possa senz’altro essere considerata romanda, dato che ha compiuto l’intera carriera nella parte froncofona del paese, ha aggiunto il vicepresidente Pierre- Alain Gentil (JU).

Hildegard Fässler ha detto che per il momento non è ancora stato elaborato alcuno “scenario catastrofico” in caso di elezione il 4 dicembre di un candidato non ufficiale. “Ne discuteremo con gli altri partiti e rifletteremo sul da farsi”, ha aggiunto.

La ginevrina

La 57enne Calmy-Rey dirige dal 1997 il Dipartimento delle finanze di Ginevra. Per la sua tenacia nel risanamento delle casse cantonali è stata soprannominata “Cruella”.

Dal 1986 al 1990 è stata anche presidente del partito socialista ginevrino. Cresciuta nel canton Vallese è figlia di un sindacalista. Lei stessa è madre di due figli e tre volte nonna. Micheline Calmy-Rey non giudica la sua inesperienza politica a livello nazionale come un “handicap”.

La friburghese

La friburghese Ruth Lüthi dirige invece il Dipartimento della sanità. Consigliera di Stato dal 1991, responsabile della sanità pubblica e delle opere sociali, è nata nel canton Soletta e si è trasferita nel canton Friburgo all’età di 30 anni.

Bilingue, sposata, senza figli, ha studiato psicologia, musicologia e si è laureata in lettere a Berna. Il suo “handicap”: il suo cantone è già rappresentato in governo da Joseph Deiss.

Arriva l’UDC Bortoluzzi

Il consigliere nazionale zurighese Toni Bortoluzzi, dell’Unione Democratica di Centro, è in lizza per prendere il posto della socialista Ruth Dreifuss in Consiglio federale. Il gruppo parlamentare dell’UDC, sabato 16 novembre ha infatti deciso all’unanimità di nominarlo quale candidato ufficiale al governo.

Il portavoce del partito, Yves Bichsel ha detto che le possibilità di Bortoluzzi di entrare in governo dipendono da come si esprimerà in merito il centro dello schieramento politico parlamentare.

“Le maggioranze”, ha spiegato, “vengono create dai radicali e dai democristiani: “ora, con Toni Bortoluzzi, hanno la possibilità di votare un rappresentate dei piccoli imprenditori, oppure una che vuole eliminare l’esercito con Ruth Lüthi o Micheline Calmy-Rey”.

Attacco alla formula magica

Con la nomina ufficiale di Bortoluzzi, l’Unione democratica di centro tenta per l’ennesima volta di rimettere in questione la cosiddetta formula magica, in vigore dal 1959, che prevede la presenza in Consiglio federale di due rappresentanti del partito socialista, due dei radicali e due dei democristiani ma di un solo esponente dell’UDC.

Già quattro anni fa, il partito si era lanciato, senza successo, nella corsa in governo, con un candidato “illustre”: il popolare e contestato consigliere nazionale Christoph Blocher.

swissinfo e agenzie

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