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Ciampi in visita ufficiale in Svizzera

Ciampi è stato accolto a Berna con tutti gli onori Keystone

Il Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi è giunto mercoledì mattina a Berna per una visita ufficiale di due giorni. Dimenticate le recenti scaramucce, si dà spazio alle «eccellenti» relazioni bilaterali.

I temi: ricerca, traffico, segreto bancario e il ruolo della Svizzera in Europa.

La visita del presidente italiano arriva dopo alcuni istanti di tensione fra i due paesi. La settimana scorsa a Lugano la procura aveva fermato per alcune ore due parlamentari in missione investigativa.

La ricerca di informazioni giudiziarie in proprio – dunque senza ricorso alla rogatoria internazionale – ha creato un po’ di scompiglio in Svizzera. In Italia si sono invece levate forti critiche da parte di alcuni esponenti del centro destra al governo a Roma.

«Una tempesta in un bicchier d’acqua», relativizza l’ambasciatore svizzero a Roma, Alexis Lautenberg. Il 51esimo ospite ufficiale nella storia dello Stato federale svizzero viene accolto come i suoi predecessori, in ossequio al protocollo diplomatico.

Il programma ufficiale

Il tappeto rosso, le cene ufficiali, lo scambio di regali e parole d’apprezzamento fanno parte della due giorni in Svizzera. A rendere interessante il viaggio diplomatico ci sono gli incontri ministeriali nel pomeriggio di mercoledì.

L’Italia è il quarto partner commerciale della Svizzera. E con 13’415 milioni di franchi di importazioni nel 2002, anche la piccola Svizzera ha un peso per l’economia della penisola. In Svizzera risiedono inoltre ben 300’000 cittadini italiani a cui Ciampi dedica alcune ore della sua presenza.

Ma i dibattiti toccheranno alcuni temi che caratterizzano non solo le relazioni bilaterali fra i due paesi. Anche le relazioni fra Svizzera e Europa unita sono sul tavolo.

Dal Gottardo…

Il traffico è uno dei temi caldi. La Svizzera sta investendo miliardi per la costruzione di due trasversali ferroviarie alpine. Ma l’effetto di travaso dei trasporti verso la ferrovia può funzionare solo se l’Italia disporrà in tempi utili delle strutture necessarie al trasbordo dei camion.

«L’infrastruttura ferroviaria italiana soffre di un certo ritardo rispetto agli altri paesi europei, perché negli anni del boom economico l’Italia ha puntato sui trasporti su gomma», ammette l’ambasciatore a Berna Lorenzo Ferrarin. E i trasporti si sono sviluppati in direzioni diametralmente opposte: in Svizzera il 70 per cento delle merci passa su rotaia, in Italia il contrario.

Qualsiasi soluzione è però collegata a costi enormi per l’infrastruttura e «ogni paese ha le sue priorità di bilancio», ricorda Ferrarin.

Ma è soprattutto il passaggio al tunnel del Gottardo a suscitare animosità. I camionisti italiani criticano la Svizzera per il blocco notturno e il dosaggio del traffico pesante, oltre che per la precedenza riservata ai trasportatori elvetici.

L’ambasciatore Ferrarin riassume così la posizione italiana: «Si può affermare che il sistema praticato al Gottardo contiene degli elementi discriminatori, non si tratta solamente di una questione di sicurezza». Tocca alla Svizzera spiegare la propria posizione.

…al segreto bancario

Un altro dossier difficile è la fiscalità dei risparmi. Grazie al segreto bancario e l’impunità dell’evasione fiscale avvenuta all’estero, la Svizzera mantiene una sua attrattiva per i capitali esteri. Con due amnistie il governo Berlusconi ha promosso il rientro di questi fondi.

Ma in sede europea l’Italia rimane critica verso la posizione svizzera. Il Consiglio federale ha fatto una concessione all’Europa proponendo un’imposta alla fonte; il dibattito è adesso di nuovo a Bruxelles. Per questo «il tema verrà al massimo sfiorato nell’incontro con Ciampi», afferma l’ambasciatore Lautenberg.

La ricerca e lo sviluppo

Corona l’incontro un dossier promettente: la presenza del Presidente italiano Ciampi è infatti l’occasione per firmare un accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica. «Si tratta del primo accordo che viene stipulato fra i due paesi in materia, definisce le condizioni quadro e permette una collaborazione futura fra atenei e scienziati dei due paesi», ricorda l’ambasciatore Ferrarin.

«Non ci sono ancora progetti concreti, ma si pongono le basi per una collaborazione facilitata da cui potrebbe trarre beneficio l’Università della Svizzera italiana che intrattiene dalla nascita ottime relazioni con gli atenei lombardi», precisa l’omologo svizzero a Roma, Alexis Lautenberg.

Non è un caso se, giovedì, il Presidente Ciampi sarà in Ticino a visitare l’unica università di lingua italiana fuori dai confini della penisola. Per l’ambasciatore Lautenberg la visita è «un’occasione di carattere formale per riaffermare le reciproche buone relazioni».

swissinfo, Daniele Papacella

Arrivo mercoledì mattina all’aeroporto di Berna
Saluto del governo e onori militari a Palazzo federale
Nel pomeriggio incontro ministeriale; partecipa Franco Frattini, ministro degli esteri italiano
In serata incontro con una delegazione degli italiani in Svizzera
Giovedì escursione in Ticino e visita all’Università della Svizzera italiana

Il Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, (83 anni) è in carica dal 1999.

Prima di accedere alla massima carica della Repubblica è stato per 15 anni presidente della Banca d’Italia. In quegli anni ha ricoperto inoltre numerosi cariche internazionali.

Fra il 1993 e il 1994 ha presieduto un governo tecnico durante la difficile fase seguita dall’azione giudiziaria denominata «Mani Pulite».

Ha guidato dunque la transizione fra e quella che spesso viene definita «la prima Repubblica» e il sistema bipolare attuale. Gran parte della classe politica italiana del tempo era coinvolta in azioni illegali, legate al finanziamento dei partiti.

In seguito Ciampi è stato super ministro del tesoro e delle finanze in due governi del centro sinistra.

Il Presidente non è iscritto ad un partito politico ed ha la fama di garante super partes delle istituzioni. È stato eletto con i voti di maggioranza ed opposizione.

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