Prospettive svizzere in 10 lingue

Con quello del greggio vola il prezzo del PET

Ridurre il peso delle bottiglie in PET potrebbe aiutare a contenere l'impatto del costo del petrolio Keystone

I produttori di bevande sono colpiti dall'andamento del prezzo del petrolio attraverso il costo delle bottiglie in PET, che del greggio sono un derivato.

Per il momento il consumatore non è toccato da questi aumenti. Ma le cose potrebbero cambiare l’anno prossimo.

L’andamento del prezzo del petrolio, che si mantiene su livelli alti, ha delle ricadute in molti settori dell’economia. I consumatori devono sborsare di più per benzina e riscaldamento, e presto, forse, anche per le bibite in bottiglia.

Il prezzo del petrolio, infatti, crea qualche problema ai produttori di bevande. Le bottiglie in PET, ma anche i recipienti di cartone – derivati dal petrolio – stanno diventando sempre più cari. Chi non ha ancora aumentato i prezzi delle bevande al consumatore, lo farà con tutta probabilità l’anno prossimo.

«Adatteremo i nostri prezzi di qualche centesimo a partire da gennaio», indica Nicolas Rouge, direttore generale di Henniez. Da ottobre 2004, il prezzo del PET è aumentato di più del 15%.

Il portavoce di Nestlé Waters, che gestisce 77 marchi d’acqua in bottiglia, ammette che su alcuni mercati il prezzo delle bevande è già stato ritoccato. «L’impatto del costo del petrolio non è neutro», commentano alla Nestlé Waters. Dal canto suo, Coca Cola constata la stessa evoluzione, ma per il momento, precisa la portavoce Pia Lehman, l’azienda non prevede di aumentare i prezzi.

In un anno e mezzo, il prezzo del greggio è più che raddoppiato, passando dai 30 dollari per barile d’inizio 2004 ai 70 e più registrati in seguito al ciclone Katrina (agosto 2005). Attualmente, la quotazione si aggira intorno ai 60 dollari al barile.

Alleggerire le bottiglie

Di fronte a questo aumento, le imprese cercano di migliorare la loro produzione, anche perché sono convinte che il prezzo del greggio non scenderà più ai livelli del 2004. Alla Seba Aproz – fornitrice di acque minerali della Migros – l’aumento di produttività ha permesso di compensare il rincaro del PET.

Nestlé Waters, spiega la portavoce, «ha preso delle misure per limitare l’impatto sui costi di produzione, come per esempio ridurre il peso delle bottiglie». Attualmente, una bottiglia da 1,5 litri pesa 30 grammi. Quelle di Coca Cola, a titolo di confronto, pesano 104 grammi. Per produrre un chilogrammo di PET (polietilene teraftalato) sono necessari quasi due chili di petrolio greggio.

Nicolas Rouge, di Henniez, tuttavia avverte: ci sono dei limiti a questo tipo di soluzioni. Una bottiglia troppo leggera si deforma facilmente ed è quindi inutilizzabile.

Margine operativo ridotto

Il gruppo SIG di Sciaffusa produce bottiglie e, soprattutto, imballaggi in cartone per bevande. Quest’ultimi contengono il 20% di polietilene. Anche per SIG, l’imperativo è quello di ridurre la dipendenza dal petrolio. Il settore del cartone, in effetti, ha già visto scendere di tre punti percentuali il margine operativo nel corso del primo semestre del 2005.

Stando a Thomas Werder, responsabile della comunicazione di SIG, sono in corso dei progetti di ricerca volti a diminuire la proporzione di polietilene necessaria a produrre gli imballaggi. «Se riuscissimo a diminuirla di un terzo», afferma Werder, «avremmo già guadagnato molto».

Ma, malgrado le innovazioni tecnologiche, SIG dovrà tentare di imporre ai suoi clienti un aumento dei prezzi nel 2006. Anche a Tetra Pak, la principale concorrente di SIG, si sta pensando ad una rivalutazione dei prezzi. Lo indica Jacqueline Bugnon, portavoce della ditta svedese.

Prezzi al consumatore

Dal canto loro, i grandi distributori Migros e Coop, non hanno ancora alzato i prezzi delle bevande. Al momento è difficile dire se ciò avverrà in futuro. L’addetto stampa di Coop, Karl Weisskopf, rifiuta di pronunciarsi in merito. Monika Weibel, portavoce di Migros, fa notare che «in un mercato sempre più concorrenziale, un aumento dei prezzi al consumatore sarebbe controproducente».

Ma secondo Aurélien Mabon, economista della Federazione romanda dei consumatori, prima o poi un aumento dei prezzi sarà inevitabile. «È una legge macro-economica classica», spiega Mabon. Purtroppo molti settori sono fortemente dipendenti dal prezzo del petrolio e il suo aumento non può non avere delle ricadute.

swissinfo e agenzie

PET è la sigla di PoliEtilene Teraftalato, il materiale plastico con cui sono prodotte buona parte delle bottiglie per bevande.
Il PET è trasparente e brillante; resiste agli odori e ai colpi ed è impermeabile ai gas.
Per produrre 1 kg di PET servono 1,9 kg di petrolio greggio.
Anche i bricchi in cartone possono contenere fino al 20% di polietilene.
Dall’inizio del 2004 ad oggi il prezzo del greggio è più che raddoppiato; attualmente si aggira intorno ai 60 dollari il barile.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR