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Couchepin in Polonia ed Ungheria, mercati del futuro

Il ministro svizzero dell'economia pubblica Pascal Couchepin swissinfo.ch

Visita ufficiale del ministro dell'economia da mercoledì a venerdì. Due Paesi importanti per la Svizzera anche perché candidati all'adesione all'Ue.

Obiettivo dichiarato, di questo breve viaggio in Polonia ed Ungheria del consigliere federale Pascal Couchepin, è di consolidare i legami economici e rafforzare gli scambi commerciali bilaterali. La situazione economica e lo stato d’avanzamento delle riforme macroeconomiche strutturali sono i principali temi che il ministro svizzero dell’economia affronterà con i suoi omonimi polacchi ed ungheresi.

Mercati importanti

Da ormai oltre un decennio, l’Europa centrale ed orientale è diventata un elemento essenziale della politica estera della Svizzera. Questo perché la stabilizzazione politica ed economica dell’area, ha una valenza anche sulla sicurezza interna della Confederazione.

L’importanza di Polonia ed Ungheria (che figurano tra i tredici Paesi candidati all’allargamento ad Est dell’Unione Europea (Ue) dal 2004) in questa strategia della politica estera elvetica, risulta anche dal fatto che proprio questi due Paesi dell’Europa centrale sono stati, assieme all’allora Cecoslovacchia, i primi beneficiari delle misure di sostegno e di stabilizzazione politico-economiche messa in atto dopo la caduta del muro di Berlino nei Paesi che fino al 9 novembre 1989 rientravano nel cosiddetto Patto di Varsavia.

Velocità diverse

Dopo oltre dieci anni di libero mercato, Polonia ed Ungheria si trovano con situazioni economiche differenti. La prima è in una fase di stagnazione economica giunta dopo una forte crescita tra il 1992 ed il 2000. La seconda, invece, si mantiene da ormai diversi anni in una situazione economica di forte crescita sostenuta dalla domanda interna e dalle esportazioni verso l’Unione Europea.

La differente velocità delle due economie non cambia però la strategia svizzera: “In principio l’approccio globale è lo stesso, poiché l’idea principale è quella di stimolare le relazioni economiche bilaterali”, ha dichiarato a swissinfo Maurizio Cerratti della Sezione Europa del Segretariato di stato dell’economia (seco).

Oltre che per le previsioni di crescita (che a breve termine sono favorevoli soprattutto per l’Ungheria), questi due Paesi dell’Europa centrale sono considerati dalla Svizzera partner economici interessanti soprattutto nella prospettiva dell’adesione all’Ue.

Gli scambi commerciali

L’opportunità di essere presenti su mercati dinamici, con elevati potenziali di sviluppo e con tassi di crescita superiori alla media di altri Paesi europei non è stata persa dall’economia svizzera. Le più importanti multinazionali elvetiche come ABB, Nestlé, Novartis, Phoenix Mecano, Holderbank, banche come CS First Boston e Vontobel, assicurazioni quali Helvetia, Winterthur, Rentenanstalt Swiss Life, Basilese, Zurigo sono ben impiantate sui rispettivi mercati, dove sono affiancate da altri gruppi svizzeri come Calida, Emil Frey, Ringier, EdipCurti.

Anche il commercio bilaterale conosce uno sviluppo quantitativo e qualitativo da ormai diversi anni: l’export elvetico, costituito soprattutto da macchine, prodotti farmaceutici e chimici per un ammontare che si avvicina ai 2 miliardi di franchi è in continua crescita: nel 1989 superava appena i 700 milioni. In costante crescita anche l’import sia dalla Polonia che dall’Ungheria: attualmente si aggira sul miliardo, rispetto ai 370 milioni del 1989 e consiste principalmente in mobili, materiale da trasporto, macchine, prodotti agricoli e chimici di base.Nettamente a favore della Svizzera, quindi, il saldo nella bilancia dei pagamenti.

L’incentivo delle PMI

La presenza commerciale elvetica in Polonia ed Ungheria si vuole ora estendere anche alle piccole e medie imprese (PMI), come spiega a swissinfo Maurizio Cerratti del seco: “Uno degli obiettivi di questa visita è anche quello di discutere delle possibilità di aumentare la cooperazione per quel che riguarda le piccole e medie industrie. Anche in Polonia ed in Ungheria, che hanno una tradizione relativamente recente per quel che concerne lo sviluppo delle piccole e medie aziende, si sente il bisogno di aumentare questa cooperazione”.

Il terreno per far decollare questo progetto era stato preparato fin dallo scorso anno con una missione economica del segretario di Stato svizzero David Syz, accompagnato da una delegazione di rappresentanti di PMI svizzere.

Sergio Regazzoni

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