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Couchepin sincronizza gli orologi di S. Pietroburgo

Una giornata all'insegna degli orologi per Pascal Couchepin Keystone

Il Presidente della Confederazione ha visitato per la prima volta San Pietroburgo in veste ufficiale portando numerosi doni. Un'occasione per intensificare le relazioni tra i due paesi.

La Svizzera ha portato 100 orologi per rimanere presente nella città.

«La Svizzera ha voluto fare un regalo a tutta la popolazione di San Pietroburgo. E forse gli orologi sono un omaggio scontato dalla Svizzera, ma si tratta di oggetti duraturi e pratici». È così che il presidente della Confederazione, Pascal Couchepin ha motivato la scelta dei cento orologi che, con le 26 panchine offerte dai cantoni, decoreranno lo spazio pubblico della città.

Partendo dall’arteria principale della metropoli del nord, la Prospettiva Nievskij, il corteo ufficiale ha attraversato la città a sirene spiegate per inaugurare ufficialmente i primi cronografi che hanno già trovato la loro collocazione definitiva.

Per l’occasione, il traffico è stato bloccato in più punti, permettendo ai passeggeri del corteo di macchine di guardare indisturbati le facciate dei palazzi neoclassici del centro, passare per un’eredità sovietica ancora da reinventare e arrivare ai margini della città.

100 orologi dalla Confederazione

Il primo appuntamento è stato infatti alla stazione ferroviaria Ladoga. Dall’edificio postmoderno in via di completamento si diramano tutte le linee ferroviarie verso il nord del paese. Adesso la partenza di ogni treno è segnata da un orologio svizzero.

Il corteo è poi ripartito per raggiungere le rive della Neva. Questa volta è un cronografo storico ad essere svelato al pubblico nella sua veste restaurata: l’orologio di Mendeleiev è stato restaurato da un team russo e svizzero.

L’orologio ultracentenario si trova sotto l’arco trionfale dell’antico Palazzo dello Stato maggiore dell’esercito degli zar, progettato dal ticinese Carlo Rossi a inizio Ottocento come coronamento della piazza del Palazzo d’inverno, oggi noto come Eremitage.

Per Maria Teresa Cano, responsabile del progetto presso Presenza Svizzera, si tratta di un colpo importante: «L’orologio si trova in un posto strategico ed ha un valore particolare per gli abitanti della città. Grazie allo scienziato Mendeleiev, questo strumento ha reso più precisa la misurazione del tempo». Il restauro permette una continuazione della tradizione.

Gli altri orologi sono distribuiti un po’ ovunque nella città: all’uscita delle stazioni della metropolitana, ai margini delle grandi arterie stradali, anche su alcune chiese.

Il loro design discreto cerca di fondersi con lo stile neoclassico dell’architettura della città. Sotto la cifra che segna il mezzogiorno, una piccola croce bianca su campo rosso indica la loro provenienza.

Ginevra e i cantoni si associano

Ma in contrasto con tanta discrezione, la città di Ginevra ha offerto una variazione sul tema: un orologio floreale. Analogo a quello di Ginevra e di Zurigo, anche il Parco Alexandrovskij ha ora un suo quadrante cangiante con le stagioni.

Tutti i cantoni si sono poi uniti per porgere un ulteriore omaggio alla città che compie 300 anni. Si tratta di 26 panchine che offriranno ristoro all’ombra della Fortezza dei santi Pietro e Paolo.

Nella loro utilità spicciola, i regali hanno permesso di creare dei contatti ufficiali con la città e con la Russia: sono accorsi il Governatore Alexander Beglov e l’architetto capo Kharchenko. Ma soprattutto questa manifestazione permette alla Svizzera di mettersi in mostra.

Esclusa dai festeggiamenti ufficiali per il trecentesimo anniversario, la Svizzera ha scelto un’altra stagione per porre il suo omaggio e ha conquistato l’attenzione di autorità, cittadini e media.

«Durante questi Swiss Days, la visibilità della Svizzera è stata molto più importante rispetto all’interesse che ci sarebbe stato accordato durante i festeggiamenti di maggio. In quell’occasione c’erano oltre 50 capi di Stato, fra cui il Presidente americano e di tutti i paesi dell’Unione europea e noi saremmo scomparsi nella massa», afferma un membro della delegazione presidenziale.

E nella nuova Russia, corteggiata da quasi tutti i paesi per la sua crescita economica, la Svizzera non vuole mancare. Dunque si è inventata il sistema evidentemente efficace.

swissinfo, Daniele Papacella e Jean-Didier Revoin, San Pietroburgo

La Svizzera ufficiale regala alla città di San Pietroburgo 100 orologi per lo spazio pubblico
Inoltre il grande orologio storico sul Palazzo dello Stato Maggiore, calibrato alla perfezione nel 1900 dal famoso scienziato Mendelejev, è stato restaurato
Ogni cantone regala poi una panchina per il parco Alexandrovskij; 26 opere in ferro con i nomi, i simboli e l’occasione della donazione incisi
L’operazione è costata alla Confederazione 500’000 franchi svizzeri

Un fatto di cronaca ha toccato il viaggio del Presidente della Confederazione. Pascal Couchepin ha dovuto posticipare la partenza per l’appuntamento ufficiale di San Pietroburgo.

Nella serata di martedì, un allarme bomba ha bloccato l’aeroporto di Berna e dunque anche il velivolo presidenziale.

Dopo i rigorosi controlli e un ritardo di oltre otto ore, l’aereo è partito alla volta di San Pietroburgo. Secondo informazioni della segreteria presidenziale, Couchepin stesso non sarebbe stato nel mirino dell’azione.

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