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Couchepin visto dalle nostre redazioni internazionali

Pascal Couchepin è stato al Cairo nel gennaio 2008, all'epoca della sua seconda presidenza della Confederazione Keystone

Un uomo di comunicazione e di apertura a vari livelli. È l'immagine lasciata alle redazioni internazionali di swissinfo.ch dal consigliere federale Pascal Couchepin nel giorno dell'annuncio delle sue dimissioni.

Sul piede di partenza, o quasi (le dimissioni sono state date per il 31 ottobre), Pascal Couchepin non dovrebbe avere davanti a sé giorni noiosi. «Vedrete, sarà onorevole e qualcosa che mi fa piacere sul piano intellettuale. Non si tratterà di politica nel senso partigiano del termine», ha confidato il ministro dell’interno nella conferenza stampa di venerdì mattina, alludendo alla sua futura attività.

«Uno degli aspetti delle due presidenze di Couchepin, forse passato inosservato, è stato quello del dialogo intellettuale che portava avanti continuamente con le élite del mondo arabo», ritiene Kamel Dhif, responsabile della redazione araba di swissinfo.ch.

«Durante ogni visita nei paesi della regione, questo grande lettore ci teneva a incontrare personalità religiose, universitarie, intellettuali e della società civile».

Nel corso di questi incontri, Couchepin ribadiva il suo rifiuto dello «choc delle civiltà» e di un «dialogo delle civiltà» che occulta i problemi reali. Invitava ad «andare oltre questo dialogo delle civiltà» e a compiere lo sforzo necessario per meglio capire «il loro funzionamento dall’interno».

D’altronde, ricorda Kamel Dhif, Couchepin considera che «l’apertura di un dialogo con i musulmani che vivono in Europa» costituisca «una delle sfide più grandi» alle quali saranno confrontati gli europei nei prossimi anni. Per questo motivo ha sempre insistito sulla necessità del «dialogo» e del «rispetto della diversità».

Doppia immagine

«L’immagine che abbiamo di lui in Svizzera – e che condivido – è quella di un politico che polarizza per le sue decisioni e proposte; non è una personalità capace di riunire», osserva dal canto suo Juan Espinoza, fino a poco tempo fa responsabile della redazione di lingua spagnola.

«Nelle sue missioni all’estero – aggiunge Espinoza – dava invece un’immagine molto diversa».

A Madrid (ARCO 2003) come a Barcellona (visita della scuola svizzera), Pascal Couchepin si è sempre dimostrato «molto disteso, estremamente comunicativo e dotato di una grande capacità di alimentare la discussione con le autorità, ma anche con tutti coloro che lo avvicinavano».

Sul piano politico, Juan Espinoza si ricorda soprattutto dell’attaccamento del consigliere federale alla collegialità e al consenso in seno al governo. La sua partenza sconvolgerà gli equilibri nell’esecutivo federale? «È una questione che oggi non mi interessa».

Ministro in Brasile

A capo della redazione portoghese, Claudine Goncalves conserva il ricordo di un viaggio effettuato nel 1999 in Brasile al seguito dell’allora ministro dell’economia. Una visita – l’unica nel paese sudamericano – che ha toccato le città di San Paolo, Brasilia, Curituba e, per terminare, in vesti private, le cascate di Iguaçu.

In particolare a Brasilia ci sono stati numerosi colloqui politici. Incontri preparati durante la colazione, assieme agli esponenti dell’economia svizzera.

Quando il suo intervento non era perfettamente adeguato, racconta Goncalves, un rappresentante del ramo interveniva per precisare le cose. «C’è stato un incontro alla Banca centrale brasiliana, in cui un banchiere elvetico prese la parola e la ripassò a Couchepin soltanto al momento dei ringraziamenti di rito…».

Curioso e arguto

Nel 2008 Pascal Couchepin è stato il primo presidente della Confederazione a recarsi in visita ufficiale in Vietnam, uno degli undici paesi che ha il potenziale di accedere al club delle 20 prime economie mondiali.

Andrea Arcidiacono, responsabile della redazione italofona, ha avuto l’opportunità di accompagnarlo durante questo viaggio nel paese del Sud-est asiatico.

«Ricordo in particolare un episodio all’aeroporto internazionale di Bangkok, dove abbiamo fatto scalo per tre ore in attesa del volo verso Hanoi. Indossavo una giacca color marroncino chiaro con una leggera tendenza al giallo. Couchepin mi ha osservato e mi ha fatto subito notare che il giallo è il color esclusivo riservato al re in Thailandia, invitandomi in tono scherzoso a togliermi la giacca».

«Couchepin è un politico curioso, arguto e dotato di una prontezza di spirito che mette sempre alla prova la capacità di reazione delle persone. Bisogna sempre avere in riserva una risposta pronta».

Ricordo di Pechino

«Simpatico e intelligente». È l’immagine del ministro impressa nella memoria della giornalista della redazione cinese, Yang Xudong, la quale lo ha incontrato nel 2008 in occasione dei Giochi olimpici di Pechino.

In Cina, l’ex presidente della Confederazione ha lasciato un’impressione positiva. All’epoca, Couchepin aveva in effetti preso posizione in favore di Pechino sulla questione della situazione dei diritti umani e sul modo di coprire l’argomento, durante le Olimpiadi, da parte della stampa occidentale (vedi Altri sviluppi).

Sebbene si sia recato nel paese asiatico a più riprese, Couchepin rimane un personaggio sconosciuto in Cina, constata la redazione di swissinfo.ch.

Sconosciuto ai cinesi, ma non a Urs Geiser, giornalista parlamentare del servizio angolofono. Per Geiser, Couchepin colpisce principalmente per la sua presenza fisica. «Un grande uomo che cammina a grandi passi».

«Con lui, le conferenze stampa avevano una dimensione più spassosa. Poteva però essere anche leggermente irritante, con il suo miscuglio di suprema certezza e di distanza».

Pierre-François Besson, swissinfo.ch
(traduzione di Luigi Jorio)

Pascal Couchepin è nato a Martigny (Vallese) il 5 aprile 1942. Si è laureato in giurisprudenza all’Università di Losanna e ha ottenuto il brevetto di avvocato e notaio nel suo cantone di origine.

Membro del Partito liberale radicale vallesano, Pascal Couchepin è stato eletto in Consiglio nazionale nel 1979 e poi in governo nel 1998.

Fino alla fine del 2002 ha guidato il Dipartimento federale dell’Economia. Dal 2003 dirige quello dell’Interno, che comprende sicurezza sociale, sanità, educazione, formazione, ricerca e cultura.

Ha ricoperto la carica di presidente della Confederazione nel 2003 e nel 2008.

Eterno fanalino di coda nei sondaggi sulla popolarità dei membri del governo svizzero, Couchepin nel giorno delle dimissioni ha osservato che non c’è bisogno di primeggiare nelle inchieste demoscopiche per durare in politica. Ha quindi consigliato di diffidare dai sondaggi e di andare piuttosto a fondo dei problemi.

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