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Credit Suisse: precipitano gli utili

Non genera solo oro l'attività del Credit Suisse Group. Marcopolo

2001: utili a meno 73 per cento per il secondo gruppo bancario elvetico. Difficoltà del mercato e difficoltà interne alla gestione sono all'origine del crollo.

Il Credit Suisse Group (CSG) ha registrato nel 2001 un utile netto di 1,6 miliardi di franchi, in calo del 73 per cento rispetto all’anno precedente (5,8 miliardi). È quanto indica una nota diffusa lunedì, che conferma le stime avanzate a fine gennaio. Invece di versare un dividendo, il gruppo rimborserà un valore nominale di due franchi per azione, come nel 2000.

L’utile operativo si è invece fissato a 4,0 miliardi di franchi, in calo del 45 per cento rispetto all’anno precedente. Tale cifra non tiene conto di fattori speciali legati al Credit Suisse First Boston (CSFB) e dell’ammortamento del goodwill.

Il problema First Boston

Il settore investimenti Credit Suisse First Boston (CSFB) ha registrato un utile di 571 milioni di franchi. Ma nel risultato non sono contemplati i costi straordinari di 1,1 miliardi di franchi, causate dell’accordo con le autorità giudiziarie per delle pratiche effettuate nella vendita d’azioni, e gli ammortamenti legati alla ristrutturazione. Non tenuto conto di tali elementi, l’utile operativo dell’unità d’affari è sceso del 78 per cento a 571 milioni di franchi (338 milioni di dollari).

Il quarto trimestre si è chiuso con una perdita operativa di 327 milioni di franchi (196 milioni di dollari), sempre esclusi i fattori straordinari. Negli ultimi tre mesi del 2001 i proventi lordi espressi in dollari sono diminuiti del 23 per cento, mentre i costi operativi sono scesi del 32 per cento. L’insieme dell’esercizio in rassegna è terminato con una perdita netta di 1,6 miliardi di franchi (961 milioni di dollari), contro un utile netto di 2,4 miliardi di franchi nel 2000.

La chiara flessione dell’utile operativo del CSG, su cui pesa fortemente il risultato della CSFB, non ha sorpreso gli analisti, che tuttavia considerano lunghi i tempi della ristrutturazione delle unità del gruppo in crisi. «Il Credit Suisse First Boston impiegherà ancora due o tre anni per raggiungere la performance media del settore. È una piccola delusione. La maggior parte degli analisti si attendevano ritmi di ristrutturazione più veloci», ha rilevato Susanne Walther, analista presso la banca privata Bordier & Cie.

Anche i servizi finanziari hanno avuto un rendimento inferiore al previsto con una contrazione del 24 per cento. Gli utili hanno raggiunto quota 1,4 miliardi. Gli investimenti per l’espansione in Europa e la minore redditività complessiva dei mercati sarebbero all’origine del margine ridotto.

Ottimismo per i patrimoni

Il CSG ritiene comunque di aver ottenuto buoni risultati nella gestione dei patrimoni: nel 2001 l’afflusso netto di nuovi capitali è stato di 66,4 miliardi (2000: 53 miliardi), ovvero il 4,8 per cento dei capitali sotto gestione.

In tale unità d’affari, il Credit Suisse Banking ha conseguito nel 2001 un utile operativo di 632 milioni di franchi, in calo solo di quattro punti percentuali. Il risultato operativo si è ridotto del 25 per cento a 114 milioni di franchi nel quarto trimestre, mentre le spese per il personale sono scese del 14 per cento.

Per le previsioni sull’anno in corso il CSG si mantiene cauto: il reddito di Credit Suisse First Boston dovrebbe rimanere inferiore a quello del 2001, mentre i risultati di Credit Suisse financial Services non supereranno il livello dello scorso anno.

Settore previdenza

Per il Credit Suisse Personal Finance è stata rilevata una perdita operativa di 383 milioni di franchi, contro un dato pure negativo per 222 milioni nel 2000, a causa degli investimenti effettuati per sviluppare le attività. Il volume di premi lordi incassati dalla Winterthur Assicurazioni è aumentato del 12 per cento a 18,4 miliardi di franchi.

L’utile operativo ha segnato una contrazione del 28 per cento a 536 milioni di franchi. La Winterthur Life & Pensions ha incassato premi pari a 17,4 miliardi di franchi (+13 per cento). Il risultato operativo è sceso di cinque punti percentuali a 578 milioni.

Per Lukas Mühlemann, presidente del consiglio di amministrazione (Cda) e della direzione, il 2001 è stato un anno difficile a causa delle ardue condizioni del mercato. Il CSFB ha compiuto progressi considerevoli per quanto riguarda il suo posizionamento. Ma l’evoluzione sfavorevole del mercato e alcune misure di compressione dei costi hanno comportato risultati insoddisfacenti.

D’altro canto, la banca d’investimenti ha superato gli obiettivi prefissati per quanto riguarda la riduzione dei costi nel 2001, ha accresciuto l’efficienza e si è ritirata da settori che non rientrano nelle sue attività di base. Ha anche liquidato importanti contenziosi e rafforzato il team direzionale.

Il bilancio della direzione

Per il prossimo anno rimangono nelle stesse mani le redini del gruppo bancario. Si rinuncerà ad una resa dei conti ai massimi vertici per i dissesti vissuti nell’ultimo anno. Lukas Mühlemann non si ritirerà dunque dal doppio mandato di presidente della direzione e del consiglio di amministrazione (Cda) del Credit Suisse Group (CSG). Lo ha affermato egli stesso in occasione della presentazione del bilancio della seconda banca elvetica, martedì a Zurigo.

La doppia carica «non è una questione di principio», ha rilevato Mühlemann. «Sono forse un presidente del consiglio di amministrazione più attivo rispetto ad altre imprese», ha aggiunto. In generale la banca si sforza di seguire una buona strategia, in particolare in termini di governo dell’azienda (corporate governance), ha rilevato Mühlemann, ribadendo che la sua funzione operativa è ridotta essenzialmente alle questioni strategiche, finanziarie e di direzione del personale.

A proposito dello scandalo bancario scoppiato in Argentina, Lukas Mühlemann ha riaffermato di non essere stato a conoscenza delle difficoltà del Banco General de Negozios (BGN) prima della loro rivelazione. «In caso contrario ci saremmo evidentemente ritirati», ha sottolineato il presidente.

Il primo aprile 2002 entreranno nella direzione del gruppo Olivier Steimer (resposabile di Private Banking International) e Jeffrey M. Peek (responsabile della gestione patrimonaile presso il CSFB). Rolf Dörig, responsabile di Corporate & Retail Banking presso il CSFS, si occuperà anche del coordinamento di tutte le attività del gruppo in Svizzera. Heinz Roth, responsabile di Private Banking Switzerland, lascia il gruppo dopo 25 anni di attività. Sarà sostituito da Alexandre Zeller.

Si assiterà ad avvicendamenti anche nel consiglio di amministrazione (Cda). Vreni Spoerri e Gerald Clark usciranno dal Cda. All’assemblea è proposta la nomina di Thomas D. Bell, presidente di Cousins Properties Inc, Dobert H. Benmosche, presidente di Metropolitan Life Insurance, ed Ernst Tanner, presidente di Lindt & Sprüngli.

swissinfo e agenzie

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