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Cronologia dell’elezione

I momenti salienti delle ore che hanno segnato la fine della formula magica, in vigore dal 1959.

08.00 – l’assemblea federale inizia i lavori

I membri delle due Camere sono riuniti a Palazzo federale per la “storica” elezione del governo svizzero.

Il presidente del Consiglio nazionale, Max Binder, apre i lavori dell’Assemblea federale, rendendo omaggio al dimissionario Kaspar Villiger.

“Un consigliere federale che, durante la sua lunga carriera politica, non ha mai mancato di rispetto a nessuno ed è sempre stato disposto ad ascoltare, discutere e conciliare opinioni diverse”.

Da parte sua, nel suo discorso di commiato, Villiger ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare un sistema di concordanza in seno al governo, anche se un “regime di maggioranza e opposizione può sembrare più eccitante”.

08:20 – scaramucce verbali delle frazioni

Prima del voto, si esprimono, come tradizione, i capi delle frazioni rappresentate in parlamento.

Caspar Bader dell’Unione democratica di centro (UDC) rivendica con toni decisi un secondo seggio per il suo partito. “L’UDC è pronta ad assumere le sue responsabilità di governo”

A nome del Partito popolare democratico (PPD), Jean-Michel Cina ribadisce la volontà del suo partito di difendere i suoi due seggi in Consiglio federale.

Felix Gutzwiller del Partito liberale radicale (PLR) pone l’accento sulla necessità di privilegiare soprattutto il principio di concordanza, che ha conferito stabilità e prosperità alla Svizzera. A tale scopo, il PLR sostiene quindi le rivendicazioni dell’UDC.

09:30 – Leuenberger “plebiscitato”

Il primo scrutinio della giornata costituisce una piccola sorpresa: Moritz Leuenberger viene eletto con 211 voti su 240 validi.

Un risultato che nessun consigliere federale raggiunge abitualmente e che il ministro del Partito socialista (PS) non poteva sperare di ottenere durante una giornata elettorale “normale”.

Leuenberger ha quindi ricevuto anche una buona fetta di voti dell’UDC che, per ragioni tattiche, non ha voluto attaccare un seggio governativo del PS, prima dello scontro diretto tra Ruth Metzler e Christoph Blocher.

09:45 – Couchepin rieletto

Il presidente della Confederazione nel 2003 viene rieletto con 178 voti su 230 schede valide.

Per Couchepin si tratta di un buon risultato, tenendo conto che la sua politica “sociale” è stata a più riprese oggetto di pesanti critiche da parte della sinistra.

Da quando ha assunto le redini del Dipartimento dell’interno, il ministro del PLR ha infatti annunciato una serie di riforme delle assicurazioni sociali, poco popolari.

10.10 – primo duello tra Metzler e Blocher

Si giunge all’atteso voto, preannunciato dopo la vittoria dell’UDC alle elezioni federali del 19 ottobre scorso.

Christoph Blocher lancia la sfida a Ruth Metzler, responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia.

Il primo duello si conclude con un risultato di totale parità: 116 schede per Ruth Metzler e 116 per il tribuno zurighese.

10:25 – secondo turno senza vincitori

Anche il secondo turno non porta un risultato definitivo. Blocher ottiene 3 voti in più e si porta a quota 119.

Ruth Metzler guadagna invece soltanto un voto supplementare e sale a 117 preferenze.

10:37 – Blocher entra in governo

AL terzo turno, l’UDC ottiene quanto rivendica da molto tempo: Blocher è eletto in Consiglio federale con 121 voti. Ruth Metzler riceve soltanto 116 consensi e deve abbandonare la sua carica governativa.

Per la vita politica svizzera è una pagina storica che si volta. È infatti dal 1959 che il governo svizzero veniva eletto in base alla cosiddetta formula magica: 2 rappresentanti del PLR, due PPD, due PS e 1 UDC.

Per Blocher, che ha contribuito fondamentalmente ai successi elettorali conseguiti dall’UDC dall’inizio degli anni ’90, è il momento del trionfo.

“Accetto l’elezione, cercherò di fare quello che posso e spero che Dio ci aiuti a fare in modo che ne esca qualcosa di buono” afferma in conclusione del suo discorso dinnanzi ai membri dell’Assemblea federale.

11:40 – riconferma per gli altri ministri

Terminato l’atteso duello tra UDC e PPD, l’atmosfera si distende. Si passa, secondo la routine, alla riconferma degli altri consiglieri federali.

Il ministro “superstite” del PPD, Joseph Deiss, viene sostenuto da 138 membri del parlamento. Samuel Schmid, il secondo rappresentante UDC in governo, riceve 167 preferenze.

Come Moritz Leuenberger, anche la sua collega di partito, Micheline Calmy-Rey raccoglie un voto poco abituale: 206 schede, a titolo, forse, di consolazione per i socialisti.

12:10 – Merz succede a Kaspar Villiger

Inizia lo scontro tra i due candidati del PLR alla successione del dimissionario Kaspar Villiger.

Al primo turno Hans-Rudolf Merz si ritrova già nettamente in testa con 115 voti, contro 83 per Christine Beerli, 16 per Franz Steinegger e 11 per Fulvio Pelli.

Ma la battaglia è breve. Già al secondo turno, l’appenzellese si impone nettamente con 127 schede contro 96 per la rappresentante bernese.

swissinfo, Armando Mombelli

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