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Davos al centro dell’interconnessione globale

La crisi dei "subprimes" sarà uno dei temi forti di questa edizione del WEF Reuters

La 38esima riunione annuale del World Economic Forum (WEF) si soffermerà più che mai sull'interrelazione generalizzata del mondo attuale, indica André Schneider, direttore generale del WEF.

Nella località grigionese sono attese da mercoledì 2’500 personalità del mondo economico e politico provenienti da 88 paesi.

È una Davos trasformata in cittadella fortificata quella che si appresta ad accogliere numerosi leader del pianeta. Le prime sessione di questa 38esima edizione si terranno mercoledì mattina. In serata, il presidente della Confederazione Pascal Couchepin e la segretaria di Stato americana Condoleezza Rice apriranno ufficialmente il congresso. Gli ultimi commenti del direttore del WEF André Schneider…

swissinfo: La crisi dei “subprime”, la situazione economica negli Stati Uniti e i fondi sovrani saranno alcuni dei temi al centro dei colloqui di Davos. A scapito del cambiamento climatico o delle questioni umanitarie?

André Schneider: Questi temi non sono messi in disparte e il nostro programma lo prova. Hanno un peso importante, con invitati di primo piano. Saranno presenti, ad esempio, Rajendra Pachauri (presidente del Gruppo intergovernativo di esperti sull’evoluzione del clima – IPCC) e Al Gore, i due laureati del premio Nobel per la pace 2007.

No, non dimenticheremo questi temi. Ciò che vogliamo appunto mostrare a tutti i grandi dirigenti – economici, politici o legati alla società civile – è a che punto tutte queste problematiche solo legate tra loro e non possono più essere trattate separatamente.

È evidente, ad esempio, che se si cerca di mettere l’accento sui biocarburanti, vi saranno ripercussioni sul prezzo del cibo. Bisogna quindi discuterne.

È però altrettanto vero che in questo momento si fa sentire il bisogno di discutere delle conseguenze della crisi dei “subprimes”. Proprio a causa di questa interrelazione globale, oggi degli strumenti di investimento e degli hedge funds hanno la capacità di mettere in pericolo tutta o parte dell’economia.

Quest’anno a Davos discuteremo su come sviluppare la trasparenza e i meccanismi di regolazione necessari per evitare che un sottoinsieme, per effetto domino, abbia un impatto totalmente sovraddimensionato rispetto al problema iniziale.

Bisogna ricordare in effetti che la crisi dei “subprimes”, che tocca oggi una banca come UBS, è cominciata con un problema dei prestiti ipotecari che riguardava solo gli Stati Uniti.

Questa crisi mostra a che punto viviamo in un mondo globalizzato, piatto, dove il più piccolo problema può ripercuotersi sul resto del pianeta.

swissinfo: La critica altermondialista contro il WEF si sta indebolendo. Ciò le fa comodo o la inquieta?

A.S.: Molte delle critiche che erano state sollevate all’epoca erano senz’altro giustificate. Segnatamente la distribuzione iniqua della ricchezza nel mondo. A questo problema abbiamo potuto apportare diverse soluzioni. È uno dei nostri ruoli: discutere il modo per trovare delle buone soluzioni.

Il fatto che le critiche siano diminuite lo interpretiamo piuttosto come un segno di riconoscimento per la nostra piattaforma. È un riconoscimento della sua capacità a portare delle risposte.

swissinfo: Quest’anno integrerete ad alcune delle vostre sessioni delle domande poste dal pubblico attraverso dei video su Youtube. Non si tratta di un gadget?

A.S.:. Abbiamo sempre cercato di far confrontare i dirigenti del pianeta all’opinione dell’uomo della strada. A diverse riprese abbiamo effettuato delle inchieste nel mondo intero su diverse questioni cruciali, per poi sottoporle ai leader.

Questa esperienza con Youtube permette a delle persone ai quattro angoli del pianeta di esprimere le loro aspettative. Credo che sia un buon modo per costruire dei ponti.

swissinfo: Quest’anno sono in programma due elezioni presidenziali importanti, negli Stati Uniti e in Russia. I principali leader o futuri leader rimarranno a casa loro durante questo Forum. L’edizione 2008 non sarà un po’ indebolita?

A.S.: Assolutamente no. Prima di tutto avremo una partecipazione quasi da record di ministri o di membri del gabinetto statunitense. In particolare sarà presente la segretaria di Stato Condoleezza Rice. A Davos verranno pure numerosi senatori e membri della Camera dei rappresentanti, che svolgeranno un ruolo importante nelle elezioni.

Come indicato nel nostro programma, discuteremo a più riprese delle aspettative legate a questa elezione e alle richieste che potranno essere formulate al nuovo presidente.

Per quanto concerne la Russia, va sottolineato che il mondo economico russo non è mai stato così presente come quest’anno. A Davos vi saranno inoltre diversi rappresentanti del governo, tra cui ad esempio il vice premier Kudrin.

Il presidente russo e il presidente statunitense non verranno, ma i principali attori per le elezioni e il dopo elezioni saranno presenti. La qualità dei dibattiti non rischia quindi di risentirne.

swissinfo, intervista di Pierre-François Besson
(traduzione di Daniele Mariani)

L’incontro annuale del WEF si svolge dal 23 al 27 gennaio 2008 a Davos.

Nella località grigionese sono attesi 27 capi di Stato o di governo, 113 ministri, i responsabili di diverse organizzazioni internazionali, 1’370 dirigenti economici, tra cui 74 amministratori delle 100 più grandi imprese del pianeta, e 340 rappresentanti della società civile.

Tutti i ministri svizzeri saranno presenti, ad eccezione della neoeletta Evelyne Widmer-Schlumpf.

Lo slogan di questa edizione è “The Power of collaborative innovation”.

Il Forum economico mondiale, che si chiamava inizialmente Management Symposium, è stato fondato nel 1971 a Davos da Klaus Schwab.

Oggi il WEF ha la sua sede a Cologny, nel canton Ginevra, e impiega circa 290 collaboratori.

Il suo budget annuale, che supera i 100 milioni di franchi, viene finanziato da circa 1000 aziende affiliate.

Oltre ad organizzare l’appuntamento annuale di Davos, il WEF promuove simposi, gruppi di lavoro e studi in diversi paesi del mondo.

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