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Deceduto l’ex-ministro Pierre Graber

Eletto con 188 voti nel 1969: l'Assemblea federale plebiscita il grande uomo della politica Keystone Archive

Si è spento a Losanna l’ex-consigliere federale Pierre Graber. Il promotore di un ruolo attivo della Svizzera nel contesto internazionale, aveva 94 anni.

A capo della diplomazia elvetica dal 1970 al 1978, si è impegnato a normalizzare le relazioni diplomatiche con numerosi paesi arabi e del blocco sovietico.

L’ex consigliere federale socialista neocastellano Pierre Graber è morto sabato pomeriggio in un ospedale di Losanna. Lo ha comunicato la Cancelleria federale. La settimana scorsa, era stato ricoverato per un ictus cerebrale.

Graber ha diretto il Dipartimento politico federale, l’attuale Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), dal 1970 al 1978 ed era stato presidente della Confederazione nel 1975. In qualità di consigliere federale fu l’artefice di una nuova apertura verso l’Europa e il Terzo Mondo.

Una vita per la politica

Pierre Graber è nato a Chaux-de-Fonds (NE) il 6 dicembre 1908 e la politica è da subito parte della sua vita. Suo padre, Ernest Paul Graber, era a sua volta uno dei principali dirigenti del Partito socialista, per anni parlamentare a Berna e caporedattore del quotidiano socialista «La Sentinelle».

Pierre Graber studia all’Università di Neuchâtel e di Vienna e ottiene due lauree, una in diritto e una in scienze commerciali e amministrative.

La sua carriera politica inizia nel canton Vaud, dove le 1933 apre uno studio di avvocatura. In quell’anno entra nel Consiglio comunale di Losanna e poi nel ’37 in Gran Consiglio. È eletto sindaco della città fra il ‘45 e il ’49, nel quadriennio «rosso» della città.

Contemporaneamente avviene il passo nella politica nazionale: Graber, socialista moderato, viene eletto in Consiglio nazionale nel 1942 e vi resta fino a al 1969, con una breve interruzione nel 1963 per una questione di incompatibilità.

Nel 1967 viene designato dal governo bernese per far parte della commissione di buoni uffici incaricata di elaborare proposte di soluzione per il Giura. Ma il suo leggendario senso della giustizia non porta a risultati immediati. Solo nel 1978 la regione francofona del canton Berna otterrà la propria autonomia, risolvendo il conflitto che ha dominato il clima politico per decenni.

L’elezione in governo

Arriva in Consiglio federale nel dicembre 1969, all’età di 61 anni, come sostituto di Willy Spühler. È subito costretto a confrontarsi con il problema del terrorismo internazionale con l’attentato del febbraio 1970 contro un aereo Swissair, che causa la morte di 47 passeggeri, e pochi mesi dopo con il dirottamento verso la Giordania di un DC8 dell’allora compagnia bandiera svizzera in volo da Zurigo a New York.

Pierre Graber si dedica durante il suo mandato alla questione europea promovendo migliori relazioni con all’allora Comunità economica europea. Durante gli otto anni a capo della diplomazia elvetica, ottiene diversi successi: l’adesione della Svizzera alla Convenzione europea dei diritti umani, la creazione di un Corpo svizzero di aiuto in caso di catastrofe e la ripresa delle relazioni diplomatiche con la Repubblica democratica tedesca, l’Albania, la Corea del Nord e il Vietnam.

È stato anche un fautore dell’apertura verso il Terzo mondo e le organizzazioni internazionali. Pierre Graber, affermano gli esperti, è stato un attore importante della politica estera svizzera degli anni Settanta. La sua traccia è stata seguita anche dai suoi successori, malgrado la democrazia diretta esiga tempi più lunghi di quelli auspicati dall’esecutivo nazionale.

swissinfo e agenzie

Politico della sinistra moderata, ha iniziato la carriera a Losanna, di cui è stato sindaco
Figlio d’arte, ha seguito una linea di partecipazione della sinistra all’attività di governo a tutti i livelli

Pierre Graber è stato eletto il nel governo federale il 10 dicembre 1969 con un risultato eccellente: 188 su 243. Malgrado avesse già 61 anni, il ministro ha rafforzato con stile e impegno una nuova stagione della politica estera nazionale volta all’apertura.

Promotore di una politica estera «universale», si è impegnato per l’adesione alle Nazioni unite e della partecipazione attiva del paese agli sviluppi internazionali.

Quinto consigliere federale socialista, ha seguito le tracce del suo predecessore Willy Spühler. Il dDpartimento degli affari esteri è stato per quasi trent’anni in mano socialista.

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