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Democristiani per l’apertura del mercato dell’energia

Il presidente del partito, Philipp Stähelin, spiega ai delegati i vantaggi della liberalizzazione controllata del mercato dell'energia elettrica Keystone

Il Partito popolare democratico svizzero (PPD) sostiene la liberalizzazione del mercato dell'elettricità. Fedele al centro, vara il programma 2004-2007.

I delegati del partito popolare democratico, riuniti in assemblea straordinaria sabato a Svitto, si sono occupati delle prossime votazioni di settembre e delle linee programmatiche da seguire nei prossimi anni.

Apertura verso la liberalizzazione

Con convinzione i delegati si sono detti favorevoli all’apertura del mercato dell’elettricità, tema su cui si voterà il prossimo 22 settembre. La scelta è stata massiccia: 183 voti favorevoli, uno solo contrario e due astensioni.

Il presidente del partito, Philipp Stähelin ha ricordato ai delegati i vantaggi della nuova legge, che permette una liberalizzazione «progressiva e controllata», mantenendo ancorato il principio di un servizio pubblico di qualità, in conformità con i principi del PPD, ha sottolineato Stähelin.

In questo modo, una società nazionale incaricata di gestire il settore garantirà il trasporto dell’elettricità a prezzi vantaggiosi, ha rilevato il presidente del PPD. Con l’obbligo dell’allacciamento e della distribuzione della corrente, l’approvvigionamento per l’insieme del territorio risulterà assicurato. «Il servizio pubblico non può venir sacrificato, poiché è garante della coesione nazionale», ha commentato Philipp Stähelin. L’opposizione dei socialisti alla legge sul mercato dell’elettricità sarebbe una «testardaggine ideologica».

Sulla linea della moderazione

Il rifiuto delle posizioni socialiste va comunque di pari passo con il rifiuto di una rivoluzione liberista. Il presidente ha avuto parole dure anche all’indirizzo del consigliere federale Pascal Couchepin, capo del Dipartimento dell’economia, accusato di annunciare «praticamente ogni settimana» nuovi progetti di privatizzazione e di liberalizzazione. «Non scuota troppo il popolo, signor Couchepin – ha esortato Stähelin – altrimenti rischia di fargli scuotere la testa» in segno di incomprensione o di rifiuto.

Il PPD è il primo partito di governo a fornire indicazioni di voto per il 22 settembre. L’importanza della posta in gioco ha spinto i suoi vertici a indire all’ultimo minuto questa assemblea generale straordinaria dei delegati, prima della pausa estiva.

Linee programmatiche

I Popolari democratici sono anche i primi a presentare il loro programma elettorale in vista delle elezioni federali del 2003, programma che è stato illustrato nel pomeriggio. Garanzia di sussistenza e il sostegno alle famiglie sono i cardini della politica sociale popolare.

Per questo il PPD esige una legge sugli assegni familiari e un’armonizzazione a livello federale dei contributi. Per la consigliera nazionale Lucrezia Meier-Schatz, inoltre, anche il ceto medio ha diritto a più attenzione e sostegno.

A livello economico il partito vuole ridare fiato alle piccole e medie imprese, sostenendo il rinnovamento tecnologico, la formazione e riducendo progressivamente la pressione fiscale. In genere si auspica un’armonizzazione tributaria per ridare linfa a tutti i settori dell’economia.

Gli abusi nell’economia dovrebbero poi essere troncati. In particolare i “paracadute d’oro”, fatti di indennità milionarie per i manager. Dopo le rivelazioni degli ultimi mesi, anche per gli azionisti si impongono nuove garanzie e diritti.

Con il suo intervento, il consigliere nazionale vallesano Jean-Michel Cina, Ha ribadito la posizione di centro dei democristiani svizzeri. Il metro della politica deve essere per tanto l’etica: “Non tutto quel che è auspicabile e possibile è anche utile allo sviluppo sociale e economico”, ha ribadito Cina.

swissinfo e agenzie

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