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Diritti popolari esercitati intensamente nel 2006

10 iniziative popolari, corredate da oltre 100'000 firme, sono state consegnate nel 2006 Keystone Archive

L'avvicinarsi delle elezioni federali dell'autunno 2007 ha risvegliato l'interesse dei partiti e delle organizzazioni settoriali nei confronti degli strumenti della democrazia diretta.

Nel corso dell’anno sono state lanciate 10 iniziative popolari, contro solo 2 nel 2005. Altre 5 sono state depositate e 6 sono state annunciate.

Dopo la fiacca registrata nel 2005, con il lancio di solo 2 iniziative, si cominciava già a parlare in Svizzera di una certa “stanchezza” dell’elettorato nei confronti degli strumenti della democrazia diretta.

Nel 2006 il ricorso ai diritti popolari è però ripreso ad un ritmo sostenuto. Un risveglio d’interesse tipico nell’anno che precede le elezioni federali, dal momento che la promozione di iniziative e referendum offre a partiti e organizzazioni l’occasione di profilarsi di fronte agli elettori.

Nel corso di quest’anno sono state lanciate ben 10 iniziative popolari, il numero più alto da 8 anni a questa parte, seppure ancora lontano dal record di 19 testi del 1998. Finanze, socialità e ambiente sono stati i temi principali delle iniziative promosse nel 2006.

Imposte e salari

Denominata “Prevenzione invece di abuso – Per una nuova destinazione dell’imposta sul tabacco”, l’ultima iniziativa in data emana da un comitato di destra. Chiede di fissare un’imposizione pari, al massimo, al 20% del prezzo al minuto del prodotto e di destinare i proventi netti alla prevenzione del tabagismo invece che all’AVS.

Sempre in materia erariale, il Partito socialista ha lanciato l’iniziativa “Per imposte eque. Basta con gli abusi nella concorrenza fiscale”. Le misure costituzionali proposte dal PS mirano ad un’armonizzazione fiscale che freni la competizione in atto fra i Cantoni ed impedisca i sistemi di imposizione decrescente per le grandi fortune.

“Contro le retribuzioni abusive” è intitolata l’iniziativa lanciata dall’imprenditore sciaffusano Thomas Minder per lottare contro i salari “spropositati” dei top manager svizzeri. Il testo prevede un’estensione dei diritti degli azionisti che potranno fissare le rimunerazioni dei membri del consiglio d’amministrazione e della direzione.

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Assicurazioni e socialità

“Contro una società a due velocità” si rivolge l’iniziativa “Per un contributo di solidarietà”, all’origine della quale c’è il Partito cattolico cristiano. Propone di prelevare sui redditi annui dai 500mila franchi in su e sugli utili netti a partire da 1 milione di franchi una quota da ridistribuire alle fasce della popolazione finanziariamente deboli, in particolare mediante sussidi per i premi dell’assicurazione malattie.

Nel testo “Per un finanziamento ragionevole della politica della salute”, un comitato sovrapartitico chiede che la partecipazione della Confederazione al finanziamento dell’assicurazione malattie sia operata tramite “il prodotto netto dell’imposta sul tabacco, dell’imposta sulle bevande distillate e della tassa sui casinò”.

Con l’iniziativa “Tassare le energie non rinnovabili invece che il lavoro”, lo stesso comitato esige che le assicurazioni obbligatorie siano finanziate con l’imposizione dei vettori energetici fossili – carbone, petrolio e gas naturale.

Ambiente e esercito

Sul fronte ambientalista, Franz Weber e la sua fondazione Helvetia Nostra sono all’origine delle due iniziative “Contro la costruzione esagerata di impianti che gravano sull’ambiente e sul paesaggio” e “Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!”.

Tramite il testo “Contro il maltrattamento e per una migliore protezione giuridica degli animali”, la Protezione svizzera degli animali chiede che i suoi beniamini siano difesi da un avvocato, al quale viene affidato questo compito specifico.

Il Gruppo per una Svizzera senza Esercito è invece l’ideatore dell’iniziativa “Per il divieto di esportare materiale bellico”. Oltre a proibire l’esportazione e il transito di tale materiale, il testo prevede per la Confederazione il dovere di sostenere e promuovere “gli sforzi internazionali nel settore del disarmo e del controllo degli armamenti”.

5 iniziative depositate

Per altre cinque iniziative popolari si è invece conclusa la raccolta delle firme nel 2006. I testi, già consegnati alla Cancelleria federale, sollecitano la depenalizzazione del consumo di cannabis, l’imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile, l’età di pensionamento flessibile, la restrizione del diritto di ricorso delle associazioni ecologiste e la “rinaturazione delle acque pubbliche”. È invece stata dichiarata non riuscita per insufficienza di firme l’iniziativa per abolire caccia e pesca.

Attualmente vi sono inoltre undici iniziative in sospeso presso il Consiglio federale o il Parlamento. Il governo ne ha già bocciate dieci. Ma almeno in sette casi si profila la possibilità che venga elaborato un controprogetto.

Soltanto un’iniziativa è pronta per passare l’esame popolare: quella “Per una cassa malati unica e sociale”, sulla quale si voterà l’11 marzo 2007. È infine ancora in corso la raccolta delle firme per il referendum contro la revisione della Legge sull’assicurazione d’invalidità. Il termine per riunire le 50mila sottoscrizioni necessarie scade il 25 gennaio.

swissinfo e agenzie

In 9 casi su 10 i cittadini svizzeri respingono le proposte di modifica della Costituzione federale sottoposte a votazione tramite lo strumento dell’iniziativa popolare, che necessita della raccolta di 100’000 firme.

Dall’introduzione di questo diritto popolare nel 1891, solo 15 delle 160 iniziative giunte a votazione sono state accettate dall’elettorato.

Il diritto di respingere con un referendum una nuova legge o una modifica di legge (raccogliendo 50’000 firme) risale invece al 1874.

Da allora 87 referendum su 160 sono stati approvati dagli aventi diritto al voto.

21 maggio: l’86% dei cittadini hanno approvato una modifica della Costituzione che permette di armonizzare la scuola a livello nazionale.

24 settembre: l’inasprimento delle leggi sull’asilo e sugli stranieri sono state accettate dal 68% degli aventi diritto. Bocciata invece dal 58% della popolazione l’iniziativa denominata COSA, che mirava ad impiegare gli utili della Banca nazionale per finanziare l’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti.

26 novembre: gli svizzeri si sono espressi in favore del contributo all’allargamento dell’UE (53% di sì) e dell’armonizzazione degli assegni famigliari (68% di sì).

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