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Domenica 13 maggio l’Italia va alle urne

La Camera dei Deputati italiana, oggetto del desiderio alle legislative del 13 maggio Keystone

Divisi principalmente tra centrodestra e centrosinistra, 49 milioni di italiani sono chiamati al voto per le elezioni politiche. In gioco anche diverse poltrone da sindaco nonché il rinnovo di consigli comunali e provinciali. Si annuncia buona la partecipazione degli italiani che vivono in Svizzera.

Per questi ultimi – si stimano ufficialmente in circa 400mila, ossia un decimo degli italiani nel mondo che hanno conservato la cittadinanza del Belpaese – anche nel 2001 l’appuntamento con le urne tricolori coincide col rientro in Patria, dopo l’affossamento della legge per il voto degli italiani all’estero che prevedeva, tra l’altro, anche il voto per corrispondenza.

Il cuore degli italiani in terra rossocrociata batte a sinistra. Lo dichiara convinto a swissinfo Emirano Colombo, democratico di sinistra, italiano, in Svizzera dal 1965.

Stando ai sondaggi, tuttavia, il centrodestra ha le maggiori possibilità di vittoria. “Spero non sia così”, spiega Colombo. “In questo caso temo l’isolamento internazionale dell’Italia. E’ significativo che il mondo di destra europeo non veda di buon occhio il candidato premier Silvio Berlusconi. Ma non solo: basti pensare che alla Casa delle Libertà appartiene quella stessa Lega che, fino a poco tempo fa, parlava di dividere l’Italia”.

“Questo centrodestra – prosegue Colombo – ha inoltre una componente che pare sdoganata ma ha sempre una chiara origine fascista. Credo infine che con un Governo di centrodestra si amplierebbe sicuramente il divario tra chi sta molto bene e chi sta meno bene in Italia”.

Squadra che vince non si cambia. Da un Governo di centrosinistra cosa si aspettano gli italiani residenti in Svizzera che sperano di vedere il candidato dell’Ulivo Francesco Rutelli alla presidenza del Consiglio? “In 5 anni l’Italia è stata sostanzialmente ben governata”, risponde Colombo, “il centrosinistra ha risanato il Paese e ha fatto in modo che entrasse nella moneta europea”.

L’augurio è che il nuovo Governo sia comunque stabile e che faccia, tra l’altro, una politica programmatica per gli italiani che vivono all’estero: “Milioni di italiani nel mondo rappresentano una ricchezza che l’Italia non può trascurare”.

La terza generazione di italiani in Svizzera, perfettamente integrata nella Confederazione, non è molto vicina alla politica italiana, e la mancanza del voto per corrispondenza non aiuta a mantenere il contatto.

“E’ una questione che lascia noi di sinistra rammaricati”, spiega Emirano Colombo, “perché ormai dopo il cambiamento di due articoli della Costituzione italiana sembrava veramente cosa fatta. Mi auguro che la legge venga condotta definitivamente in porto dal Governo di centrosinistra”.

Non di solo centrosinistra sembra nutrirsi la comunità italiana in Svizzera dove attualmente appare comunque ridotto il margine di chi dichiara apertamente il proprio tifo per il centrodestra. Due i motivi principali, spiega a swissinfo Pasquale Sacino, direttore della rivista “Rinascita”, che intende dare voce a chi non ne ha mai avuta, come il centrodestra italiano in Svizzera. “Tra i giovani italiani che vivono in Svizzera ora manca la cultura politica. Cresce quindi progressivamente il disimpegno. Non bisogna poi dimenticare che l’emigrazione italiana nella Confederazione ha una forte connotazione antifascista, tesa verso il centrosinistra”.

Fa eccezione il CTIM, il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo nato in Svizzera negli anni ’60, costola dell’ex Movimento Sociale Italiano e il cui presidente è tuttora l’onorevole Mirko Tremaglia di Alleanza Nazionale. Tremaglia è il padre putativo, tra l’altro, della legge per l’esercizio del diritto di voto all’estero. La delusione per l’affossamento di questa legge è l’unico punto tangente tra sostenitori della sinistra e della destra italiani, che vivono in Svizzera.

“Negli scorsi anni definirsi di destra era difficile se non pericoloso, perché l’unica forza politica di destra alla quale gli italiani in Svizzera potevano fare riferimento era appunto il Movimento Sociale Italiano”, prosegue Pasquale Sacino. “Ora invece si parla di un centrodestra dove il centro è rappresentato dal leader della Casa delle Libertà Silvio Berlusconi e la parte più a destra è quell’Alleanza Nazionale che Gianfranco Fini ha sdoganato”.

Un quinquennio concluso e isolato. E’ quanto augurano al Governo di centrosinistra gli italiani che voteranno per la Casa delle Libertà. “In ogni caso – dice Pasquale Sacino – mi sembra che gli italiani ormai non prestino più attenzione ai presunti programmi di Governo sbandierati dagli schieramenti. Resta il fatto che un centrosinistra così frammentato non offre sicurezza”.

Se in Italia dovesse vincere la sinistra? “Ho proprio l’impressione che il centrosinistra oggi non sia in grado di governare unitamente il Paese. Non scordiamo poi gli sgambetti tra i vari Prodi, D’Alema, Bertinotti…”

E se la destra vincesse le legislative italiane? “E’ quanto spera comunque una fetta degli italiani in Svizzera, senza fare troppo caso alle grida di allarme lanciate da diverse testate giornalistiche internazionali. Se Berlusconi lavorerà bene per una legislatura, probabilmente il centrodestra si aggiudicherà anche la seconda. E allora per la sinistra italiana sarebbe finita. Non credo in un secondo caso austriaco, come prevedono alcune Cassandre in quello che sembra un attenti-al-lupo concertato”.

La fine della campagna elettorale italiana apre il “balletto” delle previsioni sull’esito, che potrebbe non essere scontato. Nonostante i sondaggi abbiano attribuito un vantaggio costante al centrodestra, le più recenti impressioni danno nuovamente come elemento potenzialmente determinante il “partito degli indecisi”. Al quale si aggiunge, ulteriore fonte di incertezza per chi vota, la complessità del sistema elettorale italiano. E la via per la disaffezione è breve.

Maddalena Guareschi

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