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Donne e giovani dividono il PPD

Le donne PPD hanno condiviso il parere della consigliera federale Ruth Metzler Keystone

In vista delle votazioni federali del 2 giugno, le donne e i giovani democristiani si sono espressi per la soluzione dei termini, contro la posizione ufficiale del partito.

L’interruzione volontaria della gravidanza divide il Partito popolare democratico (PPD): sia le Donne sia i Giovani democristiani si sono infatti pronunciati a favore della cosiddetta «soluzione dei termini», ossia per la modifica del Codice penale svizzero contro la quale proprio il loro partito ha lanciato il referendum.

Riunite sabato in assemblea a Muttenz (BL), le Donne PPD si sono espresse in tal senso con 46 voti contro 21. L’assemblea ha invece respinto all’unanimità l’altro oggetto in votazione federale il prossimo 2 giugno, l’iniziativa popolare «per madre e bambino».

La maggioranza ha seguito Ruth Metzler

Il «sì» alla soluzione dei termini è stato sostenuto dalla consigliera federale Ruth Metzler, mentre le consigliere nazionali presenti erano favorevoli al modello difeso dal PPD in parlamento, il quale prevede che la donna debba consultare un centro specializzato prima di interrompere la gravidanza. Con 40 voti contro 29, le delegate PPD hanno inoltre respinto la possibilità di lasciare libertà di voto in materia.

La depenalizzazione dell’aborto è stata al centro delle argomentazioni della Metzler: per la ministra della giustizia lo status quo non è un’alternativa, poiché è «disonesto e paradossale». Non si tratta di una posizione personale – ha sottolineato -, ma occorre determinare come lo Stato debba comportarsi nei confronti delle donne che devono prendere la decisione strettamente personale di abortire.

Fra le oppositrici, la presidente delle donne PPD Ida Glanzmann e quattro consigliere nazionali ritenevano «più giusto per madre e futuro nascituro» il modello difeso dai democristiani in parlamento.

Occorre una vera politica famigliare

La ex presidente della sezione femmiminile del partito, Brigitte Hauser, si era invece espressa per la via di mezzo, proponendo di lasciare libertà di voto. Molte donne – ha detto – hanno già fatto un grande passo per accettare il modello PPD con consultazione obbligatoria e per loro non è possibile andare oltre.

Fautrici e oppositrici sono comunque state unanimi nel ritenere che in Svizzera occorra una politica famigliare degna di tale nome.

Ruth Metzler si è detta contenta della decisione finale presa dall’assemblea, rilevando che non si aspettava un sì così deciso. La posizione delle donne PPD – ha commentato – rilancerà le discussioni in vista della presa di posizione dell’assemblea generale del partito, sabato prossimo.

Sulla stessa lunghezza d’onda delle Donne, anche i Giovani PPD: riuniti in assemblea a Cham (ZG), hanno infatti approvato la soluzione dei termini con 19 suffragi contro 11 e 8 astensioni, mentre hanno seccamente bocciato l’iniziativa popolare «per madre e bambino» con 37 voti senza opposizione e una sola astensione.


swissinfo e agenzie

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