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Dono di organi: la Svizzera fanalino di coda in Europa

Con un rapporto di 14,4 donatori di organi per milione di abitanti la Svizzera si è piazzata anche l'anno scorso nel gruppo di coda della speciale classifica europea, capeggiata dalla Spagna con un valore di 34.

Complessivamente, nel 1999, erano 956 i pazienti in lista d’attesa per un trapianto nel nostro paese, ma solo 413 hanno potuto essere operati, mentre 30 persone sono decedute per mancanza di donatori.

“Trovandoci in questa situazione non si può parlare di prestazioni mediche superflue o di spese inutili”, ha osservato Trix Heberlein, presidente della Fondazione nazionale svizzera per il dono e il trapianto d’organi Swisstransplant, illustrando il bilancio d’attività per il 1999. Rispetto all’anno precedente le cifre denotano addirittura un leggero peggioramento. Nel 1998 il rapporto donatori per milione di abitanti in Svizzera era infatti di 15,4, i pazienti in lista di attesa 920, i trapianti effettuati 421 e i decessi
28.

In netta controtendenza, ma non è una novità, l’evoluzione in Ticino che vanta un rapporto pari a 43 donatori per milione di abitanti (37 nel 1998) corrispondente a 13 trapianti (11). “In Ticino contribuisce certamente il fatto che vi è una maggiore collaborazione tra media e medici per informare e sensibilizzare la popolazione su questo problema”, ha spiegato Christine Zimmermann, coordinatrice nazionale di Swisstransplant. E l’informazione al pubblico sulle possibilità, le chances e l’importanza della donazione di organi continuerà ad essere una degli obiettivi principali della Fondazione.

In vista del disegno di legge federale sulla medicina dei trapianti, Swisstransplant ha sottolineato la necessità di disporre di una regolamentazione nazionale in quest’ambito, criticando tuttavia alcuni punti del progetto in preparazione. A non piacere è in particolare la prevista creazione ex novo di un istituto nazionale per la coordinazione dei centri di trapianto e per la distribuzione degli organi. Per la Fondazione questo nuovo istituto causerebbe notevoli costi supplementari senza garantire una efficacia migliore di quella assicurata dalle strutture esistenti attualmente. Le risorse che la legge destinerebbe al suo funzionamento dovrebbero invece essere utilizzate in favore dei pazienti e per promuovere la disponibilità della popolazione a donare organi.

Luca Hoderas

foto: dettaglio di un’operazione per il trapianto di un rene

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