Crisi e divieto di fumo colpiscono i casinò

Gli effetti della crisi economica si risentono anche nei casinò svizzeri. Nel 2008 i ricavi delle 17 case da gioco sono calati per la prima volta del 2002, anno in cui sono entrati in funzione i primi casinò. Anche il divieto di fumo in alcuni cantoni peserebbe sul loro bilancio.

La cifra d’affari dei casinò svizzeri è diminuita l’anno scorso del 2,7%. Gli utili lordi dei 19 casinò hanno raggiunto quota 991,9 milioni di franchi, vale a dire 28 milioni di franchi meno dell’anno precedente. Nei primi tre mesi del 2009, il calo è stato del 9,7%.

Alcune case da gioco hanno cominciato a sentire gli effetti della crisi già a partire dalla fine dello scorso anno. Ma in Ticino, nei Grigioni e a San Gallo sarebbe stata l’introduzione di legislazioni antitabacco a rendere più difficile la situazione. In effetti, oltre la metà dei giocatori sono fumatori, mentre la proporzione è solo del 29% sull’insieme della popolazione.

La Federazione svizzera dei casinò (FSC) chiede perciò che il divieto di fumo sia reso meno severo per le case da gioco. D’altro canto, anche i tornei privati di poker che fioriscono un po’ ovunque stanno portando via clienti ai casinò. Secondo l’FSC, attorno ai tornei si sarebbe sviluppato un vero e proprio settore commerciale parallelo.

La Federazione svizzera dei casinò (FSC) critica anche il governo, che a fine gennaio aveva deciso di elevare le tasse delle sale da gioco con una concessione A. Data la difficile situazione congiunturale un simile aumento delle tasse è assolutamente incomprensibile, ha indicato la FSC.

swissinfo.ch e agenzie