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Fastweb: Parisi si autosospende

Stefano Parisi si è temporaneamente autosospeso dall’incarico di amministratore delegato di Fastweb, ditta italiana acquistata nel 2007 dall’elvetica Swisscom e indagata per frode sull’Iva e riciclaggio.

La sospensione di Parisi durerà fino a quando la procura non avrà chiarito la posizione dell’amministratore delegato nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge la società. Intanto, sarà Carsten Schloter, presidente del Cda di Fastweb e della direzione di Swisscom, a sostituirlo alla guida dell’azienda italiana.

La procura di Roma ha deciso nel frattempo di ritirare la richiesta di commissariamento per l’azienda.

«Fastweb auspica che la sospensione possa risolversi in tempi brevi, ribadendo la sua convinzione circa la totale estraneità di Stefano Parisi rispetto ai fatti di reato oggetto di indagine», indica la società in una nota.

Fastweb e la filiale di Telecom Italia Sparkle sono sospettate di aver accumulato, tra il 2003 e il 2006, circa 2 miliardi di euro mediante acquisti e vendite fasulle di servizi di telecomunicazione internazionali. Il fisco avrebbe subito un danno di 365 milioni di euro (circa 524 milioni di franchi).

Sono un’ottantina le persone indagate dalla giustizia italiana. Nell’ambito dell’inchiesta sono state emesse delle ordinanze di custodia cautelare a 56 persone.

Tra gli indagati per frode e riciclaggio di denaro vi sono tra gli altri Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb e che a fine marzo ha rassegnato le sue dimissione dal consiglio di amministrazione della ditta.

swissinfo.ch e agenzie

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