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Fatturato ed ordini dell’industria metalmeccanica in calo

Dopo un difficile 2001 anche l'anno in corso non si prospetta roseo per l'industria metalmeccanica elvetica Keystone

Il 2001 è stato un anno difficile per l'industria metalmeccanica svizzera. Il fatturato si è ridotto del 3,4 per cento e le nuove commesse del 10,8 per cento.

Le ordinazioni provenienti dal mercato interno hanno segnato un calo del 15,1 per cento, quelle estere sono diminuite del 9,3 per cento. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, l’entrata degli ordinativi complessivamente è diminuita del 12,5 per cento, indica mercoledì l’organizzazione del settore Swissmem. Una ripresa delle attività non è attesa prima della seconda metà del 2002.

Previsioni non rispettate

Il calo del fatturato è stato più accentuato delle previsioni formulate nel 2001, ha detto Thomas Daum, direttore di Swissmem. A inizio anno era stata pronosticata una contrazione del 3 per cento al massimo. Dopo un primo trimestre all’insegna della crescita, le vendite sono diminuite sempre più nel corso dell’anno. Negli ultimi tre mesi il fatturato ha registrato un calo del 9,4 per cento.

Le imprese del settore hanno esportato per 57,9 miliardi di franchi l’anno passato, segnando una flessione dell’1,9 per cento rispetto al record del 2000. Nel quarto trimestre le consegne al di fuori dei confini nazionali hanno subito un calo del 10,8 per cento.

Effettivi in calo

L’export verso gli Stati Uniti ha registrato una contrazione consistente (meno 11,5 per cento) nel 2001, mentre le vendite all’Unione europea hanno segnato il passo. La Cina si è rivelata il mercato più dinamico, con un incremento del 32 per cento.

Malgrado il calo degli affari, le circa 2.500 imprese del settore hanno aumentato l’organico. Il numero degli effettivi è salito dello 0,9 per cento, passando a 332.719, in parte grazie alla progressione nell’orologeria.

Il fatto che l’occupazione non abbia risentito dell’evoluzione negativa del giro d’affari è attribuito alla flessibilità del mercato. In periodi difficili, le imprese fanno ricorso alla disoccupazione parziale o compensano le ore supplementari accumulate nei mesi precedenti, ha spiegato Daum.

Prospettive difficili

Le prospettive per quest’anno non sono certo rosee, tenuto conto della riduzione del 10,8 per cento delle nuove commesse subita l’anno passato. Tale calo si riflette con un ritardo di sei mesi sul giro d’affari del settore, ha osservato il direttore di Swissmem. Se la ripresa tarderà e si manifesterà solo nel quarto trimestre, il fatturato di quest’anno sarà inferiore al dato del 2001, ha aggiunto Daum, sottolineando che il 2002 sarà ancora un anno difficile. Le imprese del settore sono anche preoccupate per la forza del franco svizzero rispetto all’euro. La Germania e la Francia sono i maggiori acquirenti dell’industria metalmeccanica svizzera e nel contempo anche i maggiori concorrenti.

Swissmem ha d’altro canto ricordato di avere investito 12,9 milioni nell’Expo per poter disporre di un proprio padiglione nell’arteplage di Bienne dedicato al tema «La vita, le sue gioie, le sue soddisfazioni».

swissinfo e agenzie

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