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Combattere i gas di scarico nell’aria

Alla ricerca di anidride carbonica: Leuenberger non risparmia il suo naso Keystone

La lotta alle emissioni di CO2 passa anche attraverso automobili efficienti. Quali sono? Lo dice la nuova etichetta introdotta dal Consiglio federale.

Per le associazioni ecologiste è una buona cosa, ma non basta.

Ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas nocivi aumentando la consapevolezza dei consumatori: è quanto si è prefisso il Consiglio federale con il lancio dell’etichettaEnergia per le automobili.

Già sperimentata con successo nel campo degli elettrodomestici, l’etichetta serve a classificare i prodotti più o meno efficienti da un punto di vista energetico.

Ma quanto beve?

Chiunque abbia comprato un’automobile prima o poi si sarà posto questa domanda. Se non per motivi ecologici, per motivi economici.

Per incentivare l’acquisto di veicoli a basso consumo energetico, dal primo gennaio 2003 il Consiglio federale chiede agli importatori di automobili e a tutti i garagisti di apporre l’etichettaEnergia sulle auto nuove in vendita.

L’etichetta indica in cifre assolute il consumo di carburante e le emissioni di CO2 del veicolo. Inoltre, per mezzo di una scala cromatica, permette di stabilire quale sia il consumo relativo, legato al peso, di un veicolo.

Un orsetto lavatore all’attacco dell’anidride carbonica

L’orsetto lavatore, scelto come simbolo per la campagna lanciata dal ministro dei trasporti Leuenberger, dovrebbe far conoscere l’etichettaEnergia agli automobilisti e spingerli ad acquistare veicoli energeticamente più efficienti.

L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’aria. L’introduzione dell’etichetta fa parte del programma SvizzeraEnergia, ed è uno dei tre fronti sui quali, come ha ricordato Leuenberger, si combatte la battaglia contro il CO2.

Oltre alla classificazione dei veicoli tramite l’etichetta (classe A per i più efficienti, G per quelli che consumano di più), il Consiglio federale punta su uno stile di guida migliore – il cui insegnamento sarà obbligatorio a partire dal primo aprile – e sulla promozione del traffico non motorizzato o combinato.

Una tassa nel cassetto

Anche se l’introduzione dell’etichetta, approvata dagli importatori d’automobili e dal Touring Club svizzero, dovrebbe contribuire a ridurre il consumo medio delle automobili – si conta di passare dagli 8,4 litri per 100 km del 2000 a 6,4 l entro il 2008 – non è certo che sia sufficiente a frenare le emissioni di CO2.

Per questo motivo Moritz Leuenberger ha accennato alla possibile introduzione di una tassa sull’anidride carbonica. Il ministro dei trasporti sembra però intenzionato ad aspettare almeno fino al 2004, in modo da avere sottomano i risultati ottenuti dalle misure prese fin qui.

Non è tutto oro quello che luccica

Di per sé l’etichettaEnergia non suscita obiezioni. Il settore automobilistico la sostiene anche se pensa che la sua introduzione provocherà un aumento delle scartoffie amministrative. Inoltre, i rappresentanti del settore automobilistico ritengono che il modo migliore per lottare contro l’anidride carbonica risieda nell’impiego di motori a diesel. Per questo chiedono una riduzione dei prezzi del diesel.

Se è vero che il diesel è più efficiente e produce meno CO2 della benzina, non lo si può comunque ritenere un carburante «pulito». Le particelle e l’ossido d’azoto emesse dai motori a diesel privi di filtro sono cancerogene e nocive all’ambiente.

Un dato, quest’ultimo, messo in rilievo anche dal WWF e dall’Associazione traffico e ambiente (ATA). «L’etichettaEnergia è una buona misura» dice un comunicato dell’ATA «ma efficienza energetica non rima necessariamente con aria pulita ed ecologia».

Il timore degli ambientalisti è che le classi proposte dall’etichettaEnergia traggano in inganno gli acquirenti. Che un veicolo sia classificato come A non significa che non inquini, specialmente se è molto pesante. Morale della favola, secondo l’ATA «è sempre meglio scegliere un’automobile con una consumo assoluto più basso che un veicolo con una migliore efficienza relativa ma un consumo di carburante più elevato».

swissinfo, Doris Lucini

L’etichettaEnergia è obbligatoria dal primo gennaio 2003
Informa sul consumo di carburante e le immissioni di CO2
Sette classi di efficienza (A-G)

Con la firma del protocollo di Kyoto, la Svizzera si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2. Entro il 2010 si dovrebbe scendere dell’8% al disotto dei valori registrati nel 1990.

Se le misure prese finora, volte in linea di massima a ridurre le emissioni di anidride carbonica grazie al contributo volontario della popolazione e dell’industria, dovessero rivelarsi insufficienti, il Consiglio federale prevede d’introdurre nel 2004 una tassa sul CO2.

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