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Confermata la sanzione contro Microsoft

La Corte europea ha respinto il ricorso di Microsoft contro la multa per abuso di posizione dominante. Keystone

L'azienda statunitense ha abusato della propria posizione dominante: la Corte europea ha infatti respinto il ricorso contro la multa di 497 milioni di euro inflitta nel 2004.

Secondo l’esperto Matthias Zehnder, le conseguenze per gli utenti saranno limitate; vi potrebbero essere invece – a lungo termine – ripercussioni per quanto concerne i formati musicali.

La Corte europea di Lussemburgo ha respinto lunedì il ricorso presentato dall’azienda informatica statunitense Microsoft contro la multa inflittale nel marzo 2004, quando la Commissione europea l’aveva giudicata colpevole di abuso di posizione dominante, imponendole il pagamento di una multa da 497 milioni di euro (circa 820 milioni di franchi).

La sanzione riguardava segnatamente l’inclusione nel sistema operativo Windows del programma «Media Player» – ritenuta tale da sfavorire le aziende concorrenti – e il rifiuto da parte di Microsoft di rivelare informazioni tecniche necessarie per garantire l’interoperabilità di altri programmi con i propri prodotti.

Il ricorso presentato dalla Microsoft era articolato in diversi punti, ma la Corte li ha bocciati tutti – ritenendo corrette le valutazioni della Commissione – fatta eccezione per la richiesta di annullare la proposta di nominare un gruppo di esperti incaricato di vigilare sul rispetto delle disposizioni comunitarie.

Soddisfazione a Bruxelles

La sentenza di prima istanza conferma «l’obiettività e la credibilità» della Commissione europea: è quanto ha affermato il presidente dell’esecutivo comunitario Josè Manuel Durao Barroso, il quale ha pure aggiunto che «questa politica protegge gli interessi dei consumatori europei e garantisce l’equa concorrenza tra le imprese e il mercato interno».

Dal canto suo, Microsoft ha comunicato che una decisione in merito a eventuali successivi ricorsi sarà presa soltanto dopo aver valutato attentamente le motivazioni della sentenza. L’azienda ha inoltre sottolineato che la vicenda non avrà alcuna ripercussione sull’impegno in Europa, a livello di posti di lavoro e investimenti.

swissinfo ha interpellato Matthias Zehnder, esperto di nuove tecnologie e divulgatore, in merito alle implicazioni del verdetto.

swissinfo: La sentenza della Corte europea era molto attesa. Quale è la sua importanza?

Matthias Zehnder: Microsoft aveva deciso di ricorrere contro la sentenza e i giudici europei le hanno appena dato torto, confermando che è stata violata la legislazione europea sulla concorrenza. Per l’azienda ciò è negativo per due motivi: da un lato, la massima istanza europea ha confermato che Microsoft non ha agito correttamente; dall’altro, la decisione ha conseguenze finanziarie e operative.

swissinfo: La decisione avrà delle ripercussioni per gli utenti in Svizzera?

M.Z.: Le conseguenze per i singoli utenti sono difficilmente valutabili. La sentenza influirà piuttosto sul mercato, segnatamente per quanto concerne l’inserimento di lettori multimediali nei sistemi operativi.

Va inoltre considerato che l’aggiunta di «Media Players» si è rivelato per Microsoft meno redditizio del previsto: in questo settore, è infatti Apple a fare la parte del leone.

swissinfo: Per quale motivo l’inclusione di lettori per contenuti multimediali in un sistema operativo pone problemi dal punto di vista della concorrenza?

M.Z. Acquistando un computer munito del sistema operativo Microsoft, l’utente riceve dall’inizio il lettore «Media player»: ciò è importante, poiché a un determinato tipo di lettore corrisponde uno specifico formato musicale. È possibile installare anche altri lettori, ma sussiste il rischio di problemi di compatibilità: il medesimo file musicale potrebbe ad esempio non essere letto da un altro programma.

swissinfo: Il fatto che Apple possieda in Svizzera una quota di mercato superiore rispetto agli altri Paesi europei può avere un’influenza?

M.Z.: Il numero di utenti Apple in Svizzera, pur essendo effettivamente elevato, non è però tale da costituire una reale concorrenza: in questo particolare settore, gli ordini di grandezza devono essere molto più elevati per poter esercitare una reale influenza.

swissinfo: La multa non costituisce sicuramente un problema finanziario per Microsoft. Dal punto di vista dell’immagine, si tratta piuttosto di un danno temporaneo?

M.Z.: Sì, anche se a lungo termine la sentenza potrebbe indebolire in misura decisiva l’azienda nel settore multimediale, in cui peraltro soffre già la concorrenza.

swissinfo e agenzie

1998: l’azienda Sun Microsystems sporge denuncia contro Microsoft presso la Commissione europea, accusando l’azienda di Bill Gates di abusare della propria posizione sul mercato dei sistemi operativi per i server.

Febbraio 2000: la Commissione europea avvia un’inchiesta contro Microsoft.

Agosto 2001: la Commissione critica l’inclusione nel sistema operativo Windows del programma per fruire di contenuti multimediali «Media Player».

Marzo 2004: la Commissione infligge a Microsoft una multa dell’ammontare di 497 milioni di euro per abuso di posizione dominante, e intima nel contempo all’azienda di commercializzare anche un versione del proprio sistema operativo senza «Media Player».

Giugno 2004: Microsoft ricorre contro la sentenza.

Settembre 2007: la Corte europea conferma la pena decisa dalla Commissione e respinge la quasi totalità delle richieste di Microsoft.

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