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Il livello dei sussidi agricoli rimane troppo elevato

Nonostante i sussidi, ogni giorno spariscono in Svizzera dalle sei alle otto aziende agricole swissinfo/L. Schäublin

La critica giunge dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico: i sussidi che la Confederazione destina all'agricoltura continuano a creare distorsioni di mercato.

Con una percentuale di sovvenzioni del 66% rispetto alle entrate lorde dei contadini, la Svizzera si situa in terza posizione, dopo Norvegia e Islanda.

Nel suo rapporto sulla politica agricola dei paesi membri, pubblicato martedì a Ginevra, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) rileva che il sostegno ai prezzi di vendita in Svizzera è diminuito in modo marcato.

Tuttavia le misure che creano distorsioni di mercato e del commercio rappresentano ancora oltre la metà dei sussidi, sostengono gli esperti dell’organizzazione con sede a Parigi.

L’OCSE critica anche il fatto che soltanto una parte relativamente bassa dei fondi risponde alle preoccupazioni dei consumatori, come il benessere degli animali, la protezione dell’ambiente e l’agricoltura biologica.

Svizzera al terzo rango

Nella graduatoria dell’entità dei sussidi, la Svizzera si classifica terza, preceduta da Norvegia e Islanda. Dopo la Confederazione si collocano la Corea del Sud e il Giappone.

Nel periodo 2004-2006 le sovvenzioni rappresentavano il 66% delle entrate lorde dei contadini elvetici, più del doppio rispetto alla media dei paesi dell’OCSE. Nei 25 paesi dell’Unione europea tale proporzione era del 34%, negli USA del 14% e in Australia del 5%. Una distorsione dei prezzi a tutto svantaggio dei paesi in via di sviluppo, per i quali l’agricoltura è un settore fondamentale nella lotta alla povertà.

Rispetto a 20 anni fa, la percentuale in Svizzera è diminuita di 12 punti. Un’evoluzione «benvenuta» secondo l’OCSE, che la giudica tuttavia insufficiente se paragonata ai miglioramenti negli altri paesi.

Di avviso opposto Jacques Bourgeois, direttore dell’Unione svizzera dei contadini, secondo cui sarebbe scorretto chiedere ai contadini di abbassare ulteriormente i prezzi. «Non credo che ci siano altri settori dell’economia che sono passati attraverso così tanti cambiamenti negli ultimi anni. Ogni giorno in Svizzera spariscono dalle sei alle otto aziende agricole».

Pollame, uova e zucchero

Il sostegno complessivo all’agricoltura nella Confederazione è ancora pari all’1,6% del prodotto interno lordo (1,1% di media nei paesi dell’OCSE).

I prodotti che beneficiano dei sussidi più elevati sono la carne di volatili, le uova e lo zucchero.

Tra le principali evoluzioni degli ultimi due anni, l’OCSE annota l’eliminazione progressiva del regime dei contingenti lattieri. Gli esperti sottolineano tuttavia che non c’è stato alcun cambiamento significativo nella struttura e nel livello dei pagamenti diretti generali e dei pagamenti diretti ecologici.

Secondo Jacques Bourgeois, l’OCSE non ha però capito il funzionamento del sistema agricolo elvetico. «I contadini non forniscono soltanto prodotti alimentari, ma sono anche chiamati a salvaguardare il paesaggio e le risorse naturali».

«Il nostro lavoro coincide inoltre con le aspettative dei cittadini», aggiunge. «I sondaggi evidenziano che la popolazione sostiene la politica agricola del governo».

Il blocco di Doha

In generale, l’OCSE si dice amareggiata per il fatto che lo stallo dei negoziati di Doha dell’Organizzazione mondiale del commercio abbia lasciato praticamente immutate le politiche di sostegno all’agricoltura nei paesi industrializzati.

«Un progresso nelle trattative commerciali multilaterali fornirebbe un incitamento supplementare al prosieguo della riforma delle politiche agricole», ha affermato Stefan Tangermann, direttore della divisione Commercio e Agricoltura all’OCSE.

Nel 2006, il sostegno accordato ai produttori nei paesi dell’OCSE ha raggiunto quota 268 miliardi di dollari, ovvero il 27% degli introiti agricoli. Nello stesso anno, l’Unione europea ha concesso 138 miliardi di dollari ai suoi contadini, gli Stati Uniti 30 miliardi.

swissinfo e agenzie

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico riunisce 30 paesi in un quadro che consente di discutere, rivedere e migliorare la politica in ambito economico, finanziario, della formazione, scientifico, sociale, ambientale e dello sviluppo.

Nel contesto della globalizzazione, l’OCSE offre ai governi la possibilità di scambiarsi informazioni ed esperienze e di ricercare soluzioni comuni a problemi simili.

Grande importanza è posta sul miglioramento del coordinamento e della coerenza della politica economica nazionale ed internazionale.

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