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La CIA non rispetta il segreto bancario

La Banca nazionale svizzera fa parte dei supervisori della rete Swift dagli anni '80 Keystone Archive

Il governo americano ha confermato che da 5 anni spia transazioni finanziarie internazionali - e svizzere - in nome della lotta al terrorismo.

Informate dall’ambasciata americana a Berna, le autorità federali non sembrano per ora troppo inquiete. Ma osservatori e giuristi ritengono l’operazione una violazione dei dati personali.

All’insaputa di molte banche e dei loro clienti, il governo americano sorveglia da anni una vasta banca-dati di informazioni confidenziali sui trasferimenti internazionali di denaro tra banche di tutto il mondo, anche svizzere, nell’ambito della guerra al terrorismo.

Il governo elvetico non ha ancora preso ufficialmente posizione, ma già venerdì l’ambasciatore americano a Berna ha preso contatto con il Consiglio federale. Né il ministero della giustizia, né quello degli esteri elvetici hanno ritenuto di avere, per ora, la competenza del caso.

Tuttavia la portavoce del ministero delle finanze elvetico, Elisabeth Meyerhans, citata dalla NZZ am Sonntag, che riporta la notizia dello spionaggio in prima pagina, ha dichiarato che “l’amministrazione federale non ha ravvisato, stando alle circostanze attuali, contravvenzioni alla legislazione elvetica”.

Anche le grandi banche elvetiche non sembrano inquietarsi troppo del caso: secondo un portavoce dell’UBS, citato dalla NZZ am Sonntag, il segreto bancario non sarebbe stato infranto dal programma americano.

Il programma, coordinato dal Ministero del Tesoro, ha coinvolto la CIA e l’FBI e ricorda altre misure adottate dopo l’11 settembre 2001, in particolare le intercettazioni telefoniche senza mandato della National Security Agency (NSA).

Swift: la maggiore rete di informazioni del mondo

Le autorità americane hanno cercato per settimane di mettere a tacere i media dopo le rivelazioni sul programma di spionaggio delle attività finanziarie internazionali. Secondo il vicepresidente americano Dick Cheney i giornalisti che hanno portato alla luce il programma sono degli “irresponsabili”.

L’articolo del New York Times è opera dei giornalisti che l’anno scorso hanno vinto il Pulitzer con lo scoop sulle intercettazioni telefoniche della NSA.

Il programma di spionaggio finanziario permette al Ministero del Tesoro americano di acquisire informazioni sulle transazioni finanziarie internazionali dalla maggiore rete di comunicazioni finanziaria del mondo, il consorzio di istituzioni finanziarie Society for Worldwide Interbank Financial Communications, o Swift, che ha base in Belgio e negli Stati Uniti, in Virginia.

La rete Swift – a cui partecipano giganti come Credit Suisse, UBS, Bank of America, JP Morgan Chase Bank, Citibank – trasmette più di 11 milioni di messaggi al giorno con istruzioni sulla maggior parte dei trasferimenti di denaro interbanche in 200 paesi. I messaggi includono i nomi e i numeri di conto dei clienti che mandano o ricevono fondi.

Inizialmente la CIA aveva trovato il modo di accedere clandestinamente alla rete Swift, ma il ministero del Tesoro aveva chiesto e ottenuto di rivolgersi direttamente al consorzio belga usando, in deroga alla prassi consolidata, il potere poco conosciuto delle ingiunzioni amministrative. Le ingiunzioni sono segrete e non soggette alla verifica della magistratura.

Per molti osservatori è inammissibile che gli americani abbiano avuto il permesso di attingere informazioni così vaste sulle transazioni finanziarie internazionali.

Scavalcata la magistratura

In Svizzera l’incaricato della protezione dei dati personali, Hanspeter Thür, ha intenzione di prendere contatto con i suoi omologhi europei per decidere un corso d’azione comune.

Secondo il docente di diritto penale all’Università di Basilea Mark Pieth, citato dalla NZZ am Sonntag, un’ingiunzione amministrativa, cioè l’ordine dato dalle autorità americane di procedere alle intercettazioni, non avrebbe basi legali.

Un controllo così stretto delle transazioni dovrebbe essere, secondo l’esperto, mirato ad un gruppo preciso di persone ed essere legato a minacce specifiche: “Un controllo indiscriminato e su di un periodo di tempo tanto lungo è chiaramente contrario alla legge”, conclude Pieth.

Anche sullo spionaggio bancario, come su quello telefonico, il Congresso americano cercherà ora di far luce e un po’ di ordine con una serie di audizioni pubbliche.

Ma lo scenario è ora divenuto internazionale e coinvolge istituzioni finanziarie e governi anche in Europa, rendendo tutto più complesso: il ministero di giustizia belga ha già aperto un’inchiesta, chiedendo un’analisi giuridica del caso.

swissinfo e agenzie

Creata in Belgio nel 1973, la rete Swift gestisce un sistema di informazioni finanziarie che riguarda 7800 istituti finanziari in 200 paesi, con un volume di transazioni di 6000 miliardi di dollari al giorno.

99 banche e 254 istituti finanziari svizzeri fanno parte della sua rete e le transazioni svizzere gestite da Swift ammontano a 200 miliardi di franchi al giorno.

Nel consiglio d’amministrazione di Swift, composto da 25 membri, siedono anche due svizzeri: Yves Mass, del Credit Suisse e Stephan Zimmermann dell’UBS, recentemente nominato vice-presidente.

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