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La Svizzera sostiene una moratoria sul debito

Una moratoria sul debito estero potrebbe aiutare le vittime dello tsunami Keystone

Si fa largo l'idea di concedere una moratoria sul debito estero agli Stati devastati dallo tsunami.

Berna è disposta a discuterne in occasione della prossima riunione del Club di Parigi, che si terrà il 12 gennaio.

Dallo scorso 26 dicembre rimborsare il debito estero è diventato un fardello ancor più pesante per i paesi devastati dal maremoto.

Come in altri paesi, anche in Svizzera si sta facendo largo l’idea di applicare una moratoria: “siamo pronti a parlarne in seno al Club di Parigi”, ha dichiarato Antje Bärtschi, del Segretariato di Stato dell’economia.

La questione sarà discussa in un primo tempo a Giacarta, la capitale indonesiana dove giovedì s’incontreranno i principali dirigenti del pianeta, ma non quelli elvetici.

Il 12 gennaio sarà invece al centro dei colloqui al Club di Parigi. Di questo organismo fanno parte i 19 principali paesi creditori mondiali, tra cui appunto la Svizzera.

Molti paesi favorevoli

Finora diversi Stati si sono già pronunciati a favore di un congelamento del debito estero dei paesi devastati dal maremoto. Tra di essi vi sono la Gran Bretagna, la Germania, l’Italia e la Francia.

Il ministro delle finanze britannico, che ha reso nota la proposta martedì, ha accennato anche al parere favorevole degli Stati Uniti.

Lunedì sera, il governo canadese aveva dal canto suo già annunciato una moratoria unilaterale con “effetto immediato”.

A Parigi, la Svizzera sarà rappresentata da responsabili del Segretariato di Stato dell’economia e della Garanzia svizzera contro i rischi d’esportazione (GRE), ente federale che funge da sorta d’assicuratore per quelle ditte elvetiche che esportano nei paesi a rischio.

Indonesia, un credito di 392 milioni

Il credito che Berna vanta nei confronti dei paesi colpiti ammonta a diverse centinaia di milioni di franchi. L’Indonesia, ad esempio, ha un debito di 437 milioni di franchi, stando a quanto precisato dal direttore della GRE, Peter W. Silberschmidt.

Le modalità dell’operazione non sono comunque ancora state stabilite. A Parigi si tratterà soprattutto di decidere le prime misure da adottare e se applicarle a tutti i paesi.

Una volta che sarà stato raggiunto un accordo di principio si “potranno poi analizzare i bisogni di ogni singolo paese in materia di debito estero, con la possibilità di annullarne una parte”, ha precisato il ministro delle finanze britannico Gordon Brown.

swissinfo e agenzie

Oltre ai 19 principali paesi creditori, ai lavori del Club di Parigi partecipano in qualità di osservatori, tra gli altri, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.

In novembre e in dicembre, questo organismo internazionale aveva raggiunto un accordo per la cancellazione del debito estero dell’Iraq e della Repubblica democratica del Congo.

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